VISCO AVVERTE: “SPREAD PIU’ ALTO SE SI ALIMENTA LA PAURA DI UN NOSTRO DISTACCO DALLA UE, CRESCITA A RISCHIO”
“OCCORRONO INVESTIMENTI PUBBLICO-PRIVATO, NON INSEGUENDO OBIETTIVI DANNOSI”
“Se si alimenta la paura che la politica sia quella di distaccarci dall’Europa, i mercati la ascoltano e si assicurano contro questo rischio. Così ci sono vari punti di tassi di interesse più alti che vengono richiesti”.
Così, a Venezia, il governatore di Bankitalia, Vincenzo Visco, al Foglio Tech Festival. “Va ridotta la sfiducia, non inseguendo obiettivi dannosi, e va enfatizzata la capacità di crescita attraverso investimenti pubblico-privati”.
“Sicuramente c’è una preoccupazione sulla crescita dell’economia con tassi di interesse così alti. Se l’emissione di titoli pubblici vede 2,5 punti in più rispetto alla Germania e uno in più di uno rispetto a Spagna, questo si trasferirà piano piano in tutti i meccanismi che concedono credito a livello privato e questo trasferimento alla fine rallenta la capacità di crescere dell’economia con effetti sugli investimenti”.
Ancora Visco: “Ci vuole fiducia e capacità di programmazione, non si può vivere sotto l’incubo del disavanzo che non asseconda la richiesta di stabilità dei mercati”. L’importante, ha poi aggiunto, “è stabilizzare l’economia, perchè di fronte anche a una situazione di choc tutto dipende dalla capacità di distribuzione della spesa”.
“Il rischio vero per tutti noi è di non guardare in avanti”. Bisognerebbe affrontare il futuro che – assieme alle difficoltà – “porta con se anche opportunità . Per essere colte, bisogna investire senza chiedere semplicemente che cosa lo Stato stia facendo per noi. Ci sono tanti giovani che non studiano e non lavorano e che sono forse sempre più emarginati: quindi il nostro sforzo è includerli in una collettività nazionale rivolta al futuro”
“Il contributo tecnologico – insiste Visco – porta lavoro, ma la velocità di adattamento è tale che non riusciamo a seguire l’evoluzione. In Italia ricaviamo solo il 5% del valore aggiunto dalla digitalizzazione, rispetto alla Germania che ha l’8%”.
(da agenzie)
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