NEL MIRINO DI REPORT GLI AFFARI DI TREMONTI
ACCUSE DI CONFLITTO DI INTERESSI NEI CASI DELL’EVASIONE CONTESTATA A GNUTTI NELL’AFFARE TELECOM E DEL CONTENZIOSO CON IL FISCO DI MONDADORI: IL RUOLO DELL’EX STUDIO DI TREMONTI….UNA MAXI PARCELLA DI 25 MILIONI DI EURO E LA TELEFONATA INTERCETTATA A FIORANI
Dopo le ville del premier ad Antigua, i conflitti di interesse attribuiti al ministro Tremonti nella lotta all’evasione.
Milena Gabanelli manda in onda una nuova inchiesta a “Report” destinata a fare discutere perchè indaga sugli affari dello studio tributario fondato dal ministro dell’Economia, il Vitali-Romagnoli-Piccardi e associati.
Nel mirino della trasmissione televisiva finisce l’evasione contestata a Emilio Gnutti nell’affare Telecom e il contenzioso con il fisco di Mondadori, chiuso grazie a una legge che permette alle società che hanno vinto in primo e secondo grado contro lo Stato di chiudere il contenzioso, evitando la Cassazione, tramite il pagamento di una multa.
Entrambe le società , sottolinea la trasmissione, sono state difese dallo studio lasciato da Tremonti quando questi è diventato ministro e, nel caso di Gnutti, lo studio avrebbe ricavato una maxi parcella di 25 milioni di euro.
Questa la storia Telecom: a Gnutti nel 2003 il fisco aveva contestato, nella vendita di Telecom del 1999, un’evasione da 680 milioni di euro, imputabile alla Bell, sede nel Lussemburgo.
Nel 2003, con Tremonti ministro, Gnutti decide di farsi difendere dall’avvocato ed ex ufficiale del, Guardia di Finanza Dario Romagnoli, dello studio Vitali-Romagnoli-Piccardi.
L’uomo che per l’Agenzia delle Entrate si occupava del caso, Villiam Rossi, fu rimosso dal suo incarico.
Rossi, intervistato da Report, ha affermato di credere di essere stato penalizzato per aver portato avanti le indagini su una società difesa dall’ex studio di Tremonti.
Il contenzioso si è poi chiuso anni dopo con il pagamento di 256 milioni di euro. Nel 2006, in una telefonata intercettata, il banchiere Fiorani sosteneva che Gnutti dovesse “un grosso favore” a Tremonti e il suo interlocutore rispose canticchiando “Jingle Bell”, chiaro riferimento alla società in Lussemburgo.
Lo studio in questione non ha voluto rispondere alle domande di Report circa l’entità della parcella pagata da Gnutti allo studio (25 milioni di euro secondo Fiorani).
Tra le società che hanno contratti di consulenza con lo studio, anche la Tirrenia, su cui il ministro ha l’ultima parola nel processo di privatizazione.
Ma ci sono anche Mps, Wind e Capitalia.
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