“VOLETE IL MORTO IN DIRETTA TV? SARETE ACCONTENTATI”: MALATI SLA, EUTANASIA DI STATO
IL 21 IN PIAZZA SENZA RESPIRATORI: CONTINUA LA PROTESTA DEL COMITATO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE… “LA PROPOSTA DEL GOVERNO E’ UN INSULTO”
“Il giorno 21 novembre 2012 davanti al Ministero dell’Economia, alcuni malati in carrozzina, con tracheostomia, si presenteranno senza ventilatore polmonare di scorta, dopo 5-6 ore si scaricheranno le batterie e moriranno per soffocamento”: ad annunciare la notizia, nella tarda serata di ieri, è Salvatore Usala che, raggiunto in mattinata da Redattore Sociale con la notizia dell’emendamento, prometteva nel pomeriggio “un comunicato esplosivo”, definendo l’emendamento “una provocazione, un insulto, un’elemosina. Loro vogliono dare 200 milioni indifferenziati per tutte le disabilità — scrive a Redattore Sociale – la ripartizione fra le regioni sarebbe un brodino solo per i loro bilanci. Per meno di 400 milioni finalizzati per le gravissime disabilità secondo l’incidenza, ci lasciamo morire”.
Poche ore dopo, il comunicato ufficiale conferma la notizia, aprendo con una digressione storica che vale da premessa : “Hitler pianificava la razza pura, l’eliminazione dei diversi, i disabili venivano usati come cavie. Sono passati 70 anni, la società moderna si è evoluta, ma l’emarginazione continua. I disabili gravissimi continuano a morire nel più assordante silenzio istituzionale. Il Governo non usa certamente metodi hitleriani — continua – ci mancherebbe, ma l’abbandono di una politica sociale produce effetti devastanti: le persone disabili e sane si lasciano morire, una vera eutanasia di stato”.
Poi, riferendosi alla recente visita che ha ricevuto da parte dei ministri Fornero e Balduzzi, e che ha determinato la sospensione del primo sciopero, commenta: “Oggi la comunicazione è sofisticata, i Ministri vanno a casa degli scioperanti, si impegnano, promettono di scrivere, fanno dichiarazioni da Città del Messico, concordano elemosine. I partiti sono impegnati con le primarie, con la riforma elettorale anti Grillo, con i saldi di bilancio. Sembra una partita a scacchi, ma tutti dimenticano la disperazione, la solitudine, la vita delle persone”.
Quindi, il commento della notizia del giorno: di fronte a una situazione in cui “ogni anno in Italia muoiono 1000 persone che rifiutano la tracheostomia per l’abbandono dello stato”, l’emendamento concordato in Commissione Bilancio con i relatori per la non autosufficienza di 200 milioni non finalizzati, generici” suona come “un’elemosina, un insulto, una vergogna”.
Usala passa quindi a suggerire il testo dell’emendamento che potrebbe rispondere ai bisogni dei malati: “Del presente fondo, 400 milioni sono riservati all’incremento del fondo di cui all’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, finalizzato al finanziamento dell’assistenza domiciliare delle persone gravemente non autosufficienti, bisognosi di assistenza vigile 24 ore su 24 con Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).
Tali PAI dovranno essere cofinanziati dalle Regioni con almeno il 30% dell’importo. Dovranno essere rapportati al livello di stadiazione. Il riparto fra le Regioni avverrà in base all’incidenza e non alla popolazione”.
E poi riflette: “Non trovate 400 milioni per la vita ma spendete miliardi in armamenti, ponti fantasma, sprechi sanitari, corruzioni, ostriche e cenette, appalti truccati. Non mi si dica che è responsabile Monti, Grilli, Fornero o Balduzzi: le leggi le fa il Parlamento, sfiduciatelo se non vi sta bene! I 400 milioni vanno trovati in maniera strutturale. Non vi basta lo sciopero della fame? Volete il morto in diretta TV? Sarete accontentati! Noi non siamo ministri o politicanti, abbiamo una parola, un impegno, una dignità interiore.”
Il comunicato si conclude con una replica alle critiche di chi, come Mario Melazzini, prende le distanze dallo sciopero: “Non è un ricatto, come dice l’assessore alla Sanità della Lombardia, nonchè ex Presidente di Aisla, è un diritto costituzionale dovuto. Vogliamo vivere nella nostra casa, attorniati dai nostri cari, rifiutiamo le Rsa, che sono lager in mano a sporchi affaristi che costano 90 mila euro l’anno: a noi ne basta un terzo”.
(da “Redattore Sociale”)
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