14 PAESI UE CHIEDONO L’ESPULSIONE DI ORBAN
I LEADER DEL PARTITO POPOLARE: “L’UNGHERIA STA VIOLANDO I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA DEMOCRAZIA LIBERALE E I VALORI EUROPEI”
A scoppio ritardato, la Commissione europea e un gruppo di 14 Paesi Ue – tra cui l’Italia – esprimono la proprio “preoccupazione” per “alcune misure di emergenza” che rischiano di violare “i principi dello Stato di diritto e della democrazia”.
Dopo il richiamo indiretto di martedì, questa volta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, cita esplicitamente l’Ungheria, dove il Parlamento ha investito il premier Viktor Orban di pieni poteri senza limiti temporali.
Più generica la dichiarazione dei 14 Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania e Spagna: “In questa situazione senza precedenti, è legittimo che gli Stati membri prendano misure straordinarie”, ma “siamo profondamente preoccupati dal rischio di violazione dei principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali che derivano dall’approvazione di alcune misure di emergenza”. Tali misure, sottolineano i firmatari, “dovrebbero essere proporzionate e provvisorie”.
Un concetto espresso anche da Von der Leyen, che questa volta menziona esplicitamente il caso ungherese: “Riconosco che le misure di emergenza nella crisi della pandemia del coronavirus possono essere necessarie, ma sono preoccupata che alcune misure vadano troppo oltre, ed in particolare sono preoccupata per la situazione in Ungheria”. “Le misure devono essere limitate, strettamente proporzionate, adeguate, non durare a tempo indeterminato, e soprattutto essere soggette a regolare controllo” del Parlamento.
A puntare il dito apertamente contro Orban sono i leader di tredici partiti nazionali del Partito Popolare Europeo, che hanno chiesto con una lettera a Donald Tusk l’espulsione del Fidesz (il partito di Viktor Orban) dalla più grande formazione politica dell’Ue, dopo l’adozione della legge d’emergenza sul coronavirus che permette al primo ministro ungherese di governare per decreto a tempo indeterminato.
“Questa è una chiara violazione dei principi fondamentali della democrazia liberale e dei valori europei”, si legge nel testo della lettera: “il virus non può essere usato come presto per estendere indefinitamente lo Stato d’emergenza. Temiamo che il primo ministro Orban userà i suoi nuovi poteri per estendere il controllo del governo sulla società civile”.
La lettera è firmata dai leader della Cd&V e dalla CdH in Belgio, di Top 09 in Repubblica ceca, del Partito Popolare Conservatore in Danimarca, del Partito della Coalizione Nazionale in Finlandia, da Nuova Democrazia in Grecia, dai Cristiano Democratici in Lituania, dal CSV in Lussemburgo, dalla CDA in Olanda, da SPOLU in Slovacchia, dai Cristiano Democratici e dal Partito dei Moderati in Svezia, dal Partito Conservatore in Norvegia.
(da agenzie)
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