VOTO DI SCAMBIO, PENE PIU’ LEGGERE, LA CAMERA APPROVA
MODIFICATO IL TESTO: LA PENA MINIMA PASSA DA 7 A 4 ANNI… NON PUNIBILE IL POLITICO “CHE SI METTE A DISPOSIZIONE”
Pene più basse e salta il principio della punibilità del politico «che si mette a disposizione» dell’organizzazione mafiosa.
Questi i principali cambiamenti alla normativa sul voto di scambio.
La Camera dei deputati ha deciso di modificare il testo che era stato licenziato dal Senato lo scorso gennaio.
Il comitato dei nove termine della commissione Giustizia, con l’accordo di tutti i gruppi tranne il Movimento 5 Stelle, ha deciso di presentare in Aula un emendamento del relatore Davide Mattiello (Pd).
La Camera ha dato disco verde al ddl che modifica l’articolo 416 ter del codice penale, modificando il testo arrivato dal Senato.
I sì sono stati 310, i contrari 61. Sul testo si è giunti ad un accordo anche con Forza Italia. Il provvedimento sul voto di scambio torna ora a palazzo Madama.
Le modifiche più consistenti riguardano l’abbassamento della pene: per il reato di scambio politico mafioso la pena non sarà più dai 7 ai 12 anni di carcere ma passerà da 4 a 10 anni.
Viene poi eliminato il principio della punibilità del politico «che si mette a disposizione» dell’organizzazione mafiosa.
A favore dell’accordo raggiunto sul testo si sono espressi anche Sel e Lega.
IL SOTTOSEGRETARIO FERRI: «APPROVARE DDL ENTRO EUROPEE»
«Il governo si impegnerà al massimo nel corso dell’esame al Senato perchè questa norma sia definitivamente approvata prima delle elezioni europee», ha detto nell’Aula della Camera il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri rendendo il parere sugli ordini del giorno sul ddl voto di scambio.
«La norma che adesso stiamo scrivendo – dice Ferranti – rappresenta rispetto all’attuale un salto di qualità enorme perchè punisce il politico che accetta voti mafiosi in cambio dell’erogazione o della semplice promessa di erogazione di denaro o altra utilità » .
Ferranti respinge come «totalmente infondate e strumentali» le critiche del Movimento 5 Stelle: «Nessun depotenziamento o svuotamento del 416 ter, dire che con la nuova formulazione il politico che si mette a disposizione della mafia non sarà colpito è semplicemente una falsità ».
IL TESTO DEL DDL
Il testo approvato dalla Camera e messo a punto sulla base dell’emendamento presentato dal relatore, il Pd Davide Mattiello, recita: «Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui la terzo comma dell’articolo 416 bis in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni.
La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma» Il testo licenziato dal Senato prevedeva che «chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416 bis in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di qualunque altra’ utilità ovvero in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione è punito con la stessa pena stabilita nel primo comma dell’articolo 416 bis. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma».
(da “La Stampa“)
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