Ottobre 23rd, 2009 Riccardo Fucile
“UCCIDIAMO BERLUSCONI” NON VIENE OSCURATO COME RICHIESTO DA MARONI, CAMBIA SOLO IL NOME….IL CONTENUTO RIMANE LO STESSO, COSI’ COME I MESSAGGI E LE FOTO….E GLI ISCRITTI SALGONO A 26.000…BEL RISULTATO
Chiudere immediatamente il sito con le minacce al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e denunciare tutti quelli che sono intervenuti perchè “se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c’è il rischio poi che a qualcuno venga in mente di metterle in atto”.
E’ il ministro Maroni (quello che non aveva preso posizione contro la pagina su Facebook “Immigrati clandestini: torturiamoli”) che ieri aveva assicurato che le pagine “sarebbero state rimosse”.
“Abbiamo dato disposizione perchè il sito contenente minacce al premier venga subito chiuso” tuonava il ministro degli Interni dai Tg, pensando che gli States fossero come la Somalia o l’Eritrea, i cui profughi basta respingerli senza chiedere loro se vogliono fare richiesta di asilo politico o meno.
Ma stavolta il respinto è stato Maroni che è andato a sbattere contro Palo Alto, sede registrata in California del social network Facebook.
Sito oscurato? Affatto, la pagina rimane, ha solo cambiato nome.
L’azienda americana non è quindi intervenuta, rimuovendo il gruppo: semplicemente da “uccidiamo Berlusconi” ora il nome del gruppo è mutato in “Berlusconi, ora che abbiamo la tua attenzione…rispondi alle nostre domande” . Tutto il resto è rimasto invariato, rimangono gli stessi messaggi degli utenti, le stesse foto.
Solo il numero degli iscritti è raddoppiato, raggiungendo i 26.000.
Insomma un buco nell’acqua, uno dei tanti rimediati da Maroni.
Si faceva meglio a prenderla in ridere, a questo punto, piuttosto che annunciare che tutti gli iscritti sarebbero stati denunciati, quando già i primi contatti con Facebook non erano certo stati dei migliori. Continua »
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Ottobre 23rd, 2009 Riccardo Fucile
NON CI SONO MAI DISPONIBILITA’ PER INTERVENTI SOCIALI, SI TAGLIA SOLO, MA OGNI ANNO SPARISCONO 50 MILIARDI DALLE CASSE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI…. LA SANITA’, UNICO SETTORE FEDERALISTA, E’ UN’ORGIA DI SPRECHI E MAZZETTE….E LA MALAVITA FA AFFARI
Capita spesso, in questi commenti, di imbatterci in tante necessità che andrebbero affrontate nell’interesse degli italiani: dalla scuola ai problemi del lavoro, dagli ammortizzatori sociali all’accesso al credito, dalle pensioni sociali all’assistenza sanitaria.
Critichiamo spesso i tagli, il fatto che il governo non scuce mai un euro se non sottraendolo ad altri settori, e qualche lettore si chiede giustamente dove si potrebbero trovare risorse per far fronte all’emergenza della crisi.
Dato che non ci piace passare per “criticoni” per partito preso, facciamo un semplice ragionamento: il provvedimento dello scudo fiscale che praticamente permette di far rientrare capitali sottratti al fisco, pagando appena il 5% della cifra nel più completo anonimato e fatto passare per una misura che permetterà all’Italia di ripartire, sapete quanto renderà nella più rosea delle previsioni? Non più di 3 o 4 miliardi di euro.
Quello che il governo ha speso per salvare Alitalia, o se preferite un terzo di quanto ci costerà la ricostruzione in Abruzzo.
Sapete invece quanti miliardi ogni anno, secondo la denuncia della Corte dei Conti, vengono sottratti alle casse della Pubblica Amministrazione dalla corruzione dilagante? La bellezza di 50-60 miliardi.
Ovvero si tratta di soldi dello Stato, di cui lo Stato non sa garantire un corretto uso, che finiscono in mazzette e corruzioni, concussioni e abusi d’ufficio, appalti taroccati e interessi privati.
Magari gestiti localmente da quegli stessi dirigenti che negli Enti locali, secondo Brunetta, dovranno stabilire qual’è il dipendente da premiare e quale no.
I dati si trovano nella relazione del procuratore generale presso la Corte dei Conti, depositata il 25 giugno scorso, nel capitolo riguardante il “Giudizio sul rendiconto generale dello Stato”. Continua »
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Ottobre 23rd, 2009 Riccardo Fucile
BERLUSCONI E VELTRONI LO AVEVANO MESSO NEL LORO PROGRAMMA ELETTORALE…ORA STOP ALLA CAMERA, SE NE SONO DIMENTICATI TUTTI… LA LEGA LE VUOLE PER GARANTIRSI LE POLTRONE E FA SPERPERARE 10 MILIARDI
Dopo che diversi studi qualificati avevano evidenziato che l’ente intermedio, ovvero la Provincia, costa allo Stato italiano una barca di miliardi e che la sua abolizione, ovviamente attraverso una suddivisione dei compiti attraverso altri istituti, avrebbe comportato un risparmio della spesa pubblica, una volta che la riforma fosse a regime, di circa 10 miliardi di euro, il quotidiano LIbero, prima delle scorse elezioni, quando era ancora Vittorio Feltri a dirigerlo, aveva lanciato una campagna per l’abolizione delle Province sottoscritta da decine di migliaia di lettori.
Per uniformarsi alla volontà popolare, molti politici di vari schieramenti, dal Pdl al Pd, dall’Udc a all’Idv, avevano dato la loro adesione: l’afflato popolare bipartisan di eliminare “il carrozzone delle Province italiane”, portò molti partiti a inserire tale iniziativa persino nei rispettivi programmi elettorali.
Ricordiamo a tal fine alcune loro dichiarazioni: Berlusconi nel dicembre 2008 conferma ancora che “l’abolizione delle Province è parte del mio programma”, Veltroni nel marzo 2008 ribadiva che “la riduzione della spesa pubblica significa anche abolizione delle province”, Brunetta nel’aprile 2009 promette che “tra un po’ le Province non saranno più quelle che sono state fino ad oggi”, Franceschini nel maggio del 2009 accusava che “l’abolizione delle province è solo uno spot elettorale cui ricorre la maggioranza”. Continua »
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Ottobre 23rd, 2009 Riccardo Fucile
GALAN NON MOLLA IL VENETO E SI PREPARA ALLA CORSA SOLITARIA….FINI CHIEDE “CANDIDATURE TRASPARENTI” E BOCCIA COSENTINO IN CAMPANIA….I CESPUGLI MINACCIANO: “SE FORZA ITALIA E AN SI PRENDONO TUTTI I POSTI, ALLORA IL PDL E’ STATA UNA FINZIONE”….E BERLUSCONI DA’ RAGIONE A TUTTI
Come nella migliore tradizione della Prima Repubblica, nel Pdl sono tornate cordate, cene e pranzi carbonari.
L’origine di questa improvvisa necessità di socializzare va cercata nelle candidature per le prossime elezioni regionali.
Quando ormai i giochi sembravano fatti, tutto o quasi pare da rifare: anche le candidature che sembravano più consolidate registrano un passo indietro. Forse un passo troppo lungo lo aveva fatto Berlusconi, promettendo a Bossi il Veneto, per assicurarsi fedeltà sul tema giustizia, a lui tanto caro, e garantendo la Campania al fedelissimo, ma chiacchierato Nicola Cosentino. E’ bastato che Fini esprimesse “serie perplessità ” sul sottosegretario campano per i suoi presunti rapporti con il clan dei casalesi, perchè i vertici del Pdl capissero che la sorte di Cosentino era segnata.
Del resto, poco prima, il finiano Fabio Granata, vicepresidente dell’Antimafia, aveva lanciato un avvertimento inequivocabile: “Pdl e Pd scelgano candidati al di sopra di ogni sospetto”.
Non proprio il profilo del candidato preferito dal premier in Campania, insomma, quello che per Berlusconi sarebbe il candidato ideale, in quanto “ha il vantaggio di essere ricco di famiglia, è uno che si paga la campagna elettorale da solo”. Continua »
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