SOTTO SCORTA I SOTTOSEGRETARI ALLA GIUSTIZIA DELMASTRO E OSTELLARI
COSPITO DAL CARCERE: “NON C’ENTRO NULLA CON LA MAFIA, VOGLIO CHE VENGA CANCELLATO IL 41 BIS PERCHE’ LEDE LE LIBERTA’ FONDAMENTALI”
Dopo le tensioni degli ultimi giorni sulla battaglia dell’anarchico Alfredo Cospito contro il carcere duro e l’ergastolo ostativo, i sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari saranno messi sotto scorta. Delmastro ha la delega al Dap, mentre Ostellari quella al trattamento dei detenuti.
La decisione definitiva sarà presa dal prefetto di Roma nel corso di una riunione prevista per il 10 febbraio. Intanto, già da ieri ai due è stata assegnata una “tutela temporanea”, che consentirà loro di girare su auto blindate, accompagnati da uomini delle forze dell’ordine.
I magistrati visitano Cospito a Opera: è lucido ma in condizioni precarie
Ieri i magistrati della Sorveglianza di Milano hanno avuto un lungo colloquio sia con l’avvocato Flavio Rossi Albertini che con lo stesso Cospito, che si trova in una stanza singola nel centro clinico di Opera e che condivide il cosiddetto “gruppo di socialità” con due detenuti malati. I magistrati hanno anche incontrato e parlato a lungo coi medici.
Cospito – che ha deciso di sospendere anche gli integratori, beve molto e assume sale e zucchero – è apparso lucido, anche se, come evidenziato dalle stesse relazione sanitarie, è in condizioni di salute che possono variare e peggiorare da un momento all’altro e diventare critiche. I medici, comunque, stanno valutando la situazione in modo costante. Un monitoraggio d’ufficio che è in corso anche da parte del Tribunale di Sorveglianza, che ha il dovere, come è stato spiegato, di controllare lo stato di salute di tutti i detenuti e la compatibilità delle condizioni cliniche con la detenzione.
“Non centro nulla con la mafia”
“Non c’entro nulla con la mafia, voglio che venga cancellato il 41 bis per tutti perché è uno strumento che toglie le libertà fondamentali, ho visto mafiosi che sono anziani e malati, persone non più pericolose”. È questo, in sostanza, il pensiero che Alfredo Cospito ripete in queste ore a chi ha avuto modo di vederlo in carcere.
A proposito delle azioni di protesta come forma di sostegno, l’anarchico, in sciopero della fame da oltre 106 giorni, chiarisce che nell’ideologia anarchica “non si giudicano le azioni degli altri” e che le sue sono tesi “individualiste, perché non c’è una organizzazione”.
(da Open)
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