Agosto 16th, 2019 Riccardo Fucile
“C’E UN PROBLEMA SERIO A BORDO E QUESTI STANNO A GIOCARE SULLA PELLE DELLE PERSONE”
“Ormai siamo alla farsa, al ridicolo. Se c’è un problema serio su una nave è inutile che li facciano scendere con il contagocce”. Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, commentando gli ultimi sviluppi sulla Open Arms: la nave della Ong spagnola che da ieri mattina è a circa 150 metri dalla costa di Lampedusa.
“Li facciano scendere tutti – dice Martello – il mio discorso è sempre lo stesso: un pescatore che ha bisogno di ripararsi in qualsiasi posto del mondo chiede l’autorizzazione e gli danno il riparo. Non capisco per quale motivo a una imbarcazione, al di là dei migranti a bordo, che chiede di entrare in porto per ripararsi dalle cattive condizioni non venga dato un posto per ripararsi”. “Se è normale – aggiunge – vuol dire che non ho capito niente nella vita”.
(da agenzie)
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Agosto 16th, 2019 Riccardo Fucile
CHI HA FATTO APPROVARE I DUE DECRETI SICUREZZA? CHI HA COPERTO SALVINI SUL CASO DICIOTTI? CHI HA SOTTRATTO ALLA GIUSTIZIA SALVINI? CHI NON HA PRESO PROVVEDIMENTI CONTRO LA DERIVA RAZZISTA?
La lettera di Giuseppe Conte al ministro dell’interno Matteo Salvini, in relazione al caso
Open Arms, è stata l’evento politico della giornata di Ferragosto.
Una lettera aperta, che seguiva quella privata per chiedere a Salvini lo sbarco e l’assistenza dei minori presenti sulla Open Arms, che è stata accolta con grande entusiasmo non solo dai tanti sostenitori del Movimento 5 Stelle, ma anche da tanti italiani che hanno interpretato il messaggio come un ulteriore momento di svolta nella linea del capo del governo alla questione immigrazione.
Perchè, se è vero che Conte rivendica il suo approccio “ispirato alla tutela dei diritti fondamentali e della dignità della persona e alla protezione dei nostri interessi nazionali” e non fa abiura rispetto ai provvedimenti degli ultimi mesi, allo stesso tempo critica duramente “l’assoluta intransigenza di Salvini”, lo accusa di sleale collaborazione, di aver operato strappi istituzionali per l’ansia di comunicare e sostanzialmente gli ricorda che sul caso Open Arms “ancora una volta i nostri omologhi europei ci tendono una mano”.
Insomma, la traduzione corretta è: smettila di giocare una partita politica sulla pelle dei naufraghi della Open Arms, metti da parte l’ideologia e la ricerca del consenso perchè il caso è sostanzialmente risolto, grazie alla disponibilità degli altri stati UE.
Alla posizione di Conte, peraltro, bisogna aggiungere quelle del ministro Trenta e di altri esponenti del governo 5 Stelle (tra cui Toninelli), che spingono per una rapida soluzione della crisi Open Arms e si sono detti contrari a ulteriori forzature del Viminale.
Ora, non vorrei passare per il guastafeste e rovinarvi la luna di miele con Conte, che a Ferragosto si è scoperto umano e ragionevole sulla questione Open Arms.
Ma questa lettera non cambia la direzione del governo in tema di gestione dei flussi dalla Libia e dalla Tunisia, e non scalfisce le macerie culturali e sociali che l’approccio della politica italiana sul tema del soccorso in mare ha generato.
Ricordo sommessamente che si tratta del capo del governo che ha varato i due decreti sicurezza, che ha criminalizzato la solidarietà e il soccorso in mare, che ha rivendicato il sequestro di decine di migranti sulla nave Diciotti, che ha rafforzato gli accordi coi macellai libici, che ha ministri che più volte, pubblicamente e nelle sedi istituzionali, hanno lanciato accuse non provate contro le ONG, parlando di scafisti del mare, di taxi per migranti e via discorrendo.
Troppo facile scaricare tutte le responsabilità su Salvini e cercare di rifarsi una verginità politica agitando ora la questione migranti.
Conte non solo è stato complice di Salvini, ma è il responsabile principale delle politiche di un governo che sarà ricordato come quello che ha tentato di chiudere i porti, che ha respinto decine di minori in spregio alla stessa legge italiana e che ha sistematicamente violato i trattati e le convenzioni internazionali.
È, era, il capo del governo, non uno capitato per caso mentre si discuteva il decreto sicurezza bis a Palazzo Chigi.
E mai, nemmeno ora, ha fatto autocritica sui danni culturali, politici e materiali che la linea salviniana sta producendo, anche solo dal punto di vista del clima nel Paese nei confronti di chi cerca una vita migliore nel nostro Paese.
Inoltre, senza un vero cambio di passo, questa lettera non è nient’altro che il tentativo contrario di far pesare sul piano politico interno e sulla crisi di governo una questione umanitaria e gravissima (la situazione delle persone sulla Open Arms).
Conte, la Trenta e i 5 Stelle hanno cambiato idea?
Benissimo, lo dimostrino subito. Sfiducino Salvini, prendano le distanze dai decreti sicurezza, cambino idea sulle politiche migratorie. Non basta un post acchiappalike per compensare il disastro che hanno contribuito a determinare
(da Fanpage)
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Agosto 16th, 2019 Riccardo Fucile
POLITICO PIU’ PRESENTE IN TUTTE LE TV PUBBLICHE, IMPAZZA PURE SU MEDIASET
Presenzialismo a reti unificate. Che diventa quasi monologo sui canali Mediaset.
Matteo Salvini è di gran lunga il politico che parla di più durante i telegiornali, guadagnandosi un buon minutaggio anche nei programmi di approfondimento.
Più di Giuseppe Conte, più di Sergio Mattarella, più degli altri componenti del consiglio dei ministri o dei capi politici Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti.
È quanto emerge dai dati pubblicati dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), anticipati da Il Manifesto, sulla presenza dei partiti e degli esponenti politici in televisione dal 1 al 31 luglio 2019.
La sovraesposizione del leader della Lega è dovuta soprattutto al duplice ruolo di capo del Carroccio e di ministro che gli consente — come accade al collega Luigi Di Maio — di essere presente in classifica nella sua doppia veste. Solo che, in alcuni casi, riesce addirittura a doppiare il minutaggio dell’altro vice premier.
Il dominio televisivo di Salvini è significativo nel Tg2, dove tutti gli interventi del ministro dell’Interno messi insieme, nel mese di luglio, hanno toccato quota 24 minuti e 23 secondi, il 16,76% del totale fra i soggetti politici interpellati. Basti pensare che il premier Giuseppe Conte ha parlato per 14′ e 35” (il 10,03%) e l’altro vice premier, Luigi Di Maio, ha avuto solo l’8,11% dello spazio. Più staccati Sergio Mattarella (5,15%) e Nicola Zingaretti (4,96%). La presenza di Salvini spicca anche al Tg3, dove a luglio ha parlato per 9′ e 54” (il 10,80% del totale) ma non molto più di Di Maio (10,38%) e di Giuseppe Conte (9,60%); i due vice premier si invertono al Tg1, dove il capo politico del M5s si è guadagnato ben 22′ e 02” di intervento, con il 10,30% del totale, poco più di Salvini che si è “fermato” a 20′ e 55”, il 9,77% di tutti gli interventi.
È l’unica tv dove si è sentito di più. Su RaiNews24, infine, la spunta a sorpresa Giuseppe Conte: 16,92% contro il 12,55% di Salvini e il 6,03% di Di Maio.
Il leader della Lega non teme invece concorrenza sulle reti Mediaset. Sul Tg4, poco meno di un terzo degli interventi dei politici è riservato a Matteo Salvini, il 29,16% (oltre 1 ora e mezza), quasi il doppio di quanto riservato a Giuseppe Conte (53′ e 28”, il 15,92%) e soprattutto quasi 4 volte lo spazio lasciato a Luigi Di Maio, che con il suo 8,03% è arrivato a parlare a luglio per “soli” 25′ e 38”, un minuto in più di Silvio Berlusconi.
Al Tg5 cambiano un po’ le proporzioni, ma la sostanza è la stessa: il 17,60% dello spazio è di Salvini, l’11,38% è di Conte e il 9,30% è di Di Maio. Ma è a Studio Aperto dove il monologo di Salvini si concretizza.
Il capo della Lega viene battuto solo dal ministro dell’Interno: insieme superano quota 42 minuti, arrivando al 35,51%, contro il 15,89% di Silvio Berlusconi e il 3,34% di Luigi Di Maio (appena 3′ e 48” per l’altro vicepremier). Stessa cosa su Tgcom24, dove Salvini a luglio ha parlato per poco più di 6 ore, mentre Di Maio ha superato di poco le 2 ore, e nei canali di approfondimento di Rete 4, dove Salvini doppia il minutaggio del secondo classificato, Vittorio Sgarbi.
Riguardo ai canali all news, il capo della Lega primeggia anche su Sky, con 2 ore e 47 minuti contro le 2 ore e 4 minuti di Giuseppe Conte e l’ora e 52” di Di Maio: sul canale in chiaro della tv di Murdoch, spazio anche a Nicola Zingaretti, che è riuscito a parlare per 1 ora e mezza precisa.
Poi c’è il caso La7: il telegiornale diretto da Enrico Mentana non dedica molti minuti ai politici, ma anche qui Matteo Salvini conquista il primo posto, essendo riuscito a parlare per poco più di 10 minuti (15,38%) contro i 6′ e 17” di Giuseppe Conte e gli oltre 4′ di Luigi Di Maio; nelle tante trasmissioni di approfondimento della tv di Cairo, invece, il leader della Lega a luglio ha avuto 2 ore e 16 minuti di spazio, contro l’ora e 42 minuti di Luigi Di Maio
(da agenzie)
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Agosto 16th, 2019 Riccardo Fucile
E’ ACCADUTO SULLA LINEA 604 A NAPOLI… LA DIREZIONE DELL’AZIENDA: “NON POSSIAMO ANNULLARE IL VERBALE”
Quattro passi per sciogliere i muscoli in attesa del parto imminente. Pancione grosso,
futura mamma di 28 anni. Che improvvisamente si piega in avanti. Dolori estesi, sudore, difficoltà a camminare. Le doglie sono cominciate. L’urgenza: arrivare in ospedale. Così, la mano sotto il ventre, Federica ringrazia il cielo quando vede arrivare un autobus della linea 604 diretto al Cardarelli.
Faticosamente sale a bordo, si siede e comincia a contare i minuti che la separano dal pronto soccorso. Immagina di tutto, arriva l’imprevisto nei panni di un controllore dell’Anm che le fa la multa e, invece di farsi carico dell’urgenza e trovare il modo di far arrivare al più presto la futura mamma in ospedale, la fa scendere dall’autobus lasciandola a se stessa. Tutto va bene, per fortuna. Federica partorirà una bella bambina qualche ora dopo e poi, una volta recuperata la calma fa ricorso contro la multa di cinquanta euro spiegandone i motivi. Niente da fare.
Se i controllori a bordo dell’autobus si incontrano solo in circostanze eccezionali ( come è successo a Federica), ancora più straordinario è il rigetto del ricorso da parte della struttura organizzativa commerciale dell’Anm: ” Le circostanze addotte (il parto imminente) a giustifica non possono essere motivo di annullamento del verbale elevatole”.
Braccio di ferro una tantum, a fronte dei tanti portoghesi che circolano sui bus di Napoli. E per qualcuno, da parte del controllore ( in quel momento pubblico ufficiale), una sorta di omissione di soccorso non prevista dal codice. D’altra parte Federica non ha inventato nulla. Allega al ricorso il verbale di pronto soccorso del Cardarelli delle ore 11,48 e la multa delle ore 11,20. Venti minuti prima, il tempo di arrivare in ospedale a piedi e a rischio di sentirsi male. Quindi la ricostruzione dell’accaduto.
“Sono salita sul bus senza titolo di viaggio, e quando il verbalizzante mi ha giustamente contestato la mancanza del biglietto, ho cercato di spiegare che a causa di un malessere improvviso, visto il mio stato, mi stavo recando con urgenza al Cardarelli. Tengo a precisare che alla data del verbale ero incinta, erano trascorsi le quaranta settimane e cinque giorni previsti per il parto che è avvenuto nella notte del giorno stesso. Mentre stavo passeggiando da sola in viale Colli Aminei ho avvertito dei dolori improvvisi e, spaventata, sono salita sull’autobus che sopraggiungeva. Quanto asserito è documentabile dal certificato di ingresso nel pronto soccorso
Quindi sottolinea Federica: “Il verbalizzante a cui avevo detto del malore invece di accompagnarmi all’ingresso del pronto soccorso mi ha invitata a scendere e ha tenuto a precisare che nella sua qualità di agente di polizia amministrativa era tenuto a rilevare l’infrazione in ogni caso ” . Ma niente da fare. La risposta dell’Anm è impersonale e potrebbe essere stata indirizzata a chiunque e in qualsiasi circostanza: ” All’atto del controllo lei si trovava a bordo di un nostro mezzo sprovvista di valido titolo di viaggio”. E “le circostanze non possono essere motivo di annullamento del verbale “.
Quindi il conto: euro 71,10 di multa che rischia di salire a 141,10. Infine l’ingiunzione. Azienda napoletana mobilità di una precisione svizzera. Multa non annullabile, far scendere dal bus una partoriente è altra storia.
(da agenzie)
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Agosto 16th, 2019 Riccardo Fucile
DIMOSTRI DI AVERE LE PALLE, INVECE CHE SCRIVERE LETTERE AL SEQUESTRATORE DI PERSONA… SE VUOLE SALUTARLO GLI MANDI DUE RIGHE QUANDO SARA’ IN GALERA
Ieri è stato autorizzato lo sbarco per 5 dei migranti che da 14 giorni si trovano sulla Open Arms. Lasciano la nave della ong spagnola per motivi psicologici e perchè bisognosi di soccorsi sanitari. Ad accompagnarli 4 familiari, quindi complessivamente sono nove persone. La Open Arms resta, intanto, a circa 150 metri dalla costa di Lampedusa (Ag). Sul molo Favarolo ci sono tutte le forze dell’ordine e le ambulanze per trasferire i migranti.
Si tratta per loro della quindicesima notte a bordo della nave spagnola. “Cinque evacuazioni urgenti in 14 giorni.
“Cosa aspettano ad autorizzare sbarco di tutte le persone a bordo, che l’emergenza medica diventi insostenibile? Quanta crudeltà ”, ha scritto nella notte Open Arms.
Dopo il via libera del Tar all’ingresso in porto con la sospensione del primo provvedimento del ministro dell’interno, Matteo Salvini, che bloccava lo sbarco dei migranti, ieri il vicepremier ha firmato un nuovo divieto facendo ricordo al Consiglio di Stato. Ma il divieto non è stato firmato nè dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta nè dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, quindi vale zero.
Va segnalato che la ministra Trenta ha sostenuto di non aver firmato il divieto per una questione di “umanità ”: si tratta ovviamente di una sciocchezza propagandistica, visto che il divieto è lo stesso che la ministra ha firmato una settimana fa e l’unica cosa che è sopravvenuta nel frattempo è la sentenza del TAR del Lazio che mette a rischio tutti i responsabili che hanno firmato gli atti.
Infatti Open Arms, arrivata ieri mattina al largo di Lampedusa, non è stata ancora toccata dall’improvviso afflato di umanità che ha colpito il governo Conte.
Dove il presidente del Consiglio esita ad evocare a sè i poteri per firmare lo sbarco perchè ha paura della risposta politica di Salvini, il quale ha già fatto notare di essere il baluardo che ferma lo sbarco.
Permane quindi il mancato permesso di sbarco. Quest’ultimo infatti deve essere autorizzato dalla Prefettura, in questo caso quella di Agrigento, dunque in sostanza dal Viminale.
O dalla presidenza del Consiglio che avoca a sè i poteri di Salvini, come già successo. La Prefettura poi predisporrà la macchina organizzativa.
In alcuni casi precedenti, l’ultimo quello della Sea Watch e prima ancora della Alex, lo sbarco dei migranti è avvenuto dopo che l’autorità giudiziaria aveva posto sotto sequestro l’imbarcazione ed aperto un fascicolo d’indagine: lo sbarco in questa fattispecie è stato conseguenza del sequestro della nave, atto istruttorio necessario per accertare gli ipotizzati reati.
(da “NextQuotidiano”)
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Agosto 16th, 2019 Riccardo Fucile
LA VERGOGNA DI UNA PREFETTURA CHE NON APPLICA LA LEGGE
Dalla Open Arms si scende ormai a piccoli gruppi quando la resistenza è allo stremo. Dopo
le nove persone portate a terra ieri sera dalla guardia costiera, un’altra evacuazione d’urgenza di tre persone ed un loro accompagnatore si è resa necessaria stanotte per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate. Tra le tre persone evacuate all’alba di oggi, anche il ragazzo della Guinea Bissau ( di cui Repubblica ha raccontato la stori) con i piedi perforati da ferite di arma da fuoco. L’uomo è stato trasferito presso la Guardia medica di Lampedusa per le cure del caso. Un altro migrante era a rischio setticemia. Da qui la necessità di evacuare l’ammalato.
A bordo della nave, dove i migranti (rimasti adesso in 134) hanno passato la loro quindicesima notte, la situazione è ormai diventata insostenibile sia dal punto di vista igienico sanitario ( come ha certificato l’ispezione dei medici del Cisom ieri mattina) ma anche dal punto di vista psicologico.
I cinque migranti per i quali è stata autorizzata l’evacuazione ieri sera ( insieme a quattro familiari) presentavano problemi psichici importanti per i quali i medici hanno disposto l’invio immediato all’ambulatorio di Lampedusa.
Ed è evidente che, vedendo scendere a piccoli gruppi alcuni dei loro compagni di viaggio, per chi resta a bordo la situazione è sempre meno gestibile. L’equipaggio ha avuto le sue difficoltà a controllare le reazioni degli altri, c’è stata una crisi di pianto generalizzata, anche perchè le persone che sono state fatte scendere sono dell’Africa “bianca” e quelli rimasti sulla barca si sono convinti che alla base della decisione ci fosse un criterio “di razza”.
Dalla nave parte l’ennesimo appello: “Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone”. Nell’attesa che la situazione si sblocchi, a dettare l’emergenza sono gli psicologi
L’autorizzazione allo sbarco della nave, al momento, è di competenza della prefettura di Agrigento che però glissa in attesa di indicazioni dal Viminale ma la Procura potrebbe intervenire nelle prossime ore se la situazione dovesse ulteriormente complicarsi o se ravvisasse ipotesi di reato a carico di chi non ottempera all’ordinanza del Tar che ha disposto l’ingresso in acque italiane della nave per consentire soccorsi immediati in una situazione di “gravità eccezionale”.
Soccorsi che evidentemente possono essere garantiti solo a terra e non con la nave alla fonda a poche centinaia di metri dal porto di Lampedusa
(da agenzie)
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