TERREMOTO, LA DENUNCIA DI ERRANI: “PER LA RICOSTRUZIONE NON SI E’ FATTO ANCORA NULLA”
I SINDACI SI SCHIERANO CON IL COMMISSARIO: “DOPO SEI MESI AD ARQUATA NEANCHE UNA CASETTA”
L’ammissione del commissario Vasco Errani, per il quale – come riporta Il Fatto Quotidiano – “non si è fatto nulla su casette, macerie e viabilità ” trova sponda nei sindaci dei paesi devastati dai terremoti degli ultimi sei mesi.
Secondo il responsabile del governo per la ricostruzione in realtà “la ricostruzione non esiste proprio. Non è possibile – ha detto durante una riunione registrata da Panorama – che per fare le casette, che non devo fare io, si aspetti il fabbisogno definitivo. Bisogna darsi un’organizzazione, una nuova governance”.
E infatti il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci conferma: “A me ancora, dopo sei mesi dal sisma, non hanno detto se l’area scelta per i villaggi va bene”.
Ecco che poi Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, comune distrutto dalle scosse del 24 agosto che hanno causato quasi trecento morti, osserva contattato dall’Huffpost: “Oggi mi fa piacere che, quello che avevo detto tre mesi fa, viene fuori. Ho sempre detto che nella fase di emergenza un uomo solo al comando non basta, serviva una task force e invece niente. In tempi di guerra ci vogliono procedure di guerra. Noi stiamo andando avanti con tante difficoltà “.
Tra tutti i Comuni forse Amatrice è quello che sta facendo qualche passo avanti in più rispetto agli altri: “Ci sono 32 cantieri aperti, ma su alcune procedure, l’ho detto in tempi non sospetti, la catena è farraginosa. La vera partita – dice ancora il primo cittadino – non sono le casette è il fatto che tutto quel mondo delle micro imprese potranno vivere solo se ci sarà l’esenzione delle tasse e dei contributi. Mi aspetto un provvedimento ad hoc per una no tax area”.
Secondo Pirozzi, “il commissario ha voluto gettare un sasso nello stagno, per smuovere il governo perchè qualcosa non sta funzionando”.
Sempre contatto dall’Huffpost si sfoga il sindaco Aleandro Petrucci: “Errani tutti i torti non li ha. Ci sono ritardi da parte delle regioni, tempi lunghi. I tempi si stanno allungando e se ciò che ha detto può servire da sprone ha fatto bene a dirlo. Se invece lo diciamo noi sindaci veniamo richiamati dall’alto. Io mi sento trascurato”.
E pensare che sono passati sei mesi e ancora ad Arquata non ci sono casette in legno: “Forse tra un po’, tra dieci giorni vedremo la prima, ma un conto è mettere le casette, un conto è abitarle”, spiega Petrucci, che aggiunge: “Ad Arquata devono costruire sei villaggetti e ancora non hanno detto se l’area va bene. Quando si faranno le gare di urbanizzazione? Se non costruiscono le casette non tornano gli alunni e le famiglie. È finito il territorio”.
Ritorna così la paura che i territori vengano abbandonati per sempre.
(da “Huffingtonpost“)
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