Ottobre 24th, 2018 Riccardo Fucile
“LA GRECIA E’ DISSEMINATA DI CADAVERI POLITICI DI CHI HA VOLUTO SFIDARE LE REGOLE DEL BUON SENSO”… “SCONTRO COSTRUITO AD ARTE CONTRO LA UE PER FINI ELETTORALI”
“Il teatro romano si scontra con il libro delle regole Ue”, dove “la disputa sul bilancio dell’Italia rischia di diffondere una grave agitazione sui mercati”.
È il titolo dell’editoriale del Financial Times, che dedica alla bocciatura della manovra anche un articolo di cronaca a pagina 2, “Bruxelles rigetta i piani di bilancio dell’Italia”, e uno di mercati a pagina 19, “La Banca Centrale Europea di fronte al dilemma di Roma sui bond in maturazioni del Qe”.
Nell’editoriale, il quotidiano finanziario nella sua edizione internazionale sottolinea che, “come molti showdown tra Bruxelles e i governi dell’eurozona, la disputa include elementi di teatro politico così come di principi di governance economica”. A
nche se il teatro avviene soprattutto a Roma, dove il governo “sembra credere che ogni scontro costruito ad arte con l’Ue rappresenti un guadagno politico di per sè”, avendo in vista le elezioni europee di maggio.
La speranza è infatti che dal voto emerga una “commissione dalla costituzione e politica economica molto diverse” che lascerebbe Lega e M5S perseguire “le loro visioni populiste non ortodosse”.
Ma, avverte, il Ft, “queste tattiche sottostimano il mondo in cui gli investitori vedono questioni seriamente importanti in gioco nella disputa sul bilancio, a partire dalla sostenibilità del debito pubblico italiano per finire con la stabilità dell’eurozona”. Salvini e Di Maio, quindi, “rischiano di ripetere gli errori di altri leader dell’eurozona che hanno provato a sfidare o a giocare d’astuzia con i mercati”, infatti, ricorda il Ft, “i corridoi del potere greco sono disseminati dei cadaveri politici di questi uomini”.
Allo stesso tempo Bruxelles “deve stare attenta a non giocare il gioco dei populisti italiani dando l’impressione che un governo regolarmente eletto non possa perseguire le politiche economiche di sua scelta”, anche perchè “non tutte le idee del governo italiano sono sbagliate”.
Per questo, conclude il Ft, “i nuovi leader hanno il diritto di volere un cambiamento”, però “il problema è che, nella loro disperazione di spingere l’Italia fuori dalla palude, stanno governando in un modo disordinato e imprevedibile che allarma i mercati e solleva profondi dubbi a Bruxelles e tra i governi dell’eurozona”.
(da agenzie)
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Ottobre 24th, 2018 Riccardo Fucile
ISTRUTTORIA SULLE PRESUNTE INTROMISSIONI NEGLI ACCOUNT SOCIAL DELLA PARLAMENTARE CHE HA LASCIATO IL M5S
Si fa davvero l’inchiesta sulle presunte intromissioni della Casaleggio Associati negli account social dell’eurodeputata Daniela Aiuto. “Verificheremo eventuali ingerenze sul mandato parlamentare della nostra collega”, dice l’eurodeputato del Pd David Sassoli.
Lunedì sera l’ufficio di presidenza dell’Europarlamento ha dato il via libera all’istruttoria ed è una novità assoluta. Infatti se al termine delle verifiche ci saranno elementi per approfondire il caso, l’Europarlamento sarà costretto a chiedere un parere giuridico. Per capire come bisogna procedere ed eventualmente quali sono le conseguenze per chi è entrato nel lavoro di un eurodeputato.
Veramente la società di Davide Casaleggio pretende le password degli account dei rappresentati del Movimento 5stelle?
Se è così e se attraverso questa pratica può controllare direttamente le attività degli eurodeputati, si viola l’articolo 2 del regolamento del Parlamento europeo che sancisce la libertà e l’indipendenza dei componenti di Strasburgo.
La deputata Daniela Aiuto, 10 giorni fa, ha accusato il partito di voler “entrare nella sua vita” ed è uscita dal Movimento.
In realtà , si era già autosospesa per aver chiesto dei rimborsi per una ricerca che poi risultò in parte copiata da Wikipedia. Il partito di Grillo le aveva chiesto di fare un passo di lato. Lei cercò di difendersi ma rimborsò quello che aveva avuto.
Poi, è venuta la denuncia delle interferenze via web sul suo lavoro a Bruxelles. L’articolo 2 del regolamento è molto chiaro. Non solo i deputati sono liberi e indipendenti, diciamo senza vincolo di partito come è scritto nella Costituzione italiana. Ma “non possono in alcun modo essere vincolati da istruzioni nè ricevere alcun mandato imperativo”.
L’inchiesta è stata promossa da Sassoli. E il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha accolto la sua domanda di andare a fondo. Verrà ascoltata la versione di Aiuto. Se da questa audizione emergerà che il caso non è isolato, potranno essere ascoltati altri membri grillini.
L’istruttoria si concluderà con una relazione e un’eventuale proroga. “Dobbiamo fare luce su queste interferenze che sono denunciate più volte, non solo dalla collega Aiuto”, dice Sassoli.
(da “La Repubblica”)
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Ottobre 24th, 2018 Riccardo Fucile
UNA PARTE DEI PARLAMENTARI NON INTENDE ACCETTARE GLI ORDINI DI DI MAIO CHE HA CEDUTO AL RICATTO DI SALVINI (COME SEMPRE)
Resistono (alcuni e per il momento) sul fronte del decreto Sicurezza, cedono su quello del ddl Legittima difesa.
Il Movimento 5 stelle, dopo aver incassato il mezzo passo indietro sul maxicondono presente in manovra da parte del Carroccio, deve dare segnali di cooperazione sui provvedimenti a cui più tengono i leghisti ritirando gli emendamenti.
Un accordo di maggioranza che però si scontra con le resistenze dentro il gruppo 5 stelle. Se infatti i grillini hanno ritirato i sette emendamenti presentanti da Gregorio De Falco, Paola Nugnes ed Elena Fattori al ddl Legittima difesa (che dovrebbe essere approvato entro giovedì), faticano ad accettare la mediazione sul fronte del decreto Sicurezza (che sarà in Aula il 5 novembre).
A esporsi oggi è stato lo stesso De Falco: “Non ritiro i miei emendamenti al decreto Sicurezza, tengo in particolare a quelli sull’articolo 10” sul diritto d’asilo.
“La questione è molto semplice: sostanzialmente sto seguendo le indicazioni del presidente della Repubblica. L’accordo con la Lega? Ci sono alcuni principi sui quali non posso deflettere, avendo giurato sulla Costituzione, da militare, e mantengo questo giuramento”.
Malumori simili a quelli di Nicola Morra, Elena Fattori e Paola Nugnes.
Anche se per il momento solo De Falco ha detto di essere pronto alla rottura: “Alcuni miei emendamenti sono essenziali: senza la loro approvazione avrei difficoltà a votare il decreto”.
In totale sono stati presentati dai 5 stelle 81 emendamenti al decreto Sicurezza: la maggioranza ha stabilito che si voti solo su 19, ma per il momento sono stati tolti solo i 6 a firma di Bianca Laura Granato.
Il collega Valerio Romano ha ritirato la firma ma non essendo primo firmatario le proposte non decadranno automaticamente.
Il decreto Sicurezza, fortemente voluto dal Carroccio, non piace a una parte del Movimento 5 stelle che infatti ha deciso di presentare emendamenti in commissione per riuscire a modificarlo.
Lo stesso De Falco era stato uno dei primi a esporsi sull’argomento: “Sono molto perplesso”, aveva detto a il Corriere della sera, “sull’ipotesi di togliere la protezione umanitaria”.
Proprio il numero di richieste di modifica aveva provocato le polemiche da parte di Matteo Salvini che, in un video su Facebook, aveva attaccato i colleghi della maggioranza: “Ragazzi non è così che si lavora”.
Da quel momento però le carte in gioco sono cambiate: scampata la crisi sul maxicondono in manovra, la Lega ha accettato di annacquare la misura a patto che sia lasciata mano libera sul fronte sicurezza.
Ma non tutti i 5 stelle sono disposti a lasciar correre. “Deciderà il Parlamento”, ha detto domenica scorsa Nicola Morra intervistato da ilfattoquotidiano.it.
I malumori 5 stelle per ora sono limitati a pochi esponenti, tanto che il sottosegretario all’Interno del Carroccio Nicola Molteni si è detto sicuro che non ci saranno intoppi: “Il decreto sicurezza è fondamentale per il bene del Paese. Siamo disponibili a migliorarlo, ma i capisaldi rappresentati dagli articoli 1, 10 e 12 restano tali. Il decreto è perfettamente costituzionale”.
Quanto al rischio che venga meno l’intesa Lega-M5S, Molteni ha ricordato che “questo decreto, che è sulla sicurezza, l’immigrazione è contro la criminalità organizzata, rispetta il contratto di governo. Sono certo della correttezza e della lealtà di Di Maio…”, ha concluso.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Ottobre 24th, 2018 Riccardo Fucile
SEQUESTRATI ARMI DA TAGLIO, UN FUCILE E SFOLLAGENTE… “USURPAZIONE DI FUNZIONI DI POLIZIA E PORTO ILLECITO DI ARMI”
Dietro la facciata di associazione benefica nata per aiutare i bisognosi c’era quella di un’organizzazione che si sostituiva alla polizia, organizzava ronde, aveva membri con ruoli e compiti ben definiti e prevedeva anche uniformi con simboli chiaramente di ultradestra.
Questo è ciò che la Digos di Brescia fa sapere dopo aver svolto un’indagine sui Brixia Blue Boys al termine della quale ha effettuato perquisizioni e denunce per “usurpazioni di funzioni pubbliche e porto illecito di armi e strumenti atti ad offendere”.
Sono stati trovati, infatti, bastoni sfollagente, armi da taglio e un fucile (detenuto illegalmente) ma soprattutto giubbe piene di stemmi che, dice la polizia, avevano indotto la popolazione a credere che quello dei Brixia Blue Boys fosse un servizio di vigilanza autorizzato. Ma così non era.
Tra l’altro, spiegano ancora dalla questura, non erano neanche iscritti nel registro della prefettura delle associazioni benefiche.
Ciò che facevano i Brixia Blue Boys, ricostruisce ancora la digos, era mettere in atto una concreta attività di “prevenzione e contrasto della criminalità ” tramite ronde “eseguite secondo schemi operativi ben definiti, da soggetti indossanti vere e proprie uniformi, mai omologate, organizzati gerarchicamente ed orientati politicamente verso ideologie di estrema destra”.
(da agenzie)
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Ottobre 24th, 2018 Riccardo Fucile
USAVANO FERTILIZZANTI TOSSICI SENZA PROTEZIONE… E’ L’IMMIGRAZIONE CHE PIACE AI SOVRANISTI, QUANDO I RICCHI SFRUTTANO I POVERI
Quattro imprenditori agricoli sono stati arrestati dalla polizia di Ragusa e altri tre sono stati denunciati. Avrebbero sfruttato la manodopera dei braccianti agricoli, centroafricani richiedenti asilo, rumeni, tunisini e anche italiani, impiegati nelle serre di Vittoria.
E lo avrebbero fatto senza garantire la sicurezza minima dei lavoratori.
I poliziotti hanno accertato l’impiego di minori che senza alcuna protezione irrigavano i terreni con fertilizzanti tossici per l’uomo.
La squadra mobile di Ragusa, guidata da Antonino Ciavola, ha concluso così due settimane di controlli contro il caporalato. “Al termine dei controlli, la ‘fotografia’ del territorio rappresenta una situazione di illegalità diffusa – dicono gli inquirenti – In questa occasione nessuna delle aziende agricole controllate rispettava le norme vigenti”.
Oltre allo sfruttamento lavorativo sono state contestate infrazioni per le modalità di assunzione (molti i lavoratori in “nero”), le normative sull’edilizia (alloggi dei lavoratori fatiscenti e abusivi), le violazioni delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, la violazione del codice dell’ambiente (discariche abusive di plastica ed anticrittogamici), la violazione delle norme sulla salubrità degli ambienti adibiti a civile abitazione (alloggi abusivi e in pessime condizioni igieniche incompatibili con la vita).
“I lavoratori hanno reso dichiarazioni tali da permettere alla squadra mobile di procedere all’arresto (nei casi più gravi) e alla denuncia in stato di libertà (nei casi meno gravi)”, spiegano ancora gli investigatori. Sottoposte a sequestro le aree adibite a discarica abusiva e le abitazioni costruite in violazione delle leggi sull’edilizia.
Nelle abitazioni abusive vivevano interi nuclei familiari con neonati che sono stati segnalati ai servizi sociali del comune di Vittoria.
(da agenzia)
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