TOGLIERE IL REDDITO DI CITTADINANZA SERVE A DARE MANODOPERA A BASSO COSTO AGLI IMPRENDITORI: TRA SEI MESI 600 MILA PERSONE NON RICEVERANNO PIU’ IL SUSSIDIO:
NON ESISTE UN MERCATO DEL LAVORO IN GRADO DI RIASSORBIRE LAVORATORI CON BASSA SCOLARITA’ E SENZA RILEVANTI ESPERIENZE PREGRESSE… VISTO CHE L’ESTATE S’AVVICINA FINIRANNO SOTTOPAGATI NEL SETTORE TURISTICO
Il reddito di cittadinanza è agli sgoccioli: tra sei mesi in 600mila diranno addio al sussidio. Quella introdotta dal governo Meloni è una stretta a due velocità. La misura verrà sostituita da una nuova prestazione di sostegno a partire dall’anno prossimo, me le card degli occupabili, com’è noto, si disattiveranno già ad agosto. Ma c’è di più.
Perderà il diritto al beneficio con ulteriore anticipo chi tra i percettori attivabili rifiuterà un’offerta di lavoro da qui all’estate. Poi c’è il capitolo della formazione obbligatoria per i più giovani: la mancata frequenza dei corsi comporta la perdita dell’assegno, ma la stretta in questo caso deve ancora concretizzarsi.
Nel 2022 sono stati spesi per il sussidio quasi 8 miliardi di euro. Lo scorso anno, secondo i dati Inps, hanno avuto accesso per almeno una mensilità alla misura di contrasto alla povertà 1.685.161 famiglie, per un totale di 3.662.803 di persone coinvolte e un importo medio erogato pari a 551 euro.
Il Sud e le isole hanno registrato il maggior numero di nuclei coinvolti (1.040.957, ovvero il 61% del totale di quelle con il sussidio). Nelle regioni del Nord l’asticella scende a 372.317 famiglie per 728.507 persone coinvolte, mentre nel Centro hanno percepito almeno una mensilità di sussidio 271.887 famiglie per 534.421 persone coinvolte.
(da dagoreport)
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