VITTORIO CHI? MICHETTI NON SI DISSOCIA DAL TURPILOQUIO DI SGARBI CONTRO LA RAGGI
PREFERISCE FAR FINTA DI NON SAPERE… TACCIONO ANCHE LA MELONI E SALVINI
E fu così che Enrico Michetti, candidato sindaco del Centrodestra a Roma, cadde dal pero e si fece pure male.
Dopo il turpiloquio defecatorio di Vittorio Sgarbi rivolto alla sindaca Virginia Raggi ci saremmo aspettati, se non le scuse, almeno una sia pur blanda presa di distanza dal suo designato assessore alla Cultura. E invece nulla.
Il “tribuno del popolo” – così si è autodefinito Michetti – liquida l’offensivo post del critico d’arte come un fatto a lui sconosciuto. “Non conosco le frasi di Sgarbi (se le legga, ndr). Io posso parlare per me e non voglio entrare nel merito perché non conosco la vicenda…”. Proprio così.
“Annamo bene, sì sì annamo proprio bene”, direbbe la mitica Sora Lella. Non c’è male per l’aspirante sindaco di Roma che a tre giorni dal fattaccio dichiara di non sapere neppure di cosa si sta parlando.
Una toppa -come si suol dire – peggiore del buco. Che primo cittadino sarebbe questo Michetti che neppure sa cosa dice non una persona qualsiasi ma una delle tre punte di diamante del tridente – insieme alla Matone – della sua squadra? Non ce l’ha un ufficio stampa? E se no, qualcuno gli ha detto di farselo?
Oppure se ce l’ha proprio non funziona, meglio cambiarlo. Roma ne ha piene le tasche di questi “peronauti” che pensano che i cittadini siano tanti ebeti a cui darla da bere sempre e comunque.
Una figuraccia inenarrabile. Un indicatore plastico della serietà di una coalizione che non prende le distanze dallo Sgarbi pensiero e soprattutto non prende le distanze dal degrado della politica rappresentato dal deputato di (S)Forza Italia, dato il contesto suggestivo evocato dal fine polemista.
E dire che qualche giorno fa l’improvvido Vittorio ebbe a dire “Il ticket Michetti-Matone per Roma è una mia idea” e quindi il legame tra i tre è indissolubile.
Ergo: quello che pensa Sgarbi lo pensa anche il ticket?
Ci saremmo aspettati che almeno Giorgia Meloni, in nome della causa femminile, intervenisse scusandosi per la gaffe con cui il tribuno all’amatriciana è sceso nell’agone politico, ma anche lei nulla, bocca cucita sulla scelta fatta che potrebbe compromettere le performance di FdI, che stanno insidiando da vicino la Lega, al terzo posto nei sondaggi dopo il Pd e i padani.
Ed anche Matteo Salvini tace, perché di cadute dal pero ne ha collezionate anche lui molte e finge di non aver sentito le bestialità rivolte alla Raggi.
Chissà che ne pensano le signore ministre di Forza Italia, Carfagna e Gelmini. Anche loro nulla da dire?
(da La Notizia)
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