VIGILI DEL FUOCO, ELOGIATI DAL GOVERNO, MA DA GENNAIO PRIVATI DEL BONUS DI 80 EURO
“TANTE MEDAGLIE, POI SI DIMENTICANO DI NOI”… UNA VICENDA VERGOGNOSA: INSERITI DA RENZI NELLA LEGGE DI STABILITA’ 2015 ORA NECESSITEREBBE UN DECRETO PERCHE’ SONO FINITI IN UN FONDO UNICO
“Il governo ci elogia sempre pubblicamente quando ci sono situazioni di calamità . Poi quando si spengono i riflettori, si dimentica di noi”. E degli 80 euro in busta paga. Nelle ore in cui si lavora alacremente per cercare di recuperare i dispersi sepolti dalla valanga che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano, la classe politica non lesina omaggi e simboliche medaglie ai tanti vigili del fuoco che lavorano da giorni in condizioni di rischio elevato.
Parole che hanno però il sapore della beffa.
Perchè i vigili del fuoco, come anche carabinieri e polizia, hanno appena ricevuto la busta paga per il mese di gennaio senza i ben noti 80 euro, per la prima volta dal gennaio 2016.
Sono spariti. “Nonostante tutto il lavoro che stiamo facendo in questi giorni”, denuncia all’HuffPost Danilo Zuliani, responsabile nazionale Fp Cgil dei Vigili del Fuoco.
“Tutti sprecano parole di stima e affetto nei nostri confronti quando ci sono emergenze come quella del Rigopiano. Poi, quando si spengono i riflettori, la politica si dimentica abbastanza facilmente di noi”, prosegue Zuliani.
L’Huffington Post ha preso di visione della busta paga del mese di gennaio di un vigile del fuoco: gli 80 euro, che erano stati estesi al comparto difesa, sicurezza e soccorso con la legge di stabilità del governo Renzi a dicembre 2015, non ci sono più.
All’origine della sparizione, un pasticcio burocratico.
A differenza del settore privato che gode degli 80 euro in busta paga in maniera strutturale, per vigili del fuoco, carabinieri e polizia la misura non è automatica ma deve essere finanziata di volta in volta con la legge di stabilità .
Le risorse, circa 510 milioni di euro, vanno quindi trovate ogni anno e stanziate in un fondo apposito, come è accaduto nel 2016.
Non è finita: con la legge di stabilità 2016 che vale per il triennio successivo, non è stato creato un fondo ad hoc ma sono state inserite in un fondo unico di 1,5 miliardi da cui bisogna attingere per sopperire a diverse necessità : non solo i bonus ma anche per le assunzioni e per la riorganizzazione interna dei diversi comparti.
“Avevano detto che avrebbero risolto”, afferma Giorgio Saccoia della Fp Cgil. “E invece non l’hanno fatto”.
Un modus operandi, quello del governo, già criticato a suo tempo dai sindacati che chiedono, in sostanza, di essere trattati come i dipendenti privati.
Gli 80 euro “sono senza contribuzione nè tassazione, non compaiono quindi nel Cud”: si tratta di un’operazione “in nero”, continua Zuliani.
Che precisa: “La nostra denuncia non riguarda solo il salario, ma anche le assunzioni, i mezzi che hanno 25 anni e che non funzionano più, i dispositivi di protezione individuale che andrebbero aggiornati, le tutele in caso di infortuni”.
È tutta l’architettura del comparto che necessita di maggiori risorse e di attenzione da parte del Governo. Attenzione che però si concentra solo nelle occasioni di calamità naturale. “Siamo abituati a tutto questo, tanti elogi poi passato il santo passata la festa”, afferma Zuliani.
Da parte sua il ministero della Pubblica Amministrazione ha rassicurato nei giorni scorsi i sindacati spiegando che, trattandosi di un fondo unico per diverse esigenze, bisogna emanare un Dpcm (decreto della Presidenza del Consiglio) apposito per l’erogazione degli 80 euro.
Il ministero guidato da Marianna Madia prevede che entro marzo le cose torneranno al loro posto, i bonus verranno erogati e gli arretrati restituiti.
Ma visti i tanti annunci senza seguito, le organizzazioni sindacali non si fidano. Da tempo aspettano una maggiore attenzione da parte del governo. “Ci viene sempre detto di sì, ma poi come vede…”.
(da “Huffingtonpost”)
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