UNA STRAGE DI DONNE E BAMBINI, UN SUPERSTITE: “HO VISTO ANNEGARE UNA BIMBA DI POCHI MESI, HO PROVATO A SALVARLA MA NON CE L’HO FATTA, E’ STATO TERRIBILE”
SAVIANO: “IL GOVERNO CHE FACEVA LA GUERRA ALLE ONG POI TRATTAVA CON GLI SCAFISTI”
Il maltempo ostacola le ricerche e le speranze di ritrovare qualcuno in vita sono ormai ridotte al lumicino.
È iniziata la seconda giornata di ricerche dei dispersi del naufragio avvenuto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre a sei miglia da Lampedusa. Sono state salvate 22 persone (13 uomini e 9 donne), mentre sono 13 le salme recuperate, tutte di donne, alcune incinte. Sarebbero almeno 15 i dispersi, tra cui, secondo alcuni sopravvissuti, diversi bambini. Inizialmente si era parlato di 8 bambini dispersi, ora forse – riferiscono gli inquirenti dopo aver ascoltato i superstiti – il bilancio potrebbe scendere a quattro.
Di sicuro non c’è traccia di una bambina di 8 mesi che viaggiava con la mamma, di un bimbo di 2 anni e mezzo e di due ragazze adolescenti.
A riferire dell’annegamento della piccola è Wissen, naufrago 19enne. “Sono caduto in mare e mentre andavo a fondo tenevo gli occhi aperti e ho visto una bimba di pochissimi mesi che stava annegando – racconta tra le lacrime – L’ho afferrata per risalire. Ma all’improvviso mi sono sentito afferrare alle gambe da un africano che chiedeva aiuto. Ma mi tirava giù. E io avevo in braccio la bambina. Così sono stato costretto a slacciarmi i pantaloni. Per poter risalire. Solo che nel frattempo ho perso la presa della piccolina. E l’ho persa. E stato terribile”. Wissen è al centro di accoglienza con altri amici tunisini.
I superstiti hanno anche raccontato la dinamica del naufragio, avvenuto a poche miglia da Lampedusa. La barca, di una decina di metri, proprio poco dopo l’arrivo della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, si è capovolta e le persone sono cadute in mare.
I soccorritori della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera hanno spiegato che, durante il salvataggio dei naufraghi, “i migranti avevano la morte negli occhi, nessuno di loro sapeva nuotare, è stato un miracolo riuscire a salvarli”.
Nella sala adibita a camera ardente sono stati portati solo i superstiti che nel naufragio hanno perso un familiare. La più parte non se la sono sentita di avvicinarsi ai corpi gonfi e deformati e hanno effettuato i riconoscimenti attraverso le foto scattate dalla polizia scientifica.
A benedire le salme questa mattina il cardinale Montenegro di Agrigento, poi le bare verranno portate via con un aereo militare.
Negli uffici della Capitaneria di porto, gli uomini della squadra mobile coordinati dal procuratore di Agrigento Salvatore Vella hanno ripreso gli interrogatori dei superstiti per cercare di ricostruire il viaggio che sembra anomalo perchè l’imbarcazione avrebbe prima fatto salire un gruppo di migranti subsahariani in Libia e poi avrebbe fatto una tappa a Sfax per imbarcare una quindicina di Tunisi.
Secondo alcune testimonianze lo scafista, un tunisino, sarebbe morto nella tragedia. Due dei superstiti che sulla barca hanno parlato a lungo con lui non lo hanno riconosciuto tra nessuno dei sopravvissuti ospitati nell’hotspot di contrada Imbriacola.
Roberto Saviano interviene con un lungo post su Facebook. “Si affronta la morte quando ciò che vivi è peggio della morte – scrive Saviano – Dal Mediterraneo hanno bandito le ong eppure si continua a morire. Anzi, nel Mediterraneo si muore di più, proprio perchè hanno bandito le ong”.
E continua: “Hanno bandito le ong, ma poi le autorità italiane chiedono alla Ocean Viking e a tutte le ong presenti nell’area, con velivoli o imbarcazioni, di aiutare a cercare i superstiti. Hanno bandito le ong chiamandole scafisti, trafficanti di uomini, ma poi a trattare con gli scafisti, con Bija, il noto trafficante di uomini libico, abbiamo visto solo persone che agivano in nome e rappresentanza del governo italiano”.
(da agenzie)
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