Ottobre 28th, 2009 Riccardo Fucile
GLI AGENTI DENUNCIANO “LE SCELTE IRRESPONSABILI DEL GOVERNO”, LA RIDUZIONE DI 40.000 UNITA’ OPERATIVE E DEL 44% DELLE RISORSE, I TAGLI DI 3 MILIARDI ALLA SICUREZZA…. DA TRE ANNI SCADUTO IL CONTRATTO: “AVETE AVUTO I NOSTRI VOTI, VIVETE SOLO DI PROMESSE”….PRESENTI POLIZIA, I COCER DEI CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA, FORESTALI E POLIZIA PENITENZIARIA
Imponente manifestazione a Roma degli operatori delle forze di polizia contro i tagli alla sicurezza e per la difesa di dignitose condizioni economiche e professionali.
Sono decine di migliaia gli agenti che si sono dati appuntamento per un lungo corteo che sta sfilando fino a Piazza Navona: spunta un busto in cartapesta che raffigura il premier con la scritta “Papi, come ci ha cucinato bene”, mentre non si contano gli slogan contro Maroni e i “Brunetta buffone” e “ronde vergognose”.
Le numerose sigle sindacali di varia estrazione sono tutte d’accordo nel denunciare “le irresponsabili scelte del governo”, a partire dalla riduzione di 40.000 unità del numero degli operatori in servizio e dalla sottrazione del 44% delle risorse alle attività operative e organizzative.
Le forze dell’ordine criticano la decisione di “rinviare di tre anni il rinnovo del contratto collettivo di lavoro e di sottrarsi all’impegno di realizzare un nuovo modello di sicurezza che esalti le professionalità “.
Si tratta di “scelte, queste del governo, che smentiscono gli impegni assunti in campagna elettorale ed esprimono una sostanziale indifferenza verso il diritto alla sicurezza dei cittadini”. Continua »
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Ottobre 28th, 2009 Riccardo Fucile
AL MOMENTO DI PAGARE I PREMI DI PRODUTTIVITA’ AI DIPENDENTI, L’AMMINISTRAZIONE SI ACCORGE DI NON AVERE ACCANTONATO A BILANCIO IL MILIONE MANCANTE…. I SINDACATI MINACCIANO DI OCCUPARE LA SALA DEL CONSIGLIO…CHIAMATO IL SIGNOR BONAVENTURA CON IL MILIONE: MA NESSUNO SA DA QUALI VOCI E’ STATO STORNATO E QUALI FONDI SONO STATI TAGLIATI PER RIMEDIARE ALLA BRUTTA FIGURA
Come nel paese dei fumetti, la Provincia di Genova ha i suoi zio Paperone, Paperino, Pluto, Qui, quo e qua e la Banda Bassotti per la delizia degli amanti dei cartoons.
Uno dei momenti clou dell’anno per i lettori-dipendenti è quando vengono ripartiti gli emolumenti del fondo di produttività , ovvero quando si apre a novembre la cassaforte della Provincia e si suddividono i quattrini legati (si fa per dire) alla produzione annuale.
A seconda dei livelli ognuno ha la sua gratifica: tradotto, vuol dire che la maggior parte prende le briciole e in pochi un bel malloppo con cui rendere meno amaro il Natale di crisi che si avvicina.
Ma invece che il panettone, quest’anno i sindacati pare si siano trovati davanti più alla sorpresa dell’uovo di Pasqua: per pagare i premi di produttività la Provincia aveva sbagliato a imputare la cifra esatta e mancava all’appello ben un milione di euro.
I sindacati sono insorti e di fronte alla mancanza di spiegazione plausibile e all’evidente imbarazzo della giunta provinciale, hanno minacciato di occupare la sala del Consiglio provinciale che si riunisce tra poche ore. Continua »
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Ottobre 28th, 2009 Riccardo Fucile
DAL SONDAGGIO CRESPI EMERGE CHE IL BLUFF ZAIA PORTA GIUSTO I VOTI DELLA LEGA (29%), TOSI (28%) NEANCHE QUELLI….GALAN HA IL 36% DI CONSENSI, IL 6% IN PIU’ DI QUELLI DEL PDL….E BATTE IN FIDUCIA DEL 7% IL LEGHISTA ZAIA… BRAVO SILVIO, VENDITI PURE IL VENETO PER I TUOI INTERESSI
Non passa giorno che, uscendo da qualsiasi riunione di gabinetto o di caminetto nella villa di Arcore, luogo ormai deputato alle trattative istituzionali dopo la contaminazione escortiana di Palazzo Grazioli, il senatur non ribadisca il concetto che “il Veneto è nostro”.
Il che non vuol dire che in Veneto la Lega abbia raggiunto nè il 50,1% , essendo sempre al 29% dei consensi, nè che sia il primo partito della regione (la precede sempre il Pdl con il 30%).
Ricordiamo a tal proposito che la Lega alle Europee aveva preannunciato il sorpasso poi fallito in Veneto, senza contare i 150.000 voti persi dalla Lega in Lombardia.
Se non si fosse presentata per la prima volta in regioni dove non li conoscono ancora bene (centro Italia), la Lega alle Europee avrebbe rimediato solo uno schiaffone, altro che diktat.
Eppure di fronte alle pretese di Bossi di volere la presidenza della regione Veneto, Berlusconi fa la parte di quei consiglieri regionali liguri che Scajola ha recentemente apostrofato come “cacasotto”.
Sempre a causa dei suoi processi, il premier ha bisogno dell’appoggio fedele di Bossi e subisce i suoi ricatti quotidiani.
Ma il sondaggio uscito oggi di Crespi rivela le intenzioni di voto dei Veneti e dimostra che al fighettone Zaia, esperto in marchette politiche, dal parmigiano reggiano all’ippica, preferiscono Galan di gran lunga.
Il governatore uscente viene sacrificato dal Pdl in nome degli interessi personali di qualcuno, dopo aver ben governato la Regione per 15 anni, come attestato dalla solidarietà di quasi 200 amministratori locali che hanno sottoscritto la proposta della sua candidatura.
Ma restiamo alle cifre.
Indice di fiducia indicato dal sondaggio: Galan raccoglie il 65% (6% in più della somma Pdl+Lega), Zaia il 58% (1% in meno della somma Pdl-Lega) , Tosi il 57% (2% in meno di Pdl+Lega), Zanonato del Pd il 51% ( 20% in più di Pd+Idv).
Voti ai partiti : Pdl 30%, Lega 29%, Pd 21,4%, Idv 6%, Udc 6,5%.
Se si presentassero tre candidati, uno per il Pdl (Galan), uno per Lega (Zaia o Tosi) e uno per la sinistra (Zanonato) come andrebbe a finire?
Galan otterrebbe tra il 35% e il 37% di voti, a secondo degli avversari, Zaia il 29% ( Tosi il 28%), Zanonato il 36%-37%.
In pratica Galan è l’unico che prenderebbe il 6-7% in più dei voti del suo partito, Zaia giusto i suoi e Tosi neanche quelli.
Sicuramente bene Zanonato. Continua »
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Ottobre 28th, 2009 Riccardo Fucile
ALLA FINE SI SALVANO SOLO ESCORT E TRANS: ALMENO SANNO FARE IL LORO MESTIERE… UNA CLASSE POLITICA DI RICATTATI, RICATTABILI E RICATTATORI, TRA DEBOSCIATI, SATIRI SENILI E SCIANCATI…E UNA CORTE DI SERVI CHE VEDE SOLO IL MARCIO NEL GIARDINO DEL VICINO
Dopo la vicenda Marrazzo, c’è chi ha parlato di “fine della superiorità morale della sinistra”.
Sinceramente non ho sentito mai questo “presunto peso” e, come me, ritengo tanti altri uomini che hanno vissuto esperienze militanti a qualsiasi livello, compreso esperienze in consigli elettivi.
Agitare oggi questa argomentazione, magari da parte di chi deve alla moglie buona parte della sua ascesa politica, ci sembra un po’ riduttivo.
La cosa grave è che ormai, di fronte all’opinione pubblica, non si salva più nessuno, non esistono “sacche di resistenza” alla corruzione dilagante, non vi sono “santuari inviolabili”, le truppe talebane di certa stampa sia di destra che di sinistra sparano ad alzo zero, in un vortice di sputtanamento senza limiti del “nemico”.
Non si salva il premier, non si salvano alcuni ministri, non si salva l’Avvenire, non si salva Marrazzo.
Chi fa finta di nulla e grida al complotto, chi prima nega l’evidenza e poi ammette di aver staccato assegni sotto ricatto, comportamenti privati incompatibili con certe cariche di responsabilità .
Ma che esempio viene ormai dall’alto?
Tangenti in Campania, inquisiti eccellenti, corruzione e appalti a Firenze, indagini a Milano, disastri ambientali con responsabilità emergenti, sindaci razzisti condannati per istigazione all’odio razziale, processi contro amministratori locali ovunque.
Una classe politica che, ogni giorno che passa, sembra dividersi in tre categorie: i ricattati palesi, sia per vicende personali che politiche ( e chissà quante altre vicende non sono note e si sono riuscite a bloccare prima che finissero all’esterno), i ricattabili in qualsiasi momento che non possono dire di no a certe pressioni per sopravvivenza personale e i ricattatori, che non sono solo le mele marce tra i carabinieri, ma anche chi arranca per i saloni di Arcore imponendo nomine e linea politica al padrone di casa e presidente del Consiglio, sotto tutela e prossimo all’interdizione.
E intorno a costoro ecco agitarsi una delle peggiori Corti della nostra storia medievale, tanti piccoli omuncoli che ogni giorno sfornano meschine osservazioni sul marcio in casa altrui, senza mai provvedere alla pulizia in casa propria. Continua »
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