VOGLIONO RICOMINCIARE DAL “PATRIMONIO DI VALORI”: QUELLI DEL TESORETTO DELLA FONDAZIONE AN? E LA MELONI SCOPRE IL PRINCIPIO “DELL’ACCOGLIENZA” DEI PROFUGHI
LE NOVITA’ EMERSE AL CINEMA ADRIANO SULL’ENNESIMA PATACCA GESTITA DA FRATELLI D’ITALIA
Come volevasi dimostrare, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Le varie animelle della sedicente destra italiana, come si avvicinano le elezioni regionali, entrano in fibrillazione e si ritorna a parlare di “riunificazione” del nulla.
Nessuno che abbia l’onestà di dire “abbiamo distrutto la destra in Italia” e proponga lo scioglimento di tutti i vari sottoprodotti partitici che hanno contribuito allo sfascio, nessuno che inviti al contestuale definitivo pensionamento di una “classe digerente” più che dirigente, che ha assorbito di “tutto e di più”, pur di mantenere privilegi e poltrone, collocare amici e parenti, nessuno che faccia un passo indietro e si azzeri da solo.
La dimostrazione plastica si è avuta alla riunione al “Cinema Adriano” dove “Fratelli d’Italia” ha messo in scena l’ennesima commedia dell’arte con caratteristi e aspiranti comici, vecchie comparse e funanboli in cerca di scrittura.
Tanto da far sbottare Francesco Storace, uno che di fallimenti se ne intende: “se la destra rinasce è senza veti e tante cretinate”.
Due sono gli elementi interessanti emersi.
In primo luogo il percorso futuro che si centra su tre fasi: un forum on line dove “si discuterà delle regole democratiche e delle idee fondanti della nuova e unitaria aggregazione della destra“.
Alias lo specchietto per le allodole.
Poi “dopo le elezioni regionali, sarà convocata la “Costituente della destra”, una grande assemblea per dare luogo ad un unico soggetto politico che raccolga le esperienze di tutte le formazioni che si collocano a destra, a cominciare da Fratelli d’Italia”.
Qualcuno ricorderà la nefasta “Costituente di destra” del tempo che fu e già si tocca…
Ma soprattutto “la richiesta di convocare l’assemblea degli iscritti alla Fondazione di Alleanza Nazionale per decidere l’indirizzo politico di questa Fondazione e in particolare il suo utilizzo per contribuire alla nascita della “casa comune” della destra”.
Insomma se si deve partire da un “patrimonio comune di valori”, quali meglio del tesoretto della Fondazione An possono essere utili alla causa dei novelli sedicenti rottamatori ?
Anche perchè, per mettere le mani sul tesoretto, occorre essere notoriamente tutti d’accordo.
Se qualcuno avesse pensato che si tratta di realizzare un partito ex novo si tolga subito l’illusione.
Sentiamo cosa la detto la Meloni: “Fratelli d’Italia rappresenta la base indispensabile per una nuova ripartenza, per un nuovo inizio. Vogliamo continuare ad accogliere quanti hanno creduto che i nostri valori potessero trovare cittadinanza in altri contenitori e oggi, delusione dopo delusione, si stanno ricredendo. E lo diciamo con ancora maggior energia oggi, nella fase in cui alcune idee forza della destra sembrano venire incarnate con efficacia dalla Lega di Salvini.”
La Meloni versione Le Pen non si scioglie quindi per “rinfondare”.
Per una volta non affoga i profughi con Salvini, ma, bontà della sua sedicente destra sociale, “li accoglie”.
Chi si vuole pentire è ancora in tempo, la premiata ditta distribuisce coperti e coperte, in nome della fratellanza italo-padagna.
E meno male che c’era la Giorgia con la sua “ lucida follia, quando scegliemmo di provare a tenere viva l’esperienza originale della Destra dando vita a Fratelli d’Italia“.
Forse la lucida follia era quella di farlo con l’imput di Silvio e il modesto contributo di 750.000 euro ricevuto da Forza Italia per garantire meglio l’autonomia del nuovo soggetto politico?
E con chi si è alleato Fratelli d’Italia subito nelle varie giunte locali, dopo quella autonoma “lucida follia”?
E quanti consiglieri regionali di Fratelli d’Italia sono rimasti coinvolti nello scandalo dei rimborsi spesa?
E che ci fa tra i collaboratori del “Nuovoinizio” quel politico di Fratelli d’Italia che ha messo a spese della regione Piemonte persino l’acquisto delle sue mazze da golf?
Avviso ai naviganti: è in partenza il barcone della speranza, destinazione l’isola del tesoretto, previste risse a bordo e qualche corpo gettato in mare.
Gli scafisti richiedono che i profughi indossino camicia verde riconoscibile e alleghino documento taroccato con photoshop.
Ovviamente per difendere identità e valori.
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