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SONDAGGIO SCENARI POLITICI: SE SI PRESENTA UNA LISTA BOSSI LA LEGA SCENDE AL 9,7%

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

IN QUESTO CASO I RAPPORTI DI FORZA NEL CENTRODESTRA SAREBBERO: FORZA ITALIA 12,2%, LEGA 9,7%, FDI 4,2%, LISTA BOSSI 2,2%, AP 3,5%… POLO SOVRANISTA ALL’ 11,9%, POLO MODERATO   17,9%

Il centrodestra unito è il primo partito italiano. Lo rivela un sondaggio di Scenari Politici condotto per l’HuffPost. Secondo la rilevazione, il miglior modo per presentarsi alle prossime elezioni politiche per i partiti di destra passa senza dubbio dall’unità : un unico listone di centrodestra otterrebbe infatti il 30,2 per cento, piazzandosi al primo posto nella tabella dei sondaggi. In questo modo supererebbe sia il Pd, che si attesta al 28,1 per cento, sia il Movimento 5 Stelle, che si attesta al 27,6 per cento.
Attualmente Forza Italia è data al 12,5%, la Lega all’11,5%, Fdi al 4,3%, AP al 3,5%.
Un centrodestra unito, al momento, non è però in agenda, tutt’altro.
Dopo le primarie della Lega, Umberto Bossi ha ventilato l’ipotesi di dire addio al Carroccio, da lui fondato.
Se il Senatur presentasse una sua lista alle elezioni ruberebbe voti alla Lega Nord raggiungendo il 2,2% e   il partito di Salvini perderebbe consensi, passando dall’11,5 per cento al 9,7 per cento, con Fdi al 4,2%.
Ammesso che a quel punto la Meloni resti con Salvini, il polo sovranista si fermerebbe all’11,9% mentre il polo europeista moderato (Forza Italia, AP e Bossi) arriverebbe al 17,9%

(da “Huffingtonpost”)

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LEGGE ELETTORALE, LA RAFFINATA MOSSA POLITICA DI BERLUSCONI: OFFRE A RENZI UN ACCORDO E LE URNE ANTICIPATE

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

MANO TESA DEL PD, M5S IN DIFFICOLTA’, LEGA ALLE CORDE… ERGENDOSI A GARANTE DEL PROPORZIONALE SILVIO INCASSA IL CONSENSO DELLA MELONI E DI SINISTRA ITALIANA ED EMARGINA SALVINI ALLE PRESE CON LA FRONDA INTERNA

Non ha certo l’aria di una sortita estemporanea quella con cui Silvio Berlusconi, dalle colonne del Messaggero, ha proposto al Pd un rapido accordo su una legge elettorale ispirata al modello tedesco che faccia da preludio ad elezioni anticipate in autunno. Più che una mossa, un’iniziativa politica raffinata e fertile, a giudicare dalle reazioni avute in un brevissimo lasso di tempo, a partire da quella dei diretti interessati Democrat, che lascia pensare a un qualcosa di più che a un semplice giro di valzer.
Ma andiamo per ordine: il leader di FI, come è noto, non gradirebbe una legge elettorale di impronta maggioritaria, ora che il suo partito non può contare più su un consenso di massa, e ha sonoramente bocciato il testo presentato dal capogruppo del Pd Ettore Rosato in commissione alla Camera.
Allo stesso tempo, Berlusconi è preoccupato dall’asse che in Parlamento si è formato, attorno al Rosatellum, tra il Carroccio e il Nazareno, che difficilmente potrebbe reggere alla prova dei numeri in Senato ma, magari con qualche lieve correttivo che possa andar bene ai centristi (ben dotati a Palazzo Madama) potrebbe anche sovvertire i pronostici e consegnare a Salvini – favorito dal Rosatellum – la golden share del centrodestra.
L’unico modo per uscire dall’angolo, dunque, è offrire a Renzi quello che, nell’attuale contesto parlamentare (che è fermo ancora ai rapporti di forza del 2013, e quindi con Forza Italia nettamente sovradimensionata) Salvini non può offrire, e cioè le elezioni anticipate in autunno.
Un obiettivo che tutti sanno, al di là  delle dichiarazioni di circostanza, che il segretario del Pd tiene ancora sotto al tavolo e che rende l’offerta dell”ex-Cavaliere (“sistema tedesco e andiamo a votare in autunno”) particolarmente seducente, anche in virtù del fatto che a tutti è apparso chiaro che il testo presentato dal Pd, anche se viene bollato da Berlusconi come una “cattiva base di partenza”, si presta agevolmente a modulazioni dettate dalla convenienza, e non sarebbe un’impresa ardua avvicinarlo a un impianto digeribile per Forza Italia, soprattutto se in ballo c’è la fine anticipata della legislatura.
Il punto di caduta, potrebbe ad esempio essere l’abbassamento della quota di seggi assegnata col sistema maggioritario, o anche il mantenimento di collegi, in luogo del ritorno alle circoscrizioni (come tra l’altro fatto intuire da Berlusconi nell’intervista).
Un ragionamento che, associato alla chiara indicazione da parte di Berlusconi di M5S come del nemico comune delle forze moderate (e quindi anche del Pd) ha fatto subito breccia, tanto che la risposta del luogotenente renziano Maurizio Martina non si è fatta attendere, e ha parlato di “confronto serio” per una legge di “stampo europeo”.
Risposta altrettanto rapida ma con toni stizziti quella che giunge dal leader leghista Matteo Salvini, principale bersaglio dell’analisi politica fatta da Berlusconi nell’intervista, nella quale si ribadisce la necessità  di una leadership moderata e liberale per il centrodestra italiano ed europeo.
Salvini accusa il leader azzurro di “non volere la coalizione” , di “non volere vincere le elezioni” e di “tirare a campare”.
Sullo sfondo, la lotta per la supremazia nel centrodestra, gli stessi equilibri interni al Carroccio (con la fronda dei bossiani sempre possibile) e il ruolo dei “cespugli”, i partiti più piccoli che Renzi non vorrebbe in Parlamento ma che Berlusconi sembra voler blandire ergendosi a garante del proporzionale, incassando subito la benevolenza di Sinistra italiana, che gli ha già  riconosciuto “più buonsenso di Renzi” e quella quasi scontata di Fratelli d’Italia.
Più complessa la situazione in seno a Mdp-Articolo 1, dove all’ecumenismo di Giuliano Pisapia che dal palco di Milano parla di “passi avanti” sulla legge elettorale e di “casa progressista aperta” si affianca l’intransigenza degli scissionisti Pd, incarnata da Roberto Speranza che dallo stesso palco chiama i militanti alla mobilitazione con banchetti e gazebo contro la proposta di Renzi.
Masticano amaro, ma per ora non lo danno a vedere in modo palese, i settori forzisti più vicini alla Lega (in testa il governatore ligure Giovanni Toti), preoccupati dall’ipotesi di una rottura sostanziale tra Salvini e Berlusconi per le ripercussioni che potrebbe avere sui territori in cui i due partiti già  governano assieme e in quelli che in cui si presentano da alleati alle imminenti amministrative.
Fin troppo agevole, infine, per M5S accusare Renzi e Berlusconi di agire avendo come unico scopo quello di voler “sbarrare la strada” al Movimento.
D’altronde non si comprende perchè dovrebbero agevolarla.

(da “Huffingtonpost”)

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INTERVISTA AD ELISABETTA BONATO: “UN PROGETTO CIVICO PER UNA DESTRA MODERNA, CALATA SUI PROBLEMI DEL TERRITORIO”

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

DA UNA LUNGA MILITANZA IN AN A CANDIDATA PER   “EVOLUZIONE MIRANO”: “NEI PICCOLI CENTRI OCCORRE COINVOLGERE NELLE SCELTE I CITTADINI E COMBATTERE L’IMMOBILISMO”

Tra i Comuni interessati alle elezioni amministrative dell’11 giugno c’è anche Mirano,   città  di 27.000 abitanti a 24 chilometri da Venezia,   da circa 30 anni amministrata da giunte di centrosinistra, compresa quella uscente.
A questa competizione sono in 8 a candidarsi alla poltrona di primo cittadino.   A partire dall’uscente Maria Rosa Pavanello, sostenuta dal PD e due liste civiche.
Tra gli sfidanti Luigi Gasparini, con una lista che raduna i principali partiti a sinistra del PD.   I 5 stelle sostengono invece Antonio Milan, ma nel movimento c’è stata una fronda che ha portato alla candidatura dell’ex Marco Marchiori con due liste civiche.   La componente centrista dell’attuale maggioranza ci prova invece con Giorgio Babato. Per Forza Italia corre Maria Giovanna Boldrin sostenuta da altre due liste civiche. Civico ma vicino a Fratelli d’Italia anche l’avvocato Stefano Tigani. Per la Lega c’è il consigliere regionale Alberto Semenzato.
Nella lista civica di centrodestra a sostegno della candidata sindaco Giovanna Boldrin c’è anche Elisabetta Bonato, una lunga storia di militanza nell’area di destra, già  consigliera comunale in un recente passato, dipendente di una catena di distribuzione.
Dopo tanti anni di politica attiva nel territorio come mai la scelta di una lista Civica, rispetto ad altre più definite?
La scelta di una lista Civica è derivata dal fatto che il partito in cui per molti anni ho militato (Alleanza Nazionale) non esiste più: diversamente da molti fatico a riconoscermi in movimenti o partiti che non rispecchiano in qualche modo le mie idee, riconducibili a quello che era la Destra Sociale. Tuttavia l’amore che nutro nei confronti della Terra in cui sono nata mi ha spinto ad assumere in prima persona la responsabilità  del progetto di un cambiamento forte nella nostra città , per questo ho aderito alla lista civica “Evoluzione Mirano”
Che giudizio dà  sulla amministrazione uscente a guida PD?
Veniamo da cinque anni di immobilismo, tanto che   Mirano è stata definita “La Bella Addormentata”, abbiamo perso un’occasione, è mancata la capacità  di guardare lontano.Bisognava avere una visione strategica del futuro ma per far ciò doveva esserci   il coinvolgimento del cittadino e di tutte le categorie che lo rappresentano.
I Comuni sono sempre più alle prese con bilanci ridotti e la necessità  di tagli: scuole e sanità  a ne hanno subito conseguenze? Era inevitabile?
A Mirano si sono perse delle eccellenze nella sanità  dovute a tagli fatti dalla Regione: non posso dire che non fossero inevitabili, si sono eliminati dei reparti che coesistevano sia a Mirano che a Dolo e Mestre, la cosa importante è ora riuscire a mantenere e potenziare le strutture   esistenti. In quanto alle scuole i rappresentanti delle provincie (ex consiglieri provinciali) hanno manifestato a Roma per chiedere fondi al fine di provvedere alla manutenzione e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, il Comune dovrebbe essere in prima linea con loro per chiedere questo e non delegare sempre gli altri.
Esiste un problema viabilità  e traffico: a fronte di un traffico in costante aumento si sono fatti gli interventi necessari o ci si limita a tappulli?
A Mirano esiste un problema traffico da molti anni, ultimo studio risale a 15 anni fa,   si dovrebbe stilare un piano urbano della mobilità  serio che dia una soluzione adeguata agli ingorghi stradali nelle direttrici da e verso i caselli autostradali, non basta qualche chiusura notturna al traffico in qualche via o qualche senso unico creato per sgravare il traffico su alcune vie   scaricandolo poi     su altre : questa visione miope non porta a niente.
Mirano è nota per un polo scolastico attrattivo per gli studenti della zona: anche questa struttura necessita di ritocchi?
Mirano da sempre ha avuto un polo scolastico molto importante, i ragazzi venivano da tutti i Comuni limitrofi perche gli istituti di Mirano erano considerati eccellenze, purtroppo ora non è più così.   Si sono ridotti i collegamenti tagliando le corse degli autobus per gli istituti, non si sono curati gli edifici scolastici strutturalmente nè si sono   sfruttate come si sarebbe potuto palestre e spazi ricreativi per dar modo agli studenti di creare aggregazione fra i giovani che si stanno spostando in zone per loro più appetibili.
La zona è ricca di ville , potenziali mete turistiche: la sensazione è che non siano valorizzate a sufficienza….
Mirano è la terra del Tiepolo e del graticolato Romano ricca di Ville quali Villa Tiepolo ,Villa Belvedere e Villa XXV Aprile con meravigliosi parchi e un castelletto, la costruzione più originale dell’intero complesso. Basterebbe creare dei percorsi ciclo turistici o eventi enogastronomici in collaborazione anche con la Riviera del Brenta a noi molto vicina per promuovere e dare visibilità  alla nostra città  alla fine di incentivare il turismo .
Che pensa della diatriba tra i giovani che vorrebbero una movida serale e chi invece si lamenta per il minimo rumore ? Esiste un punto di caduta per non penalizzare i più giovani? Mirano è famosa per il Summer Festival estivo, un evento che porta turisti…
Anche la movida e una cosa che si sta perdendo   per non aver gestito in modo ponderato i problemi che sono sorti come penso in tutti i centri che ospitano i giovani e i locali che creano eventi. Peccato perchè i giovani invece di rimanere a Mirano vicino a casa e quindi non esposti ai rischi anche solo della guida, si spostano in altre realtà , soprattutto Jesolo in estate . Una manifestazione molto importante per Mirano che si svolge tutto il mese di Luglio è il Summer Festival che attira giovani e non solo da tutti i comuni vicini con tantissimi eventi , concerti, serata concorso Miss Italia e stand gastronomici ,ma anche questo si sta facendo di tutto per perderlo .
L’accusa alla giunta uscente è quella di preferire spesso un basso profilo   con scarso decisionismo per non scontentare nessuno: la sua lista vuole dare un segnale di un cambio di marcia?
La verità  delle cose è sotto gli occhi di tutti e nessuno si deve sentire offeso se affermo che siamo di fronte ad un fallimento. Vorrei condividere un percorso di idee di pensieri e di collaborazione operosa per costruire la città  che vogliamo e meritiamo: bella, sicura ed efficiente, capace di coniugare le esigenze dei giovani e degli anziani che non perda di vista il mondo degli artigiani dei commercianti e degli agricoltori Non servano tante parole ma fatti.

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RAGGI, LA PIOGGIA HA LAVATO TUTTE LE BUGIE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

“IN SEI MESI PULIREMO TOMBINI, CHIUSINI E FOGNE”… E’ BASTATA UN PO’ DI PIOGGIA E LA CAPITALE E’ ANDATA IN TILT, TRA CROLLI E ALLAGAMENTI

“Con noi al governo di Roma nei primi 6 mesi azione devastante x pulizia tombini chiusini scoli e fogne #marinosturailtombino”.
Per fortuna che la rete non perdona e non dimentica. Altrimenti questo tweet del MoVimento 5 Stelle del Primo Municipio non sarebbe ancora lì a ricordarci quanto le vanterie dei politici siano nulla davanti all’inefficienza dell’amministrazione comunale. In particolare a Roma.
Perchè la pioggia di venerdì e sabato è bastata per allagare Roma e, a quasi un anno dall’elezione di Virginia Raggi, a dimostrare che invece nulla è stato fatto per tombini, chiusini, scoli e fogne come qualcuno aveva promesso.
Certo, non c’è solo questo a fare innervosire. C’è anche che il piano caditoie del Campidoglio faceva parte, al numero 18, dei «43 successi più importanti di Virginia Raggi e della sua giunta nei primi 7 mesi di governo», pubblicato a febbraio sul blog di Beppe Grillo.
Il risultato finale è quello che avete potuto ammirare nei giorni scorsi.
Il Messaggero ricordava che anche nel 2017 i fondi per la manutenzione delle strade, che riguarda anche l’annosa guerra alle buche, sono ben pochi: “nel programma triennale delle opere pubbliche 17-19 sono stati inseriti tre milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade di grande viabilità  — ossia gli 800 chilometri di arterie principali gestite direttamente dal Campidoglio — e poco meno di dieci complessivi per i 4.700 chilometri di competenza dei 15 Municipi. A questo va aggiunto il bando di gara per la «manutenzione ordinaria, sorveglianza e pronto intervento» delle strade, valido per sei mesi e diviso in dieci lotti — nove sono divisi per zone, il decimo riguarda le sedi tranviarie — per un importo totale di 9.666.044 euro. Insomma, anche senza la corruzione di Mafia Capitale, la tenuta delle strade della Città  eterna nelle sembra un obiettivo impossibile da raggiungere”.
Questo serve per lo meno a ricordarci che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi.
Ma è utile anche a segnalare che secondo Virginia Raggi — che ne ha parlato a Romatoday — anche questo è colpa dell’incuria degli anni passati e per risolvere sono necessari “interventi straordinari” a cui l’amministrazione “sta lavorando”.
Insomma, quella dei “primi sei mesi” del M5S Primo Municipio era la tipica sciocchezza di chi non conosce la complessità  degli interventi e però per tutta la campagna elettorale ha detto il contrario.
Il bollettino segnala che non di sole caditoie è fatta l’incuria amministrativa: a Circonvallazione Gianicolense un platano è crollato su un furgoncino in transito ferendo lievemente due persone a bordo, che sono state trasportate in ospedale e finendo sulla linea del tram 8.
In via delle Capannelle i pompieri sono intervenuti in aiuto di alcuni conducenti in difficoltà  sotto al cavalcavia ferroviario.
Mentre i sommozzatori hanno ‘liberato’ automobilisti in via Giustiniano Imperatore e in via Laurentina nel quartiere Tintoretto.
A causa della pioggia è stata anche momentaneamente chiusa la stazione Lucio Sestio della metro A.
A Ostia, in via Giuseppe Botti, un pino è crollato finendo su un muro di cinta di un’abitazione e su un furgone in sosta, fortunatamente senza provocare feriti.
Diverse le voragini che si sono aperte in città . Tra queste una in via del Pergolato, in zona Palmiro Togliatti, chiusa per un tratto e in via Giuseppe Parini ampia e profonda circa 5 metri.
Il MoVimento 5 Stelle romano non ha alcuna responsabilità  per lo sgoverno degli anni passati. Mentre ne ha tantissime per aver illuso e promesso un cambiamento che nei fatti non c’è stato.
E che lo abbia promesso è indubbio. Perchè è impossibile dimenticare che Daniele Frongia, quando ancora era un semplice candidato e presentando il suo libro “E io pago” alla Camera, sostenne nel febbraio di un anno fa: “Abbiamo individuato 1,2 miliardi di euro di sprechi. Se il Movimento cinque stelle venisse eletto alle prossime elezioni, nel giro di un anno potrebbero essere reinvestiti per la città , come asili, trasporti e manutenzione stradale”.
Eppure questi soldi non sono mai spuntati. E per tagliare gli sprechi non basta certo il poco tempo promesso da un politico in campagna elettorale.
La pioggia ha lavato tutte le bugie. Anche quelle che servivano a raccattare voti.

(da “NextQuotidiano“)

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DA “PUBBLICATELE TUTTE” A “DIPENDE”: LA CAPRIOLA DI GRILLO SULLE INTERCETTAZIONI

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

DOPO LE SCUOLE PRIVATE E I VACCINI, GRILLO CAMBIA IDEA ANCHE SULLE INTERCETTAZIONI… “DIPENDE” SE RIGUARDANO IL M5S O GLI ALTRI

Per Beppe Grillo è tempo delle mezze capriole.
Dopo quella sui fondi pubblici alle scuole private e quella sui vaccini, ora il leader M5S cambia idea sulle intercettazioni, la cui riforma rientra nel disegno di legge sul processo penale che dovrà  essere discusso alla Camera.
Il giorno dopo la marcia Perugia-Assisi, andata in scena in stile francescano lontano dal “vaffa” e dalle urla di un tempo, il leader M5S per la prima volta utilizza toni moderati quando parla dell’utilizzo delle intercettazioni: “La verità  sta nel mezzo. Se c’è una procedura improntata da un giudice sono giuste. Io non ho alcun tipo di problema ad essere intercettato, però capisco che ci siano dei problemi ad essere sparati così sui giornali”.
E poi ancora: “Dipende caso per caso e da dove viene questa roba. Visto che il tramite siete sempre voi giornalisti c’è da tenere a bada più voi che i magistrati”.
La vena giustizialista dei grillini per ora pulsa di meno.
Molto meno rispetto a quando i parlamentari M5S mettevano il bavaglio sulla bocca tra i banchi della Camera per protestare contro la legge che impediva l’utilizzo delle intercettazioni.
La loro posizione è sempre stata oltranzista, senza se e senza ma.
Meno di due anni fa, Vittorio Ferraresi diceva: “C’è una delega in bianco sulla pubblicazione delle intercettazioni, darà  la facoltà  all’esecutivo di poter prevedere blocchi alla loro pubblicazione”.
Adesso è Grillo, colui che aveva chiesto ai suoi attivisti via blog di stampare un volantino con scritto “Voglio essere intercettato”, a sollevare il problema della pubblicazione lasciando intendere, cosa che i grillini non avevano mai fatto prima, che servono paletti.
Il post sul blog relativo a Trivellopoli dal titolo “Pubblicatele tutte” resta di lontana memoria.
Per non parlare delle battaglie, agli albori del Movimento versione parlamentare, contro Silvio Berlusconi cavalcando la pubblicazione delle intercettazioni.
Insomma, nel linguaggio grillino, dopo la pubblicazione delle chat “Quattro amici al bar” tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e Raffaele Marra, quest’ultimo tuttora in carcere, fa il suo ingresso la parola magica “dipende”.
Dipende dai casi.

(da “Huffingtonpost”)

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INCONTRO MACRON-GENTILONI, IL PRESIDENTE FRANCESE: “SUI MIGRANTI ITALIA INASCOLTATA”

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

MACRON HA RICORDATO I DUE AGENTI FERITI ALLA STAZIONE DI MILANO E POI HA RIBADITO “STRETTA COLLABORAZIONE CON L’ITALIA”

“Italia e Francia intendono lavorare insieme “su una politica monetaria europea che vada nella direzione di un’unione fiscale e monetaria, su regole comuni che l’Italia intende rispettare e che devono sempre incoraggiare la convergenza e non le differenze tra Paesi europei”.
Lo ha detto Paolo Gentiloni a Parigi nelle brevi dichiarazioni rilasciate alla stampa nel cortile dell’Eliseo che hanno preceduto la cena di lavoro con il presidente francese Emmanuel Macron.
Che da parte sua ha innanzitutto voluto ricordare i due agenti accoltellati giovedì sera alla stazione centrale di Milano. Quindi ha ammesso: “Non abbiamo ascoltato abbastanza il grido di aiuto dell’Italia sulla crisi dei migranti”.
Al centro dell’incontro, assieme all’agenda del G7 (“clima, migranti, commercio internazionale e crescita condivisa” ha elencato Macron), anche la sicurezza internazionale.
Gentiloni ha ringraziato Macron “per le sue parole” sull’aggressione in Stazione Centrale a Milano, assicurando che “gli italiani non hanno dimenticato” gli attentati terroristici che hanno sconvolto la Francia.
Gentiloni ha auspicato che Italia e Francia possano intraprendere un cammino comune proprio sui temi della difesa e della sicurezza.
Ma dall’Eliseo Gentiloni ha voluto mandare un messaggio anche al presidente Usa Donald Trump, critico nei riguardi dell’accordo sul clima raggiunto nel 2015 proprio a Parigi. “Siamo a pochi giorni dal G7 di Taormina e l’accordo tra Italia e Francia è che sul clima gli impegni internazionali presi devono rimanere”.
L’elezione di Emanuel Macron “è stata un’iniezione di fiducia e speranza per l’Europa” che “ora va investito in direzione comune” ha proseguito Gentiloni nelle sue dichiarazioni di respiro europeista.
Innanzitutto, “quella per integrare le azioni in termini di difesa e sicurezza”. Questo, ha sottolineato Gentiloni, ribadendo che “tutti gli Italiani mantengono nel cuore l’impegno contro il terrorismo”.
Gentiloni ha parlato di un capitale di fiducia che va utilizzato anche “per una politica comune sui migranti” e per “un ulteriore sviluppo” dell’integrazione comunitaria “verso l’Unione bancaria e fiscale”.
Secondo il premier è necessario “andare nella giusta direzione su regole comuni che l’Italia intende rispettare. Sono certo che italia e Francia lavoreranno insieme per una Unione europea più forte e più vicina ai cittadini”.
Gentiloni è il secondo leader europeo che Macron incontra da quando si è insediato all’Eliseo esattamente una settimana fa: il primo incontro Macron lo aveva avuto lunedì scorso proprio con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, a Berlino.
Non a caso, se oggi Macron ha dichiarato che la Francia intende lavorare “in stretta collaborazione con l’Italia e la Germania e con tutti i Paesi con cui condividiamo i valori per far avanzare e migliorare l’Europa”.
“L’Italia e la Francia – ha risposto Gentiloni – sono Paesi talmente vicini e amici che non solo lavoreremo insieme ma sarà  una gioia lavorare insieme”.
Tra la priorità  della Francia, il presidente Macron ha citato “la creazione di un budget comune per la zona euro”. Macron si è quindi detto consapevole delle “sfide che l’Italia ha dovuto affrontare in tema di migrazioni. Del resto – ha puntualizzato – penso che non abbiamo ascoltato abbastanza presto il grido d’aiuto lanciato dall’Italia. Il mio auspicio è che si possa andare avanti per una vera riforma del diritto d’asilo e delle regole comuni per meglio proteggere gli Stati che sono più esposti a questa pressione migratoria”. Ma “voglio anche che insieme si possa progredire su un’agenda per proteggere meglio i nostri lavoratori”, a cominciare dalla direttiva Ue sui lavoratori distaccati.
Più in generale, l’intenzione del presidente francese è di “studiare insieme modi e mezzi per migliorare l’Ue stabilendo una road map”.

(da agenzie)

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CIVILTA’ RAZZISTA, MINACCIATA LA SINDACA DI CINISELLO BALSAMO: “SPERIAMO CHE TI VIOLENTINO”

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

SIRIA TREZZI PRESENTA DENUNCIA: “E’ ORA DI DIRE BASTA A QUESTA DERIVA VIOLENTA”

Vittima dei soliti razzisti, gli ‘odiatori seriali da tastiera’ che, sui social network, offendono e minacciano convinti forse di una sorte di impunità  del mondo virtuale della Rete.
Le è accaduto altre volte, ma questa volta Siria Trezzi, sindaca di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, ha deciso di dire basta.
Pubblicando la schermata del suo cellulare con un commento scritto sulla sua pagina Facebook in cui l’autore, oltre a offenderla, si augura venga violentata dai migranti ai quali il Comune ha deciso di dare accoglienza.
“E’ già  successo altre volte in precedenza, ma questa volta non voglio più fare finta di nulla – scrive la sindaca, eletta nel 2013 con il Pd -. Ho deciso dunque di pubblicare dalla mia pagina il commento (ora rimosso) di questa persona che, commentando un post dedicato all’accoglienza a Cinisello Balsamo, si augura che io venga violentata. Si può essere in disaccordo con le scelte politiche e amministrative, avere visioni diverse della società , ma sono convinta che ci siano dei limiti che non debbano essere oltrepassati ed ho deciso di procedere anche in sede legale”.
Cinisello ha appena aderito al protocollo firmato in prefettura a Milano, con moltissimi sindaci della Città  metropolitana, per una distribuzione sul territorio dei migranti.
Trezzi pubblica con nome e cognome il commento di un uomo che scrive: “Ringraziamo quella grandissima p… della sindaca Trezzi. Che venga violentata dai negri, così vediamo se li vuole ancora”.
La sindaca, che ieri ha partecipato alla marcia per l’integrazione a Milano, spiega: “Credo sia giusto e doveroso denunciare chi usa termini di tale violenza contro le donne, oppure razzisti, sessisti, omofobi: è ora di porre un argine alla deriva a cui a volte si assiste da parte di certi individui, dai social network fino alle azioni reali”.
Tantissimi i commenti di solidarietà  alla sindaca.

(da agenzie)

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SISTEMA TEDESCO E VOTO IN AUTUNNO: LA POSSIBILE INTESA TRA BERLUSCONI E RENZI

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

SI APRE UNA NUOVA TRATTATIVA, PD DISPONIBILE A MODIFICHE

Silvio Berlusconi propone a Matteo Renzi un patto sulla legge elettorale che implementi il sistema tedesco (proporzionale con sbarramento) e permetta al paese di andare al voto in autunno.
L’ex premier definisce il sistema misto maggioritario-proporzionale proposto dal Pd — il cosiddetto Rosatellum — “non un sistema misto” ma “un sistema confuso e pericoloso. Se venisse adottato — spiega Berlusconi — dalle elezioni potrebbero uscire una maggioranza casuale, che sarebbe comunque espressione di una minoranza dei cittadini, o anche due maggioranze diverse fra Camera e Senato. Mi sembra un tentativo di forzatura da parte del PD, del tutto sorprendente anche rispetto alle indicazioni del Capo dello Stato per una legge elettorale condivisa”.
“Il problema non è Forza Italia — sottolinea — questa proposta, che non ha la maggioranza in Senato, così com’è spacca il Paese su un tema che invece dovrebbe unire, come le regole elettorali. Forza Italia ragiona come sempre nell’interesse complessivo, che in queste materie non può essere ricondotto a piccoli calcoli di convenienza immediata. Io spero e credo che si potrà  tornare a ragionare con il Pd, anche perchè i numeri parlamentari lo rendono necessario. Quello che è certo, è che questa proposta non è una buona base di partenza”.
Secondo il Cavaliere, “il sistema tedesco, quello vero, che noi chiedevamo, è uno dei due grandi sistemi possibili, accanto al semipresidenzialismo alla francese. L’ unico che funziona davvero in Europa nei paesi in cui non è prevista l’elezione diretta del Presidente”.
Sulle intercettazioni “ben venga il ravvedimento del Pd, anche se interessato” e aggiunge: “Non ho esitazioni a definire riprovevole la campagna scandalistica della quale sono vittime Renzi e la Boschi. Sono avversari, ma noi vogliamo sconfiggerli sul piano delle idee, dei programmi della capacità  di governo, non usando questi metodi che ci ripugnano.

(da agenzie)

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VESCOVO DI ASSISI: “LA CHIESA NON SI FACCIA STRUMENTALIZZARE DA GRILLO”

Maggio 21st, 2017 Riccardo Fucile

DOPO LA MARCIA PER IL REDDITO DI CITTADINANZA: “LE FORZE POLITICHE CERCANO IL CONSENSO”

“Non mi meraviglia, la ricerca del consenso appartiene da sempre alla logica delle forze politiche”. Lo afferma al Corriere della Sera, il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, sulla partecipazione di Beppe Grillo ieri, alla marcai sul reddito di cittadinanza ad Assisi.
“La Chiesa, per parte sua – avverte mons. Sorrentino -, deve stare bene attenta a non farsi strumentalizzare da nessuno. Non sarei felice se un discorso evangelico venisse stravolto in un discorso di bassa politica. Semmai riguarda la politica nel senso più alto”.
“Il santuario – spiega – evoca anzitutto la “spogliazione” di Cristo, è un’icona che risale al cuore del cristianesimo e ci impegna a metterci tutti nello stesso dinamismo, a spogliarci di ogni egoismo e cattiveria e sentire la bellezza dell’ accoglienza, della condivisione. Non è una conversione intimistica ma ci obbliga a scelte concrete che hanno rilevanza nella società  e nella Chiesa: l’attenzione ai poveri, agli ultimi”.
Alla domanda se il tema del reddito di cittadinanza può rientrare, il vescovo replica: “Non so cosa ci sia dietro questa formula politica. Da un punto di vista evangelico direi che la parola “cittadinanza” è insufficiente e parlerei piuttosto di un reddito minimo di dignità  della persona umana, della necessità  di garantire il necessario ad ogni donna o uomo, che sia cittadino o no”.

(da “Huffingtonpost”)

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