TONI MORBIDI DEL M5S SULLA “MARE IONIO” PER NON PROVOCARE I DISSIDENTI E SALVARE IL SEQUESTRATORE DI PERSONE
DOMANI SI VOTA SULLA DICIOTTI, NUMERI RISICATI, SALVINI SARA’ SALVATO DAI TRADITORI DELLA LEGALITA’, SIA DELLA SEDICENTE DESTRA CHE DEI GRILLINI
Niente toni duri e furiosi. Il Movimento 5 Stelle prende le distanze dall’alleato Matteo Salvini che invoca l’arresto nei confronti del personale della nave ‘Mare Jonio’ di Mediterranea Saving Humans posta sotto sequestro dopo aver soccorso 49 migranti. “Gli arresti li decide l’autorità giudiziaria, non un ministro degli Interni”: Stefano Patuanelli risponde a muso duro al titolare del Viminale.
Il capogruppo dei senatori grillini nel cortile di Palazzo Madama si prepara ad andare in Aula, dove nel tardo pomeriggio inzierà la discussione sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini sul caso Diciotti.
E i numeri dei pentastellati potrebbero non essere così scontati. Per tenere buoni i senatori in subbuglio, coloro che dal primo momento non hanno condiviso la chiusura dei porti, occorre non appiattirsi sulla Lega anche perchè il Partito democratico è in agguato.
E infatti Luigi Di Maio, pur sottolineando che l’Ong battente bandiera italiana forse non avrebbe rispettato le regole, rimarca che il governo ha avviato una verifica delle condizioni di vita delle persone a bordo, che poi sono state fatte sbarcare: “Io sto sentendo il presidente del Consiglio, il ministro dell’Interno, quello della Difesa – dice – perchè in queste ore noi vogliamo verificare pure come voler far rispettare le regole a questa Ong”.
A differenza di Salvini però dal primo momento non ha escluso lo sbarco: “Le procedure – replica il leader politico M5S – sono rispetto delle regole, salvataggio delle vite umane e faremo in modo che questo non sia un nuovo caso Diciotti. Questo è il nostro obiettivo”.
E il pensiero va ai migranti che, nell’agosto scorso, sono rimasti a bordo della nave per giorni e di conseguenza il tribunale dei ministri di Catania ha accusato Salvini di sequestro di persona.
Questa volta il capo politico M5s vuole evitare che si arrivi alle estreme conseguenze anche perchè il suoi gruppi parlamentari di Camera e Senato non glielo perdonerebbero.
Patuanelli, colui che ha il compito di tenere le redini del gruppo dei senatori, si mostra tranquillo: “Sono sicuro che la maggioranza sarà autosufficiente. Noi rispetteremo il voto degli iscritti”.
Il 60% ha votato per negare la richiesta di autorizzazione a procedere, ma tra gli eletti ci sono state voci in dissenso, come quelle di Elena Fattori e di Paola Nugnes, che mercoledì voteranno per mandare il vicepremier leghista davanti ai giudici.
Alberto Airola, mentre sorseggia un caffè nella buvette del Senato, tiene a precisare: “Io sono nel 40% che ha votato affinchè Salvini venga processato, ma mi adeguo al volere degli iscritti”.
Il voto di domani sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini potrebbe tuttavia essere a rischio, nel senso che la maggioranza potrebbe non essere autosufficiente, al contrario di ciò che dice Patuanelli.
In soccorso ci saranno i voti di Forza Italia e Fratelli d’Italia, quindi la richiesta sarà bocciata. Tuttavia potrebbero mancare diversi voti M5s e in virtù di ciò i vertici pentastellati preferiscono non esasperare i toni di fronte a questa nuova emergenza che riguarda la nave ‘Mare Jonio’, le cui ripercussioni potrebbero ricadere sul voto riguardante la nave Diciotti.
Patuanelli tiene il conto degli assenti giustificati: “Matteo Mantero mi ha detto che sta male, ha anche il certificato del medico del Senato”. Anche la senatrice Vittoria Bogo Deledda non ci sarà per ragioni personali.
A questo punto, pallottoliere alla mano, la maggioranza che conta su sei voti di margine, di cui due sono del gruppo Maie, scende a più quattro.
Se si considera che Nugnes e Fattori voteranno a favore dell’autorizzazione a procedere, i numeri si restringono visibilmente. E Salvini con ogni probabilità la spunterà con l’appoggio del gruppo Maio, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, mentre il Movimento potrebbe perdere qualche pezzo a maggior ragione davanti al sequestro della nave ‘Mare Jonio’.
(da “Huffingtonpost”)
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