VERTICE DI MAGGIORANZA: CAPACI SOLO A FARE DEMAGOGIA E MARCHETTE AI COMMERCIANTI
LIMITI AL CONTANTE E POS OBBLIGATORIO SLITTANO A LUGLIO (SE SARANNO ANCORA VIVI)… CARCERE PER GLI EVASORI NON CI SARA’ MAI, MA ANNUNCIARLO SERVE A DI MAIO PER PRENDERE PER IL CULO IL PROSSIMO… NESSUNA INTESA ANCORA SULLE PARTITE IVA, MA AVRANNO LA MARCHETTA PURE LORO
Dopo oltre due ore di vertice la maggioranza esce con un accordo pateracchio su alcuni provvedimenti che negli ultimi giorni avevano alzato il livello di scontro fra i partiti che sostengono il governo Conte.
La stretta sul prelievo dei contanti, le multe per i commercianti che non utilizzano il Pos partiranno a luglio con comodo, mentre il carcere agli evasori, inserito nel decreto fiscale, andrà in vigore alla conversione in legge del dl (tra qualche mese, tanto in carcere non ci andrà nessuno)
Mentre sul regime forfettario per le partite Iva, altro tema scottante, se ne discuterà nei prossimi giorni così come della manovra di bilancio che ha bisogno di un accordo per alcuni aggiustamenti.
Sia Dario Franceschini, capodelegazione del Pd al governo, che Luigi Di Maio, leader dei 5 Stelle, salutano l’approvazione dei provvedimenti.
“L’intesa sull’inasprimento delle norme per i grandi evasori adempie al punto 16 del programma di governo e rientra nella strategia di lotta all’evasione centrale per il governo – dice Franceschini – Il fatto poi che nel decreto fiscale sia previsto che le norme entreranno in vigore non subito ma soltanto al momento della conversione, garantisce il Parlamento sulla possibilità di approfondirne tutti gli effetti e conseguenze”.
E il ministro degli Esteri rivendica il provvedimento: “Il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale, come aveva chiesto con forza il M5S. E anche la confisca per sproporzione. Ambedue le norme entreranno in vigore dopo la conversione in legge da parte del Parlamento.
Quanto alle multe per i commercianti che non usano il Pos Di Maio spiega: “Le multe sul mancato uso del Pos sono posticipate al luglio del 2020, nell’attesa di un accordo sull’abbassamento dei costi delle commissioni delle carte di credito e dei dispositivi per il pagamento”.
Invece sulla questione delle partite Iva la discussione va avanti anche se sono stati fatti passi avanti. In particolare si va verso un allentamento della stretta sulla flat tax per le partite Iva. In particolare la maggioranza avrebbe trovato l’intesa per mantenere, per chi ha redditi entro i 65mila euro, il regime pienamente forfettario, senza introdurre il calcolo analitico del reddito. Ma resterebbe ancora da sciogliere il nodo degli altri paletti per l’accesso al regime, a partire dal tetto alle spese per gli investimenti.
(da agenzie)
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