VERGOGNA GRILLO: ORA CENSURA PURE IL DISSENSO SUL SUO BLOG, SPARITI 2.250 COMMENTI CRITICI
PRIMA L’ANATEMA LENINISTA, POI LA PURGA STALINISTA: E’ IL BELLO DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA E DELL’UNO VALE UNO
Dopo la prima vera giornata convulsa del Movimento Cinque Stelle nel Parlamento italiano, con una dozzina di «dissidenti» che hanno scelto il segreto dell’urna per contribuire all’elezione di Piero Grasso alla presidenza del Senato, arriva via blog l’«anatema» di Beppe Grillo.
L’ANATEMA –
Un anatema che è, nell’ottica del portavoce di M5S, un invito al rispetto delle regole accettate liberamente, e in particolare del punto del codice di comportamento che prevede «votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S».
Va da sè che la richiesta di spiegazioni sul voto dato martedì al Senato implica anche il rispetto di un punto poche righe sotto: «I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l’espulsione di un parlamentare».
Cioè, l’eventuale espulsione spetta, comunque, agli altri «cittadini parlamentari», colleghi di quelli che hanno scelto di votare Grasso anzichè orientarsi alla scheda bianca.
IL DISSENSO –
Il post lanciato in rete poco prima delle 23 di sabato, domenica alle 14 aveva raccolto oltre 7.500 commenti.
E tanti altri sull’argomento sono finiti anche sotto ad altri post.
Insomma, ben oltre la media di 500 messaggi all’ora.
Tutti concordi con la linea? Non proprio. Anzi, quasi affatto (vedi foto).
E mentre nella notte i commenti schizzavano alle stelle, qualcuno di essi diventava anche il più votato.
Ferdinand Bardamu (uno pseudonimo da antieroe ispirato a Cèline) urlava – su internet usare solo lettere maiuscole equivale a lanciare un grido – il suo dolore per la «svolta autoritaria del M5S», e applaudiva «i senatori dell’M5S che hanno avuto il coraggio e la serietà di ribellarsi ai diktat vergognosi di Grillo e ai suoi deliri di onnipotenza».
LA DENUNCIA –
Per Bardamu arrivano più di 250 preferenze.
Ma poi il post, a metà mattina ,scompare, secondo la denuncia di diversi altri utenti. Uno, in particolare, Dario Raimo, ha fatto il copia e incolla del testo scomparso e lo ripropone (foto), denunciando a sua volta di essere stato censurato.
E anche dall’elenco dei commenti normali diversi post mancano.
Alle ore 14:00 sono accessibili 21 pagine di commenti, e ciascuna ne contiene 250. Per un totale di 5250 commenti leggibili.
Al saldo, ne mancano almeno 2.250.
E’ questa la democrazia diretta?
O forse dovrebbe dimettersi qualcun altro?
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