SUI 48 MILIONI TRUFFATI ALLO STATO UNA CARTA COINVOLGE SALVINI E MARONI
SALVINI SAPEVA DEI 48 MILIONI TRUFFATI E HA INCASSATO LO STESSO CONTRIBUTI ELETTORALI… LA RINUNCIA A COSTITUIRSI PARTE CIVILE E GLI SPOSTAMENTI DEI SOLDI DA UNA BANCA ALL’ALTRA… 12,9 MILIONI INCASSATI DA MARONI E QUASI 1 MILIONE DA SALVINI
Il problema è quello che Salvini non dice.
Da anni giura infatti di non aver mai visto un solo spicciolo di quella somma. Falso. Il 2 ottobre 2017, in un’inchiesta dal titolo “Salvinidanaio”, basandoci su documenti interni al partito su L’Espresso avevamo dimostrato il contrario.
Tra la fine del 2011 e il 2014, infatti, prima Maroni e poi Salvini hanno incassato i rimborsi elettorali frutto del reato commesso dal loro predecessore. E lo hanno fatto quando ormai era nota a tutti l’indagine su Bossi e Belsito
Il primo luglio 2012 — la notizia dell’inchiesta è già di dominio pubblico — Maroni viene eletto segretario del partito. Da allora alla fine del 2013 incasserà bonifici per un totale di 12,9 milioni di euro. Tutti rimborsi relativi a elezioni comprese tra il 2008 e il 2010, quelle della truffa
Con l’arrivo di Salvini in segreteria — dicembre 2013 — cambiano solo le cifre. Un mese e mezzo dopo la richiesta di rinvio a giudizio per Bossi, l’attuale ministro incassa infatti 820mila euro di rimborsi per le elezioni regionali del 2010
Infine- solo venti giorni dopo l’annuncio di costituirsi parte civile contro Bossi e Belsito- Salvini ritira poco meno di 500 euro di rimborso.
Perchè allora sostiene che lui quei soldi non li ha visti? E come mai sotto la sua direzione il partito ha scelto di ritirare la costituzione di parte civile nel processo contro Bossi, atto che avrebbe permesso di chiedere i danni della truffa?
C’è però qualcos’altro che stride nella narrazione del vice premier.
Se la nuova Lega non aveva nulla da nascondere, perchè da quando i media hanno iniziato a parlare dell’inchiesta per truffa i denari padani hanno iniziato a spostarsi freneticamente da una banca all’altra?
Da Banca Aletti a Unicredit, da Unicredit a Sparkasse, da Sparkasse ancora a Unicredit. Il tutto nel giro di quattro anni.
Di certo oggi i conti del Carroccio sono al verde, tant’è che dei 48 milioni messi sotto sequestro i magistrati di Genova ne hanno trovati finora solo 3.
E una buona fetta è sparita proprio quando Salvini era segretario.
(da “NextQuotidiano”)
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