“VIETATO ESSERE RICORDATI FELICI”: IL COMUNE DI CAGLIARI CHIEDE “IL DECORO” NELLE FOTO DEL CIMITERO
VIETATE LE FOTO DEI DEFUNTI IN MOMENTI DI ECCESSIVA FELICITA’
Ci vuole rispetto nel ricordare i defunti. Lo riporta La Nuova Sardegna, con questa giustificazione il comune di Cagliari ha deciso che le foto nei cimiteri non potranno ritrarre i defunti nei momenti di eccessiva felicità o in costume da bagno.
Nella foto eterna ci vuole decoro. Niente occhiali da sole, banditi boxer o bikini.
Petto nudo? Neanche a parlarne.
Il regolamento comunale — non ancora in vigore — parla chiaro: qualcuno, sbirciando tra le tombe, potrebbe sentirsi offeso.
Meglio evitare, allora, esaminando le immagini dei defunti prima di autorizzarne l’inserimento nella lapide.
Una specie di ultimo esame — anzi ultimissimo — per chi non c’è più.
I figli di una coppia hanno portato una foto dei genitori, deceduti, durante una vacanza al mare perchè è così che li vorrebbero ricordare, ma la loro foto “non è decorosa”.
Un vicende che è poi stata affrontata durante il consiglio comunale:
Il gruppo del Pdl, primo firmatario Stefano Schirru, ha presentato una interrogazione all’assessore Anna Paola Loi, che tra le varie deleghe ha anche quella ai servizi cimiteriali.
Di fronte alla richiesta di spiegazioni l’esponente della giunta Zedda ha replicato proiettando in aula una carrellata di immagini: uomini e donne in posa in momenti felici, espressioni rilassate, foto scattate in vacanza.
Oggi quegli uomini e quelle donne non ci sono più e la maggior parte attende sepoltura o ha una lapide senza foto. Perchè quella scelta dai familiari è stata bocciata.
La scelta del “decoro” fotografico nei cimiteri sta mettendo in difficoltà la giunta comunale perchè da una parte c’è chi sostiene che il funzionario comunale non abbia il diritto di scegliere come i famigliari dovrebbero ricordare i loro cari al cimitero, dall’altra parte c’è chi chiede una maggiore omogeneità nelle foto: espressioni non troppo felici per rispetto del dolore di chi va al cimitero.
(da “Huffingtonpost”)
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