STORIA DI EUGENIA, LA PRESIDE DI CAIVANO CHE COMBATTE CONTRO L’ABBANDONO SCOLASTICO E VA A RECUPERARE GLI STUDENTI UNO A UNO, ANCHE NEI BAR
UNA DONNA SIMBOLO DELL’ITALIA MIGLIORE, QUELLA CHE NON PENSA SOLO ALLA “SICUREZZA” DEI SUOI SOLDI, MA AL FUTURO DEI GIOVANI
Eugenia Canfora è la preside di una scuola che tutti i giorni si trova a combattere con le difficoltà legate al suo lavoro.
Solo che Eugenia non dirige una scuola qualsiasi, bensì l’Istituto Morano di Caivano, paese a nord di Napoli, in cui il tasso di dispersione scolastica è tra i più alti d’Italia. Non solo, a Caivano la preside deve combattere contro il degrado che rischia di inghiottire i suoi studenti.
Un degrado fatto di droga, prostituzione e violenza che ogni giorno affliggono il paese.
La sua storia è stata raccontata dalla trasmissione televisiva I Dieci Comandamenti su Rai 3, in una puntata dal titolo “Come figli miei” che riassume la missione della preside: cercare di insegnare ai ragazzi l’importanza della scuola per sottrarli alle violenze a cui assistono tutti i giorni.
“Appena arrivo a scuola devo subito uscire per andarli a cercare, uno per uno, li cerco anche in giro per i bar” racconta Eugenia, spiegando come tutti i giorni conduce la sua personale battaglia contro l’abbandono scolastico.
Ma non sempre la sua volontà basta per salvare gli studenti. “Quando sono arrivata sei anni fa gli studenti erano 719, ma in realtà i veri iscritti erano la metà : c’erano ragazzi che venivano riscritti da anni solo per avere un organico gonfiato. Di questi 380, almeno 90 li abbiamo persi per strada. Non vengono più, ed è il mio grande dolore, perchè la sfida qui è portarli davvero dentro le classi”.
Eugenia lamenta anche i problemi con la mancanza di professori qualificati per affrontare questa difficile battaglia: “Qui ci vorrebbero i professori migliori d’Italia, i più motivati. Invece spesso arrivano persone che non riescono a reggere questo ambiente e non vedono l’ora di andarsene”.
Perchè la scuola può essere a volte l’unico strumento per proteggere i ragazzi dalla strada e dalla criminalità .
“Se potessi- dice Eugenia- li terrei a dormire nella scuola. Tutto per evitare che si perdano fuori”.
(da “Huffingtonpost”)
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