“LA MADRE FINIRA’ IN CARCERE E LA FIGLIA ALL’ORFANOTROFIO†CASO KAZAKISTAN, L’ITALIA DELLA VERGOGNA
IL MESSAGGIO VIA FACEBOOK DEL MARITO E LE ASSICURAZIONI DELL’AMBASCIATORE A ROMA: “STANNO BENE, A CASA DEI NONNI”
Il caso Ablyazov è diventato ormai lo scandalo Shalabayeva. Perchè la pericolosa vita di Mukthar Ablyazov, già industriale e ministro dal miliardo facile che è fuggito dal Kazakistan ma anche dall’Urss e vive oggi a Londra — o forse in Svizzera — con l’incubo di essere rispedito a casa (dove ha già saggiato le patrie galere), si è trasformata nella certezza di una violenza cui sono state sottoposte Alma Shalabayeva e la figlia Alua, di sei anni.
Il comunicato di Palazzo Chigi non ammette il rapimento di fatto, ma l’errore nell’espulsione sì.
E precisa: “Il governo, colti i profili di protezione internazionale che il caso ha sollevato, si è immediatamente attivato per verificare le condizioni di soggiorno in Kazakistan della signora e della figlia”.
Inoltre, “la signora Alma Shalabayeva potrà rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione”.
Notizie che non avranno tranquillizzato più di tanto Ablyazov.
Ieri, prima di conoscere la decisione di Letta, il dissidente aveva scritto un messaggio sulla sua pagina facebook spiegando che moglie e figlia erano in pericolo: “Le autorità kazake hanno promosso un procedimento penale contro Alma il 30 maggio, il giorno prima che le donna e la figlia venissero imbarcate a Ciampino sull’aereo privato messo a disposizione dall’ambasciata kazaka — scrive il sito di Ablyazov -.
Ora si attende che venga fissata l’udienza per reati relativi ad un passaporto che Alma Shalabayeva non ha mai visto nè usato. La donna rischia una condanna a due anni e, a quel punto, la bambina verrebbe messa in orfanotrofio”.
Quando l’ambasciatore kazako a Roma Andrian Yelemessov viene informato sulla revoca dell’espulsione, alza le spalle: “Le procedure sono state corrette, ogni giorno ci sono sciocchezze sui giornali su questo caso. L’espulsione è stata corretta. La signora Alma e la figlia sono ad Astana dai genitori della donna e stanno benissimo. Si può verificare” .
Di certo la Farnesina ha già preso contatto con l’ambasciatore Yelemessov: adesso che l’Italia riconosce le sue colpe e invita la signora espulsa ingiustamente a tornare qui, bisogna anche dare un’occhio a mamma e figlia, cercare di capire se davvero si stiano godendo in pace la compagnia dei familiari o se invece la legge farà in fretta il suo mestiere anche laggù spedendo in galera la Shalabayeva.
Negli ambienti internazionali i commenti sono scarsi, le facce stranite.
Dopo la storia dei marò, un altro pateracchio diplomatico che lascia senza parole.
“à‰ una notizia fantastica, ritengo che sia l’inizio di un doveroso ripristino dei diritti violati della signora Alma Shalabayeva e della figlia, che a questo punto dovremmo tutti sforzarci di far rientrare nel nostro paese” ha detto invece Riccardo Olivo, uno dei legali della signora Shalabayeva .
Un drappello di onorevoli M5S ha annunciato l’intenzione di recarsi ad Astana per verificare che “siano rispettati di diritti civili” di mamma e bimba.
Chissà se il presidente Nazarbayev sarà felice di accoglierli.
Per ora ha fatto pubblicare sul sito del governo il video che riprende l’arrivo del jet affittato per riportare in Kazakistan Alma e Alua.
Le migliori armi a sua disposizione per trattare con Ablyazov.
Chiara Paolin
(da “il Fatto Quotidiano”)
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