VIA LA VESTAGLIETTA FRU FRU, VANNACCI E’ PRONTO A FARE IL PARTITO
LUI DISSIMULA, MA HA GIA’ INDETTO LA PRIMA FESTA NAZIONALE A VITERBO
«Camerata Vannacci, allora: cos’hai deciso?». I fan, eccitati e curiosi, serrano i ranghi. L’onorevole generale è furbissimo (a furia di ripetere che è omofobo e razzista, sessista e forse pure un bel po’ fascio, ci siamo tutti dimenticati di ricordare quanto astuto, quanto ferocemente astuto sia). E perciò dissimula, cincischia. Però è quasi certo: “Il mondo al contrario”, l’associazione culturale (vabbé, culturale) che prende il nome dal titolo del suo libro di lugubre gran successo, si appresta a diventare una realtà politica.
Un partito. Un vero partito di estrema destra.
Che furbastro con i fiocchi, l’ex incursore con il mito della X Mas, quelli che strappavano le unghie ai partigiani e poi li impiccavano agli alberi. Prima si è accucciato a Matteo Salvini, che per salvare – provvisoriamente – la pelle, cioè l’incarico di segretario del Carroccio, l’ha scelto come pupillo, candidandolo alle Europee contro il parere indignato di tutta una certa Lega, da Zaia a Giorgetti, da Fedriga a Romeo. Poi, rastrellati addirittura 500 mila voti (che gran cosa la democrazia, no?), il generale ha deciso di procedere con il suo piano: mettersi alla testa di un piccolo esercito di arditi, pronto a dar battaglia – in nome di un sovranismo tricolore – contro tutto e tutti. Considerate che, a Bruxelles, i lepenisti, dico i lepenisti, non mammolette qualsiasi, vanno in giro disgustati dicendo che «questo Vannacci ce l’ha davvero troppo con gli omosessuali…».
Lui gongola. Si sfila la vestaglietta fru fru che, con un clamoroso corto circuito, mandò in estasi molti siti gay friendly, e si tuffa nel dibattito olimpico estivo. Intervenendo sulla pugile algerina Imane Khelif, chicchissimo scrive: «Si presenti la signora che in tv pretendeva mi slacciassi i pantaloni: sarà per me un piacere…». Poi, invece di inchinarsi e chiedere scusa a Paola Egonu, nata a Cittadella e formidabile campionessa della squadra di pallavolo azzurra medaglia d’oro a Parigi, si ostina a ragionare sul colore della sua pelle. Vannacci, insomma, fa Vannacci. Spregiudicato. E tosto. Salvini trema, ma prova a rassicurare: «Tranquilli, non si mette in proprio». Si, certo. Infatti il generale ha già convocato la prima festa nazionale del suo partito. A Viterbo, il prossimo 19 e 20 settembre (è gradita la camicia nera).
(da agenzie)
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