VACCINAZIONI, L’ITALIA NON E’ PIU’ TRA LE MIGLIORI IN EUROPA, ANZI NELL’ULTIMA SETTIMANA SIAMO TRA I PEGGIORI
COSA DICONO I NUMERI IN EUROPA
L’Italia era il modello da seguire in Ue, uno dei Paesi più virtuosi per la somministrazione dei vaccini. Questo fino a qualche settimana fa.
Poi le cose sono cambiate e il nostro Paese ha nettamente rallentato la somministrazione dei vaccini anti-Covid.
L’ultimo aggiornamento, alle ore 8 del 24 febbraio, evidenzia che le dosi somministrate sono state 3.702.079, per un totale di 1.341.780 persone vaccinate (prima e seconda dose ricevute).
L’Italia, in totale, ha ricevuto finora 5.198.860 di dosi, tra Pfizer, Moderna e AstraZeneca: vuol dire che ne ha somministrate il 71%.
La situazione in Italia è cambiata negli ultimi giorni, soprattutto con l’arrivo del vaccino di AstraZeneca. Quello che, al momento, sembra essere somministrato più lentamente da tante Regioni.
Il primo motivo sembra essere il passaggio da una vaccinazione negli ospedali e nelle strutture sanitarie a una di massa, che ha creato molte difficoltà . Anche perchè fino a pochissimi giorni fa non era ancora stato deciso a chi somministrare realmente il vaccino AstraZeneca (alla fine si è deciso di darlo agli under 65).
Il suggerimento è quello di inoculare questo vaccino soprattutto a personale scolastico e forze dell’ordine, ma al momento la maggior parte delle Regioni è indietro su questi dati e ognuna decide, comunque, in autonomia la sua strategia vaccinale.
Vediamo allora come sta andando la campagna vaccinale in Italia rispetto al resto del mondo e, soprattutto, rispetto all’Ue, considerando che le dosi di vaccino sono — in percentuale — uguali per tutti i 27 Stati membri.
Al momento in Ue i vaccini approvati sono i tre che sta utilizzando l’Italia, ma ci sono Paesi come Croazia e Malta che utilizzano solo il Pfizer, mentre l’Ungheria ha approvato anche Sinopharm e Sputnik.
Dai dati sulle vaccinazioni anti-Covid pubblicati da ourworldindata si desume la media dei vaccini giornalieri somministrati nel mondo sulla base di quanto avvenuto negli ultimi 7 giorni: il tasso è calcolato su quanti ne sono stati fatti ogni 100 abitanti.
Il ritmo più serrato è quello di Israele (1,46), seguito da Serbia (0,93), Emirati Arabi (0,68), Cile (0,51), Regno Unito (0,51), Turchia (0,45) e Usa (0,42).
Nessun Paese Ue, quindi.
Se vediamo il dato giornaliero dei Paesi dell’Ue le cose cambiano: Malta è prima con 0,41, seguita da Ungheria a 0,29 e Grecia a 0,26.
Tra i Paesi più grandi troviamo la Polonia a 0,23, la Francia e la Spagna a 0,17, la Germania a 0,16 e l’Italia a 0,13.
Siamo tra gli ultimi in assoluto, peggio di noi solo Repubblica Ceca (0,12), Belgio (0,1) e Lettonia (0,08). La media Ue si attesta a 0,16, leggermente più elevata del valore registrato dall’Italia.
In generale i Paesi più grandi sembrano avere tassi più bassi, considerando la maggiore popolazione.
(da agenzie)
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