Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA DI ILARIA CUCCHI: “SONO ANDATA A PARLARE DI DIRITTI UMANI ANCHE A CASAPOUND, L’UNICO PARTITO DA CUI RICEVO INSULTI E’ QUELLO DI SALVINI”
Siamo alla resa dei conti. Parlo del processo contro i Carabinieri accusati della morte di Stefani Cucchi, mio fratello. Mi rendo conto che, ora che le maglie della Giustizia si stanno stringendo addosso agli imputati ed ai loro superiori che hanno coperto e depistato, il prezzo che siamo chiamati a pagare, io i miei genitori, è sempre più alto.
Insulti, fake news, minacce ed auguri di morte.
Molti dei profili di provenienza sono di simpatizzanti ed esponenti della Lega, diversi sono di appartenenti alla Polizia di Stato o Carabinieri.
Se da un lato sono preoccupata ed addolorata per le persone a me care, dall’altra mi chiedo dove sia lo Stato e da che parte stia.
Il pubblico ministero viene attaccato ed infamato. Vengono però perseguiti i testimoni chiave del processo. Nulla si fa per tutelare me e la mia famiglia.
Ho imparato sulla mia pelle che i diritti umani non ammettono compromessi. Non tollerano steccati politici. Debbono essere impermeabili all’odio. Non consentono eccezione alcuna.
In questi anni di battaglia per il riconoscimento della verità sulla morte di Stefano ho potuto godere del sostegno di tanti schieramenti politici. Ho avuto il sostegno di Beppe Grillo e dei 5 stelle, del PD del Senatore Manconi, della presidente della Camera Laura Boldrini, Niki Vendola Nicola Fratoianni e Celeste Constantino di SEL, del presidente del Senato Pietro Grasso, di Ferrero di Rifondazione Comunista di Gianfranco Fini anche lui presidente della Camera. Sono stata ricevuta dal capogruppo di Forza Italia della Camera, Brunetta.
Sono andata a parlare di Stefano e di diritti Umani anche a Casa Pound.
L’unico partito dal quale abbiamo sempre ricevuto ostilità ed insulti è quello della Lega che occupa oggi il ministero dell’Interno.
Non ho avuto mai nessun pregiudizio politico per chicchessia perchè i diritti umani debbono unire e non dividere.
Ho imparato che di pregiudizio si può morire.
In materia od in nome dei diritti civili non si può usare in alcun modo violenza. Nemmeno verbale.
Ilaria Cucchi
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
LA STORIA DI RUMON SIDDIQUE, 27 ANNI, DAL BANGLADESH… UN DOCENTE UNIVERSITARIO GLI HA PAGATO GLI STUDI
Tempi bui, ma nel buio la luce di una favola. Una, bellissima, arriva da Palermo. 
A raccontarla, Arianna Rotolo, su Repubblica. Eccola:
“A Palermo, dopo anni di sacrifici e lontano dal suo Paese, è riuscito a realizzare il sogno più grande: diventare medico. Un traguardo che Rumon Siddique, 27 anni, originario del Bangladesh, appena cinque giorni fa ha raggiunto grazie alla generosità del docente universitario di Diritto commerciale Nicola Carlisi, deceduto lo scorso 23 settembre. Il professore, da governatore del Rotary International del Distretto 2110, ha deciso di adottare agli studi (nell’ambito del progetto “Concretizza i tuoi sogni”) il giovane indiano che, sino a poco tempo prima, lavorava in strada come venditore di rose
Era il 2009 e Rumon, non ancora maggiorenne, stava per completare gli studi all’istituto tecnico “Vittorio Emanuele III” di via Duca della Verdura.
Si era trasferito a Palermo nel 2004 , dopo avere vissuto a Mantova per sei anni. L’incontro con il docente universitario avviene quasi per caso.
«La moglie del professore Carlisi aveva letto un mio tema sull’integrazione pubblicato su un giornale — racconta Rumon — e così, decise di venire a scuola per conoscermi. Le raccontai la mia storia, le motivazioni che mi avevano spinto ad allontanarmi dalla mia famiglia d’origine e a proseguire gli studi».
A Sylhet, cittadina in cui il giovane è nato e cresciuto, l’ospedale più vicino dista oltre 40 chilometri.
«Volevo fare qualcosa di utile per la mia gente, una scelta che ho maturato in occasione di un viaggio nel mio Paese — prosegue — Ero ritornato lì per il matrimonio di un mio cugino e rimasi scosso, i miei occhi hanno visto le sofferenze di tanti».
Da qui, la presa di coscienza e il desiderio di curare i più bisognosi.
I primi anni in città li ha vissuti in casa di una zia, vedova e con figli a carico: le ha fatto compagnia e alternava le sue giornate tra la scuola e il lavoro in strada come venditore ambulante.
Dopo il conseguimento del diploma, Rumon inizia il suo percorso di studi all’Università di Palermo, iscrivendosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia.
«Il professore Carlisi, assieme alla moglie, ha provveduto a sostenere tutte le spese, iscrizione e testi universitari. Senza di loro non avrei mai potuto conquistare questo mio grande sogno — aggiunge il giovane che, prima d’intraprendere gli studi universitari, ha lavorato anche come cameriere — Mi hanno accolto come fossi un nipote, ero sempre invitato alle loro feste. Per Santa Lucia, ad esempio — ricorda sorridente — mi preparavano sempre le arancine».
Rumon si è integrato perfettamente, sin da subito.
Anche se, qualche volta, è stato costretto a fare i conti con qualche epidosio di razzismo. «Nulla di grave, però, per fortuna». Ha un leggero accento palermitano e adora la pasta con le sarde.
La sua fidanzata, Federica e futuro medico, è palermitana. Si sono conosciuti tra le aule universitarie e lì è scoccato l’amore. Il 15 ottobre scorso, Rumon ha conseguito a pieni voti e con una menzione speciale la laurea in Medicina e Chirurgia.
«Palermo mi ha dato tanto e sono profondamente grato a questa città — dice il neo laureato — Ho avuto tanti angeli custodi al mio fianco, tra loro anche il notaio Salvatore Abbruscato che mi ha messo a disposizione una casa in cui vivere, provvedendo anche al pagamento delle utenze e l’ottico Giuseppe Galeazzo, che ha contribuito con una “paghetta” mensile di 350 euro al mio sostentamento. Non potrò mai ringraziarli abbastanza».
Il prossimo obiettivo? «La specializzazione in Cardiologia».
(da Globalist)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
RESTRINGIMENTO DEL CREDITO E AUMENTO DEI COSTI PER LE AZIENDE
Il downgrade di Moody’s, a dispetto dell’outlook stabile certificato dall’agenzia di rating (che si basa sulla possibilità di una patrimoniale), rischia di amplificare un fenomeno che oggi già si sta palesando con la crescita dello spread partita con l’arrivo al governo di Lega e MoVimento 5 Stelle.
Oltre alla perdita di valore delle banche italiane e ai conseguenti rischi di aumenti di capitale, anzi proprio per effetto dei BtP in pancia degli istituti di credito, comincia a palesarsi un restringimento del credito e un aumento dei costi per quello alle imprese. I dati ISTAT per le imprese manufatturiere dicono che il saldo tra risposte positive e negative sulle richieste di credito è in rosso di cinque punti: il dato peggiore da settembre 2014.
A segnalare un rapporto più fluido con le banche è solo il 3,7% degli intervistati, quasi la metà rispetto a marzo. Al contrario, quasi nove imprenditori su 100 registrano un irrigidimento: un valore più alto si trova solo alla fine del 2016.
Oggi i tassi sono a ridosso dei minimi storici: con lo spread, ai livelli attuali (1,55% l’ultima rilevazione Bankitalia di agosto) i 21,7 miliardi erogati dalle banche due mesi fa generano su base annua per le imprese un onere di 336 milioni, un terzo rispetto a quanto sarebbe accaduto per lo stesso importo alla fine del 2011, nel pieno della crisi. Se la reattività è massima per i tassi sulle nuove operazioni di finanziamento, occorre poi considerare l’effetto di trascinamento sulle masse prese a prestito e anche in questo caso sono più che apprezzabili i vantaggi ottenuti nel tempo.
Il tasso medio sulle consistenze, mese dopo mese si è sgonfiato per includere i nuovi prestiti “low-cost”, arrivando oggi al minimo del 2,11%.
A questi livelli, su base annua l’onere finanziario per le imprese, relativo ai 696 miliardi di euro presi a prestito dal sistema bancario, è di 15 miliardi.
La stessa massa di prestiti, se si tornasse ai picchi del 2011, costerebbe invece su base annua 13 miliardi in più.
Tutta colpa dello spread. O di chi lo fa crescere?
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
LA RIVELAZIONE DEL “CORRIERE DELLA SERA”: LA COCCA TRA CHI NON VUOLE LA CRISI DI GOVERNO PERCHE’ SPERA DI RECUPERARE VOTI E CHI PUNTA AI VOTI GRILLINI NEL MERIDIONE
C’è un filo diretto tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Una specie di linea rossa da Guerra
Fredda o un rapporto amichevole?
Maria Teresa Meli, giornalista molto vicina all’ex presidente del Consiglio, sul Corriere della Sera racconta oggi i dettagli di un rapporto talmente diretto da essere arrivato alla fase dei suggerimenti incrociati e del” feeling inspiegabile”:
L’ex segretario, comunque, è convinto che occorra convergere su Minniti se le assise si terranno a febbraio.
Renzi non tifa per la crisi del Paese e nemmeno per la crisi di governo. Per lui questa seconda ipotesi sarebbe una iattura.
Il suo incubo infatti è che una parte del Pd, capeggiata da un silente (per ora) Dario Franceschini possa a quel punto giocare di sponda con i grillini per dare vita a una sorta di esecutivo di salvezza nazionale.
Anche per questa ragione, cioè per evitare questa deriva, è in contatto costante con Salvini. «Tra i due – spiega un ex rappresentante del governo Gentiloni – c’è un feeling inspiegabile. Si vedono, si sentono, si scambiano consigli».
E uno dei suggerimenti forniti da Renzi a Salvini è proprio quello di mantenere uno stato di fibrillazione costante con i 5 stelle.
Un modo per far sì che il governo possa comunque continuare tra tira e molla senza però mai rompere la corda, lacerando i grillini e compromettendo il rapporto con il loro elettorato.
Conviene a Salvini, che ha allungato l’occhio sul bacino elettorale dei grillini nel Meridione, ma conviene anche a Renzi, che può pensare di recuperare una parte dei voti del Pd che sono andati lì.
Nel frattempo, per tenere un baluardo contro ogni tentazione di intese con i 5 stelle da parte di un pezzo del suo partito, l’ex segretario sostiene Minniti, che non sposerebbe mai una linea possibilista nei confronti di Di Maio.
Una strategia perfetta, insomma. O quasi.
C’è il dettaglio che quegli elettori si sono allontanati proprio per la presenza di Renzi come segretario e premier: perchè dovrebbero tornare tra le sue braccia?
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
“PERCHE’ SOLO ISCHIA? FACCIAMOLO IN TUTTE LE ZONE TERREMOTATE”: PAROLA DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA RIXI (COLUI PER CUI I GIUDICI DI GENOVA HANNO CHIESTO LA CONDANNA A 3 ANNIE 4 MESI PER PECULATO)
Pace fiscale, ossia condono agli evasori. E adesso, dopo la furbata elettorale di Giggino Di Maio, che ormai fa rimpiangere i più spregiudicati democristiani campani della tanto bistrattata prima repubblica, la Lega – forte della sua lunga esperienza a fianco di Berlusconi – rilancia con un bel condono edilizio sul modello Ischia ma per tutti
Così Salvini ha mandato allo scoperto il fido Edoardo Rixi, fresco di una richiesta di condanna a 3 anni e 4 mesi per i soldi di #primagliitaliani che lui ha allegramente speso per il suo tornaconto
Che ha detto il vice-ministro leghista spalla di Toninelli? Nessun condono edilizio ad hoc per Ischia. A meno che un provvedimento più leggero sia esteso anche alle regioni del Centro Italia colpite dal sisma. E stop alla tariffa unica del Rca auto da Nord a Sud, se non ci saranno strumenti per disincentivare le truffe.
“Noi – spiega Rixi – siamo contrari a un condono generalizzato. Nel decreto Emergenze c’è sia la questione di chi ha presentato le pratiche per la sanatoria del 2003, che non sono state evase, sia un tema d’impatto ambientale sul quale non si può derogare. Ma la questione è un’altra: nelle zone terremotate del Centro Italia ci sono ben altre regole. Perchè devono valere lì e non nell’isola di Ischia?”
“Una sanatoria – ribadisce – non è prevista in nessun accordo di governo. Detto questo, si può discutere su qualcosa di buon senso. Innanzitutto concentrarlo nelle aree davvero colpite dal terremoto. Poi si può venire incontro a chi ha presentato la pratica di condono in tempo e non se l’è mai vista esaminare. In questi casi si mandano i tecnici a fare i controlli per valutare l’abuso e, se parliamo di cose minime come aver aperto una finestra, è un conto, un altro se sono gli scempi paesaggistici”.
“Se si concedono condizioni di vantaggio a Ischia – aggiunge -, vanno estese anche tutte le aree colpite dal sisma in Centro Italia”.
“A questo punto – fa anche sapere Rixi dopo il condono fiscale – ci aspettiamo che vengono subito ritirati gli 81 emendamenti sul decreto sicurezza”.
Tradotto: lasciateci dare la ‘caccia ai negri’ che tanto elettoralmente vale per la Lega.
(da Globalist)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
SPIEGAMENTO DI FORZE CHE SAREBBE STATO MEGLIO DEDICARE AI MAFIOSI: 100 AGENTI PER FARE CONTROLLI SULLA MENSA PER I POVERI DEL PRETE SCOMODO AI RAZZISTI
Come lo vogliamo chiamare? Eccesso di zelo? Accanimento? 
Tutto stranamente nato da quando un certo leader leghista poi diventato titolare del Viminale si è scagliato contro un modello di accoglienza: c’è stato un blitz delle forze dell’ordine ieri sera nella parrocchia di Vicofaro (Pistoia), dove ha sede il centro di accoglienza gestito da don Massimo Biancalani.
Polizia, carabinieri, vigili urbani, guardia di finanza, Asl, ispettorato del lavoro e vigili del fuoco sono intervenuti – mentre alla ‘Pizzeria del rifugiato’ era in corso una cena – ed hanno effettuato una serie di controlli, che sono durati circa un paio d’ore
La notizia è stata pubblicata dai quotidiani locali.
Nel corso dei controlli sono stati verificati i documenti dei migranti presenti, il rispetto dell’ordinanza del Comune che aveva sancito la non idoneità di locali dove erano stati accolti i migranti (attualmente ce ne sono una sessantina, di cui 15 dormono in chiesa), mentre i vigili del fuoco hanno verificato gli aspetti legati alla sicurezza
Gli ispettori del lavoro e la guardia di finanza si sono invece concentrati sull’attività della pizzeria e su chi ci lavora. Non sarebbero scattate notifiche immediate dopo i controlli. Un atto che don Biancalani in un suo post su facebook ha definito “pazzesco”.
Nell’Italia dove nessuno controlla i ponti che crollano, dove per gli evasori si fanno leggi ad hoc, dove chi ruba 49 milioni di fondi pubblici gode della rateizzazione senza finire in galera, è più facile perseguitare chi si mette in fila per un piatto di minestra
(da agenzie)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
CI SONO FONDAZIONI CHE SI SONO FATTE AVANTI OFFRENDO SOLDI E AIUTI
Parole molto chiare che fanno trasparire una convinzione, che non è solo quella di Lucano: la ‘bolla’ di odio contro gli stranieri e i migranti si ritorcerà contro chi oggi cavalca il razzismo e presto la gente si ribellerà : “Non vogliono uccidere me, ma Riace. Vorrebbero cancellarne la storia e farla scomparire dentro la sua geografia, in fondo alla montagna calabrese. Ma sta succedendo il contrario. Tutti capiscono che Riace non era mai stata così viva”.
Considerazioni politcamente e fattualmente fondate del sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano.
“Ci sono fondazioni – fa sapere Lucano – che si sono fatte avanti offrendo aiuti e soldi. Più colpiscono Riace più la rendono mitica, proprio come Troia”.
“Con i famosi 35 euro – rivendica quindi – qui abbiamo creato laboratori artigiani, un asilo nido plurietnico, una scuola, presidi medici, un ristorante”.
“Certo che ho fatto errori – ammette – ma è falso che sono metà cavaliere e metà bandito. Il Lucano che raccontano non esiste: mi chiamo Mimì, non Mimmo”.
(da agenzie)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
GLI APPLAUSI PIU’ FORTI PER CHI NON C’E’, DI BATTISTA… MA SERPEGGIA IL MALUMORE
Federico Capurso sulla Stampa racconta come sta andando Italia 5 Stelle, la kermesse
grillina organizzata nello stesso giorno della Leopolda:
Per gli organizzatori sono 30mila i presenti alla prima giornata festa, l’obiettivo è arrivare a 50mila.
Di Maio dice che questa edizione ha fatto registrare il record di presenze ma dall’alto la realtà è evidente a tutti: «Siamo pochi. Speriamo domani».
Quando parla Di Maio, sotto il palco ci sono «meno di 7 mila persone», è il conto ad occhio fatto dallo staff del Movimento, ma «non importa».
Le luci sono puntate sui ministri che salgono uno dopo l’altro sul palco, sui candidati presidente di Abruzzo, Basilicata e Piemonte.
Poi, un lungo «oooh» di attesa sale d’intensità dalla folla quando si avverte che è arrivato il momento di Alessandro Di Battista, in collegamento dal Guatemala. Difende l’amico Luigi dagli attacchi degli ultimi giorni, traccia la strada per le battaglie su cui insistere, «tornerò a Natale» e gli applausi più forti e più liberatori di quando Di Maio ha annunciato di aver ottenuto le giuste correzioni al decreto per il condono fiscale.
Questo cambio di passo, però, non piace a tutti.
«È un peccato che non siano rappresentati i territori», dice Alice Salvatore, capogruppo M5S in regione Liguria. I parlamentari, consiglieri regionali, sindaci ed europarlamentari girano tra gli stand e gli attivisti indossando una maglietta gialla con la scritta: «Il tuo portavoce ti ascolta».
Sono il tentativo di non allontanare il Movimento dalla sua gente, ma è la festa dei leader. Ma c’è spazio anche per una promessa di celebrità , con cui Di Maio accarezza la sua platea: «Molti di voi che oggi sono qui, alla prossima Italia 5 Stelle potrebbero essere nuovi sindaci, consiglieri regionali o europarlamentari».
E se no, c’è pur sempre il reddito di cittadinanza.
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
BRINDISI: UN TERZO MIGRANTE RIUSCITO A SCAPPARE GRAZIE ALL’INTERVENTO DI UN PASSANTE… I MANDANTI MORALI SEMPRE A PIEDE LIBERO
Due migranti sono stati feriti a Brindisi con le mazze da baseball da una ronda razzista, mentre una terza aggressione sarebbe fallita per l’intervento di un passante. Lo denuncia il “Forum provinciale per cambiare l’ordine delle cose” in un comunicato diffuso questa sera, condannando i gravi episodi.
L’aggressione è avvenuta nella notte ed è stata denunciata dalle due vittime che hanno chiamato le forze dell’ordine dopo l’aggessione di chiaro stampo razzista.
“l Forum provinciale di Brindisi per cambiare l’ordine delle cose esprime la sua piena solidarietà a Elija, segretario della comunità cittadina del Ghana, stimato lavoratore e residente a Brindisi da molti anni, e a un ragazzo del Senegal, residente attualmente nel dormitorio, per la brutale aggressione subita venerdì sera. Il primo mentre tornava a casa dal lavoro, il secondo mentre stava per raggiungere la Caritas”, si legge nel comunicato.
Una terza aggressione ai danni di un giovane migrante sarebbe stata evitata in tarda serata sempre ieri venerdì 19 ottobre “grazie al senso civico di un brindisino che ha urlato al commando razzista che avrebbe chiamato la polizia. E non si sa ancora se la ronda anti-migranti abbia colpito anche altri”, denuncia ancora il Forum.
“Il Forum censura ogni forma di violenza e il clima razzista che si è creato in città . Abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura affinchè siano individuati i colpevoli di questa violenza. Noi non vogliamo che razzismo e xenofobia crescano nelle società e nelle democrazie europee. Per questo vogliamo lavorare tutti insieme per far crescere e condividere diritti e opportunità per la costruzione quotidiana di una società sempre più aperta e solidale”, conclude il comunicato con la notizia delle aggressioni.
(da agenzie)
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