SONDAGGIO IPSOS: IL REDDITO DI CITTADINANZA (CON OPPORTUNE MODIFICHE) PIACE AL 54% DEGLI ITALIANI (CONTRARIO IL 28%)
COME E’ ORA: CONTRARIO IL 53%, FAVOREVOLE IL 32%… TRIDICO: “IN ITALIA TROPPA INDIFFERENZA VERSO CHI HA MENO”… LA VERITA’? AI BENESTANTI NON E’ MAI FREGATO UN CAZZO DEI POVERI
Secondo un sondaggio dell’analista dei dati Nando Pagnoncelli, riportato da il Corriere della Sera, sul Reddito di cittadinanza fra gli italiani prevalgono i giudizi negativi (53%) su quelli positivi (32%)”.
Ciò che fa dire al sondaggista che il Reddito di cittadinanza “ha da sempre polarizzato i giudizi, più positivi tra gli elettori 5 Stelle e tra i potenziali beneficiari, cioè le persone di condizione economica bassa, i disoccupati, i precari e i residenti nelle regioni meridionali.
La relativa impopolarità del provvedimento si è accentuata alla luce delle recenti inchieste che hanno messo in luce le sconcertanti vicende dei beneficiari abusivi dell’assegno”
Quanto al Reddito di cittadinanza, osserva ancora Pagnoncelli, “il governo prevede un rifinanziamento della misura con alcune modifiche, dall’inasprimento dei controlli a sanzioni specifiche per le irregolarità.
In questo caso prevalgono i favorevoli (54%) sui contrari (28%), con un consenso trasversale tra i diversi elettorati, con l’eccezione dei leghisti (47% contrari e 45% favorevoli) una parte dei quali è probabile si aspettasse l’eliminazione della misura”.
Tridico: “Italia non è pronta, è violenza contro i poveri”. Il Paese “non è pronto politicamente in termini maggioritari ad accettare l’esistenza di un reddito minimo. Non lo tolleriamo perché abbiamo preferenze sociali che non ci fanno propendere a dare 7-8 miliardi ai poveri. C’è oggi un atteggiamento molto violento, molto aggressivo e indifferente verso i poveri”. Lo denuncia Pasquale Tridico intervenendo su pro e contro del reddito di cittadinanza in un dibattito al Festival Bergamo Città Impresa.
“Se la rendiamo condizionabile agli occupabili probabilmente (la misura, ndr) passa”, ha proseguito Tridico, ponendo l’accento sulla natura di ibrido data sin dall’inizio al reddito, inteso come strumento che integra politiche attive e passive. “Non trovi nessuno in Parlamento che dice ’facciamo uno strumento di sostegno alla povertà con 7-8 miliardi”, per questo “si è scelto in modo consapevole e ragionato di approfondire la questione di ibrido collegato alle politiche attive, facendo i conti su ciò che il Paese probabilmente vuole”.
(da agenzie)
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