ABOLIRE LE PROVINCE? SOLO LA SOLITA PROMESSA ELETTORALE
BERLUSCONI E VELTRONI LO AVEVANO MESSO NEL LORO PROGRAMMA ELETTORALE…ORA STOP ALLA CAMERA, SE NE SONO DIMENTICATI TUTTI… LA LEGA LE VUOLE PER GARANTIRSI LE POLTRONE E FA SPERPERARE 10 MILIARDI
Dopo che diversi studi qualificati avevano evidenziato che l’ente intermedio, ovvero la Provincia, costa allo Stato italiano una barca di miliardi e che la sua abolizione, ovviamente attraverso una suddivisione dei compiti attraverso altri istituti, avrebbe comportato un risparmio della spesa pubblica, una volta che la riforma fosse a regime, di circa 10 miliardi di euro, il quotidiano LIbero, prima delle scorse elezioni, quando era ancora Vittorio Feltri a dirigerlo, aveva lanciato una campagna per l’abolizione delle Province sottoscritta da decine di migliaia di lettori.
Per uniformarsi alla volontà popolare, molti politici di vari schieramenti, dal Pdl al Pd, dall’Udc a all’Idv, avevano dato la loro adesione: l’afflato popolare bipartisan di eliminare “il carrozzone delle Province italiane”, portò molti partiti a inserire tale iniziativa persino nei rispettivi programmi elettorali.
Ricordiamo a tal fine alcune loro dichiarazioni: Berlusconi nel dicembre 2008 conferma ancora che “l’abolizione delle Province è parte del mio programma”, Veltroni nel marzo 2008 ribadiva che “la riduzione della spesa pubblica significa anche abolizione delle province”, Brunetta nel’aprile 2009 promette che “tra un po’ le Province non saranno più quelle che sono state fino ad oggi”, Franceschini nel maggio del 2009 accusava che “l’abolizione delle province è solo uno spot elettorale cui ricorre la maggioranza”.
Vi chiederete: a distanza di un anno, dopo tutti questi pronunciamenti, le Province sono state dichiarate ufficialmente inutili?
No, pare anzi siano diventate indispensabili.
Qualche giorno fa una proposta di legge costituzionale in tal senso, presentata dall’Idv, è stata infatta bocciata dalla Camera.
E’ stata infatti approvata una “sospensiva”, l’equivalente a un insabbiamento, la cosa non interessa più a nessuno.
Ed è stata fornita a Di Pietro l’occasione per andare all’attacco di Pdl e Pd: “Hanno chiesto il voto degli italiani alle ultime elezioni promettendo l’abolizione delle Province, ma la volontà politica non corrisponde alle promesse. Li abbiamo presi con le mani nel sacco”.
E l’Idv ha buon gioco ad attaccare anche Libero e il Giornale: “Sconvolge che nè Libero nè il Giornale dedichino una riga alla questione che per settimane è stata al centro della loro campagna giornalistica”.
Il Pd cerca di giustificarsi sostenendo che, prima di abolire le Province, occorre istituire le città metropolitane, nel Pdl bocche cucite per non scontentare la Lega che fin dal primo momento si era dichiarata ferocemente contraria all’abolizione dell’ente intermedio per ragioni di poltrone e di potere locale al Nord.
Altrimenti dove sistema poi la sua famelica classe dirigente in cerca di potere?
Quasi umoristica l’autodifesa del commissario leghista in Commissione agricoltura: “Secco no a chi pensava di mettere a tacere il popolo”.
Ma quale popolo?
La stragrande maggioranza degli italiani la pensa in maniera opposta alla sua, leghisti compresi che non amano i carrozzoni.
Le competenze attualmente attribuite alla Provincia posso essere tranquillamente ridistribuite tra Regioni e Comuni, sia metropolitani che no.
E il personale pure.
Ovvio che un taglio del genere va ammortizzato nel tempo, non è che si licenziano i dipendenti. Si riducono nel tempo, facendoli assorbire da altri enti e poi non applicando il turn over.
Con 10 miliardi risparmiati si potrebbe un domani mettere in atto un programma qualificato di interventi sociali ( case, lavoro, sanità ), ma la politica preferisce promettere solo in campagna elettorale.
Passata la festa….
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