TERZIGNO: NO DEI SINDACI ALL’INTESA, IL PIANO DEL GOVERNO NON CONVINCE I CITTADINI VESUVIANI
I SINDACI DI TERZIGNO, BOSCOREALE E TRECASE NON HANNO FIRMATO IL DOCUMENTO PRESENTATO DA BERTOLASO: VOGLIONO UN VERO DECRETO CHE IMPEGNI IL GOVERNO A NON APRIRE LA SECONDA DISCARICA DI CAVA VITIELLO E CHE CHIUDA QUELLA DI TERZIGNO… OGGI MIGLIAIA DI PERSONE IN PIAZZA, NELLA NOTTE SCONTRI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA
I sindaci di Boscareale, Terzigno, Trecase e Boscotrecase non hanno firmato il documento presentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, giunto a Napoli per tentare di risolvere la crisi rifiuti che si è determinata nell’area vesuviana.
Nell’incontro di oggi i sindaci campani hanno mantenuto la posizione presa ieri sera negli uffici della Prefettura napoletana, in cui è stata illustrata la manovra del governo.
L’intesa, stilata da Bertolaso, dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, dal prefetto di Napoli Andrea De Martino e dal presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, prevedeva la sospensione, per tre giorni, dei conferimenti nella cava Sari a partire dalla giornata di sabato 23, per consentire non solo la copertura del terreno, ma anche l’avvio dei prelievi tecnici necessari per gli accertamenti di natura sanitaria e ambientale disposti dalle istituzioni.
Un tempo necessario per attendere, inoltre, il responso delle analisi alla presenza di specialisti individuati dagli enti locali.
Dopo questa temporanea sospensione, nella cava Sari potrebbero essere sversati unicamente i rifiuti della “zona rossa”, ossia quelli dei comuni vesuviani. Il bacino, salvo particolari criticità , dovrebbe essere riempito fino ad esaurimento. Per quanto riguarda, invece, la cava Vitiello, che dovrebbe essere il secondo sito da realizzare nel territorio di Terzigno, è previsto il congelamento di ogni decisione fino a quando non ci sarà la possibilità di garantire la difesa dei cittadini.
Nell’incontro di oggi i sindaci hanno chiesto maggiori garanzie non solo per la non apertura di cava Vitiello, ma anche per una maggiore sicurezza della discarica Sari di Terzigno.
«Dobbiamo avvertire i nostri cittadini se cava Sari sia sicura o meno – ha spiegato il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella lasciando il Palazzo della Prefettura – c’è necessità di fare gli opportuni controlli e riscontri con tecnici di nostra fiducia e capire quale sia il reale stato della discarica».
Langella ha poi confermato la possibilità di avanzare denuncia all’Asìa per la presunta cattiva gestione della cava, così come avevamo segnalato in un esposto alla Procura di Nola.
La protesta ha però oggi avuto anche un volto “pacifico”, come dimostra il corteo che si è snodato in mattinata fra Terzigno e Boscoreale.
Sulle note dell’inno nazionale il corteo pacifico dei cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase contro l’apertura della nuova discarica nel Napoletano è partito dalla rotonda dei Passanti per raggiungere rigorosamente a piedi, come chiesto dagli organizzatori, la rotonda di via Panoramica, luogo del presidio permanente della protesta.
Un vero e proprio corteo «funebre» con tanto di carro delle onoranze e corona di fiori firmata: «I cittadini del parco nazionale del Vesuvio».
Alle finestre sono appese le lenzuola bianche e sugli striscioni si legge: «Voi mangiate i nostri soldi, noi mangiano camorra e rifiuti», e ancora: «Berlusconi e Bertolaso anche l’Europa vi ha schifato».
Sventolano bandiere dell’Italia con su scritto: «Abbbiamo la stessa bandiera ma non siamo italiani». In testa al corteo mamme e bambini di Boscoreale.
Si avvicina probabilmente un’altra notte di scontri, mentre una nuova riunione tra sindaci e Bertolaso è stata fissata per martedi.
Ma il governo è troppo vago: gli abitanti temono che la proposta di Bertolaso sia solo finalizzata a prendere tempo, non a risolvere i problemi reali.
E visto i precedenti, difficile dar loro torto.
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