UN NAUFRAGO A BORDO DELLA ALAN KURDI HA TENTATO IL SUICIDIO, MENTRE L’EUROPA CONTINUA A TENERE IN OSTAGGIO VITE UMANE
LA NAVE DA NOVE GIORNI IN ATTESA CHE MALTA O ITALIA DIANO IL PERMESSO DI ATTRACCO CON 13 PROFUGHI A BORDO… EVACUAZIONE D’URGENZA POCO FA PER 5 OSTAGGI
“Uno dei naufraghi ha già cercato di togliersi la vita a bordo della Alan Kurdi, ancora bloccata in acque internazionali”.
A denunciarlo, con un tweet, è Cecilia Strada ex presidente di Emergency riprendendo l’informazione, come specifica lei stessa in un secondo tweet, dai canali Sea-eye. L’imbarcazione è ancora ferma al largo di Malta con 8 migranti salvati il 30 agosto. “Malta dovrebbe indicare un porto sicuro ma non lo fa, l’Italia ha ribadito il divieto di ingresso. La vergogna europea continua. #fateliscendere”, conclude il post.
Poco dopo le 13 italiane è arrivata la notizia che cinque dei 13 migranti sono stati evacuati per motivi medici. Lo conferma all’agenzia Ansa lo staff della Sea Eye. Quattro delle 5 persone evacuate sono minorenni, tre diciassettenni e un quindicenne e tra questi c’è l’autore del tentativo di suicidio.
Sul caso interviene anche Matteo Orfini, deputato pd. “La Alan Kurdi è ancora in mezzo al mare, con 13 naufraghi a bordo. Ieri per la disperazione uno di loro ha tentato il suicidio. L’ho chiesto ieri e lo ribadisco oggi: il nuovo governo revochi il divieto di ingresso in porto”. Nicola Fratoianni, parlamentare Leu, dice: “Fate sbarcare i naufraghi, è il segnale di quella discontinuità che serve al Paese per recuperare dignità e umanità “.
Un portavoce della Sea Eye, Gordon Isler, ha parlato di “dinamiche preoccupanti” a bordo. Per questo, ha aggiunto, la speranza è che il tribunale maltese presso il quale la ong ha fatto ricorso, confermi in fretta che spetta a Malta farsi carico dei migranti, tratti in salvo nella zona di ricerca e soccorso maltese.
(da agenzie)
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