“VERGOGNA, PARLACI DI SAVOINI, DOVE SONO I 49 MILIONI? VATTENE A MOSCA, LEGHISTA”: ALLA FIACCOLATA A ROMA PER ALEKSEI NAVALNY URLA E CONTESTAZIONI NEI CONFRONTI DEL CAPOGRUPPO DELLA LEGA AL SENATO ROMEO
ALL’EVENTO PROMOSSO DA CALENDA IN RICORDO DI ALEXEJ CONTESTATA LA DELEGAZIONE LEGHISTA… SCHLEIN: “IL REGIME RUSSO E’ IL SOLO RESPONSABILE”
Fiaccole accese e una gigantografia di Navalny in piazza del Campidoglio a Roma. L’evento, lanciato da Carlo Calenda e dedicato all’attivista tra i più tenaci oppositori di Putin morto in carcere in Siberia, è iniziato con fischi e al grido di “vergogna vergogna” indirizzato a Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato.
E ancora “parlaci di Savoini, dove sono i 49 milioni? Vattene a Mosca, leghista”. Incalzato sulla responsabilità di Putin nella morte del dissidente russo, Romeo ha replicato: “Qualche sospetto lo abbiamo, ma nessuna certezza”.
A quel punto in piazza si sono levate le voci e gli insulti di tanti cittadini: “Vergogna, ipocriti, amici di Putin”.
Alla fiaccolata bipartisan partecipano i rappresentanti di tutti i partiti in Parlamento. Per ultima ha aderito la Lega. “Sono contento che tutte le forze politiche siano oggi qua, non è una cosa comune per l’Italia ed è un segnale importante di solidarietà per chi muore per la libertà. Sono dissidenti russi e sono anche gli ucraini, io sarò in Ucraina il 24, per l’anniversario dell’invasione – le parole del leader di Azione Carlo Calenda – Combattono per la libertà che ha un valore universale non è un valore limitato al paese per cui si combatte”.
C’è anche Elly Schlein. “Siamo qui a questa fiaccolata contro un regime che non tollera il dissenso e che uccide la libertà. In solidarietà a tutti quei cittadini russi che stanno, anche in questi giorni, protestando pacificamente, manifestando il loro dissenso e per questo vengono arrestati. I democratici, come noi, non possono tollerare in nessun paese una compressione costante dei diritti fondamentali e democratici – ha commentato la segretaria del Pd – E quindi è importante essere qui dopo l’uccisione politica di Navalny di cui c’è un solo responsabile: il regime russo di Putin”.
(da agenzie)
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