Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
PROTESTE SUI SOCIAL PER I DELIRI SOVRANISTI
Questo individuo si chiama Giovanni Ceccaroni.
È un leghista, odiatore di professione e confezionatore seriale di insulti sui social, al punto che sono in molti a chiedere che i suoi profili stracolmi di commenti razzisti, sessiti e omofobi vengano bloccati.
Alcuni esempi di questi insulti, passatempo preferito del leghista Ceccaroni: “Le donne? Diversamente femministe, in una parole cagne”. “I gay sono culattoni, checche isteriche, pedofili” Le persone di colore, invece, le definisce così: “scimmie, dovrebbero stare solo in Africa. Trump, rimettili nelle gabbie”.
Ceccaroni di se stesso scrive questa breve biografia: “Amo la famiglia, la Lega, credo in Dio ma non in Papa Francesco e odio tutta la merda liberal europeista”.
Ce ne ha un po’ per tutti il seguace del Carroccio, ma i suoi bersagli preferiti sono gli omosessuali, a cui dedica migliaia di tweet infamanti. “Litighi con un culattone e te lo ritrovi a capo di un’associazione gay finanziata dal solito Soros che ti scaglia contro una ricchionstorm” scrive tale divulgatore scientifico, che definì le unioni civili questioni “di checche isteriche”.
Tra un appellativo “cagna” a una ragazza che aveva partecipato alla manifestazione per George Floyd, e domande del tipo “i vostri padri a che età hanno cominciato a schifarvi?” rivolte ai gay, il nostro arbiter elegantiae trova il tempo di insultare anche gli ebrei e i neri, inneggiando al presidente degli Stati Uniti: “Grande Trump rimetti le scimmie nelle gabbie e libera l’America dal caos”. E ancora: “l’ebraismo italiano è una potente lobby che va contro gli interessi del nostro Paese”.
Giovanni Ceccaroni si candidò alle elezioni capitoline come consigliere al municipio XIV di Roma nella lista di Alfio Marchini, dopo un breve passaggio in Fli.
Già allora i suoi deliri crearono più di un imbarazzo.
Non certo alla Lega, partito in cui ora Ceccaroni milita oggi attivamente. L’approdo ideale per chi santifica Putin e insulta il presidente Mattarella, definito “complice di una magistratura corrotta”.
Il prototipo ideale dell’adepto della Lega.
Filippo Rossi
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
GIORNATA PIENA DI OSPITI MA VUOTA DI IDEE… VISCO: “CIO’ CHE CI DIFFERENZIA DALLE ECONOMIE AVANZATE SONO L’EVASIONE FISCALE E IL SOMMERSO”
“Gli Stati generali sono stati così generali che la notizia è stata il vaccino”. La sintesi al fulmicotone arriva da un membro del governo che raggiunto al telefono sembra quasi sconsolato nel commentare quanto visto al giorno uno dei dieci previsti per la kermesse voluta da Giuseppe Conte.
“Se queste sono le premesse – continua – rischiamo di passare dieci giorni a confrontarci sul nulla. Non si è capito che piano abbiamo: oltre alle enunciazioni del premier non abbiamo un cronoprogramma, un piano dettagliato. Rischiano di essere solo un’arma di distrazione di massa”.
E così a prendersi la scena è stato Roberto Speranza. Seduto attorno al lungo tavolo di Villa Pamphili con tutti gli altri ministri, si è tolto la mascherina: “Insieme ai Ministri della Salute di Germania, Francia e Olanda, dopo aver lanciato nei giorni scorsi l’alleanza per il vaccino, ho sottoscritto un contratto con Astrazeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea”.
Nemmeno Giuseppe Conte sapeva della firma, apprende la notizia sul momento. Il premier decide al volo di rilanciarla, consapevole che avrebbe oscurato la giornata inaugurale del suo programma, ma occasione troppo ghiotta per rilanciare un successo del governo intero. Quasi come se ancora una volta gli scienziati avessero voluto riprendere il timone dalle mani dell’economia, un’immagine paradossalmente descrittiva di quel che è stato il paese durante i mesi del lockdown.
Intorno al vaccino si susseguono interventi che invitano a fare in fretta e a dare risposte concrete e in tempi rapidi, e che segnalano problemi e difficoltà di questo contesto politico e dell’intero sistema paese, mettendo in luce l’ovvio e le fragilità .
La sferzata più dura arriva da Ignazio Visco. Il governatore della Banca d’Italia è l’unico a partecipare in presenza, tutti gli altri, da Ursula von der Leyen a Paolo Gentiloni, si materializzano dietro lo schermo della videoconferenza.
Christine Lagarde, data fino all’ultimo come in forse, alla fine non c’è, ma solo perchè la connessione non va, e regge solo il tempo per qualche scambio di battute con il premier.
L’intervento preparato dalla presidente della Bce viene diffuso, dentro ci sono i compiti a casa: “Il Recovery fund raggiungerà il suo pieno potenziale solo se sarà saldamente radicato in riforme strutturali concepite e attuate a livello nazionale”.
Ma è grazie al collega alla guida di via Nazionale che la cruda realtà si introduce quasi con violenza nel susseguirsi di grandi affreschi e ottimi propositi tratteggiati nelle stanze di Villa Pamphili.
Bankitalia chiede un profondo ripensamento fiscale, perchè “ciò che più ci differenzia dalle altre economie avanzate è l’incidenza dell’economia sommersa, dell’illegalità e dell’evasione fiscale, che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per chi rispetta pienamente le regole”.
“L’incertezza” in cui si naviga nel post emergenza per il governatore non deve essere “una scusa per non agire”, e il monito finale è che gli Stati generali si concludano dando il via a “degli atti concreti che ci consentano di compiere quei passi avanti di cui il Paese ha più che mai bisogno”.
E’ questo il punto che fa fibrillare la maggioranza. Il Pd continua a dare segni di insofferenza. Un dirigente del Nazareno ironizza: “Sembra una gigantesca terapia di gruppo”. Anche i 5 stelle mordono il freno.
Vito Crimi la settimana scorsa ha dovuto riunire in tutta fretta capigruppo e vertici parlamentari per buttare giù delle proposte da mettere sul tavolo, “ma non sappiamo nemmeno se verranno discusse e da chi”, dice uno di loro. Che aggiunge: “Abbiamo sempre fatto una battaglia feroce contro la Troika e quel modello di gestione delle crisi, mai avrei pensato che il nostro presidente addirittura la invitasse quasi tutta insieme”
E a nessuno in quel mondo è sfuggita l’intervista molto politica – una rarità – concessa da Davide Casaleggio al Corriere della Sera. Un vero e proprio controcanto al premier nel giorno dell’inaugurazione dell’evento di Villa Pamphili, con strascico di veleni che lo vogliono in asse con Alessandro Di Battista per il Movimento che verrà .
Luigi Di Maio si è fermato a lungo a parlare con Dario Franceschini prima dell’inizio dei lavori, e al termine i due sono stati visti andare via insieme.
L’irritazione del ministro della Cultura non è un caso, l’ex capo politico M5s ha rilanciato la sua originaria proposta di riformare il fisco. Una sottolineatura che, dopo le parole di Visco, assume una colorazione affatto neutra.
Conte ha chiuso i lavori spiegando di aver scelto Villa Pamphili “perchè vogliamo richiamare l’attenzione del mondo sul patrimonio della bellezza italiana”. Un oscuro presagio, a sentire un esponente dell’esecutivo: “Anche Berlusconi e Renzi, nei loro momenti più difficili, si sono appellati alla retorica della bellezza del paese”.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
ALLE AZIENDE VA IL TRIPLO DI QUANTO STANZIATO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA
Incentivi a fondo perduto, contributi all’export, agevolazioni fiscali e contributive, sostegni alla produzione.
Sono solo alcuni degli strumenti pubblici che portano denaro nelle casse degli industriali italiani.
Un fiume di denaro difficile da quantificare con precisione e che, nella migliore delle ipotesi, supera di quasi tre volte il budget stanziato a favore del reddito di cittadinanza. Ciononostante, Confindustria continua a battere cassa e il suo presidente, Carlo Bonomi, critica le misure del governo a sostegno dei redditi delle fasce più deboli della popolazione.
E chiede insistentemente che tutto lo sforzo pubblico sia concentrato sul sistema produttivo.
Ma la formula di Bonomi e della Confindustria può davvero salvare il Paese dalla peggiore crisi dal Dopoguerra? Ha un suo fondamento economico o serve solo a tirare l’acqua al mulino di imprenditori italiani, storicamente troppo dipendenti dalla mano pubblica?
“Da una situazione come quella attuale si esce non facendo la guerra a chi prende più soldi, ma cercando di avere una posizione lungimirante — spiega Ugo Marani, professore di economia all’Università L’Orientale di Napoli — Cosa che raramente Confindustria ha fatto sull’economia italiana”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
LO STUDIO COORDINATO DAL PREMIO NOBEL MOLINA DELL’UNIVERSITA’ DELLA CALIFORNIA
Grazie all’uso delle mascherine in Italia sarebbero stati evitati oltre 78mila contagi tra il 6 aprile e il 9 maggio.
Questi i risultati di uno studio americano coordinato dal premio Nobel per la chimica Mario J. Molina dell’Università della California a San Diego.
La ricerca, pubblicata sulla rivista dell’accademia americana delle scienze (Pnas), mette a confronto le strategie di contenimento del nuovo coronavirus attuate nel nostro Paese con quelle di New York e Wuhan, dimostrando che l’obbligo della mascherina nei luoghi pubblici è lo strumento più efficace per fermare la diffusione di Covid-19.
“La trasmissione aerea del virus è molto aggressiva e rappresenta la via principale di diffusione della malattia”, scrivono gli autori dello studio. “La nostra analisi rivela che l’obbligo di schermare la faccia è determinante nel modellare la curva della pandemia nei tre epicentri”.
Il solo utilizzo delle mascherine “ha ridotto in maniera significativa il numero di infezioni di oltre 78.000 unità in Italia tra il 6 aprile e il 9 maggio, e di oltre 66.000 nella città di New York tra il 17 aprile e il 9 maggio. Le altre misure di mitigazione, come il distanziamento sociale implementato negli Stati Uniti, da sole non sono sufficienti a proteggere la popolazione”.
Gli esperti raccomandando quindi l’utilizzo di una strategia combinata che preveda non solo l’indosso delle mascherine ma anche il distanziamento sociale, la quarantena e il tracciamento dei contatti.
(da agenzie)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
HA MINACCIATO LA COPPIA PER COSTRINGERLI A CAMBIARE CASA, NONOSTANTE IL REGOLARE CONTRATTO DI AFFITTO
A Matera il proprietario di un’abitazione è stato denunciato dalla Polizia poichè, dagli accertamenti compiuti dagli agenti, e’ emerso che avrebbe minacciato due inquilini omosessuali per obbligarli ad andar via dall’appartamento.
L’abitazione, secondo gli accertamenti, era stata affittata dal proprietario ad un uomo di Matera, che quando ha scoperto che nella casa l’inquilino viveva con il compagno già da alcuni mesi, ha minacciato la coppia per costringerli a cambiare casa. I due, però, si sono rivolti alla Polizia.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tra il proprietario e l’affittuario non vi erano stati problemi fino alla minacce, arrivate dopo la scoperta della relazione omosessuale.
I due uomini continuano a vivere nella casa presa in affitto nei mesi scorsi. Ulteriori indagini sono in corso da parte degli agenti della Squadra Volanti della Questura materana, coordinati dalla Procura della Repubblica della città dei Sassi.
(da agenzie)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
RICERCA SWG: UNA STORIA STABILE SU 10 COMPROMESSA DAL LOCKDOWN
Le fotografie dei baci appassionati nelle stazioni italiane dopo i mesi di lockdown hanno fatto il giro dei social e l’apertura dei confini regionali si è trasformata in un’occasione per celebrare il trionfo dell’amore che vince sempre e comunque, capace di sconfiggere perfino una pandemia. Ma le cose non stanno proprio così: la realtà ce la racconta una rilevazione SWG molto gustosa ed anche assai significativa.
Tanto per cominciare: il periodo di “clausura” ha portato cambiamenti importanti nella vita sentimentale di molti italiani e non per tutti c’è un lieto fine. Anzi per un gruppo tutt’altro che insignificante di donne e uomini questa fase ha portato a rotture probabilmente insanabili.
È infatti è entrato in forte crisi (fino in alcune occasioni a sfasciarsi definitivamente) il 10% delle relazioni stabili, un numero tutt’altro che trascurabile.
Se poi andiamo a contare le persone che hanno comunque attraversato qualche turbolenza, pur meno grave e gestibile, vediamo che esse sono il 33 % della popolazione, il che ci permette di concludere che ben il 43 % degli italiani ha vissuto tensioni sentimentali negli ultimi mesi.
Ma la sorpresa non finisce qui, perchè si potrebbe pensare (sbagliando) che i problemi più grossi sono arrivati per le coppie conviventi. I dati però dicono il contrario, poichè sono pochi quelli che vivono sotto lo stesso tetto ad essere entrati in crisi durante il lockdown (meno del 3%).
A spezzare i cuori degli italiani non è stata dunque la convivenza 24 ore su 24, bensì un altro fattore killer, vale a dire la lontananza.
Se infatti si osservano le risposte di coloro che non condividono la stessa casa vediamo che ben il 25% del campione afferma di non sapere se la propria relazione andrà avanti e per quasi il 6% è già terminata. Quindi il 31 % degli italiani non conviventi ha finito per “pagare” sul fronte sentimentale il distanziamento sociale.
Comunque, per alcuni che si lasciano ci sono altri che trovano l’amore. Galeotto fu il lockdown per ben il 14% degli italiani che dichiara di avere iniziato una relazione sentimentale durante la fase dell’emergenza.
Dato già di per sè interessante, ma che diventa “esplosivo” se consideriamo che il 58 % del campione afferma di averlo fatto con una persona conosciuta proprio nell’ultimo periodo, quella della pandemia (quindi solo il 42 % l’ha fatto con persona già nota).
Un dato per certi versi stupefacente, se consideriamo la versione italiana (assai rigida) del lockdown, che però appare più comprensibile se rammentiamo che ormai anche il pianeta dei sentimenti è totalmente dipendente da device, chat e social network.
Insomma, come è stato detto più volte, dopo COVID-19 niente sarà più come prima: vale per la geopolitica, per il lavoro e anche per la vita di coppia, con un certo carico di tensioni che non mancheranno di pesare sul bilancio complessivo dell’autunno.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
“CONTRO DI ME MACCHINA DEL FANGO, CON FALSO ACCOUNT FB CON FOTO E MIO NOME”
Avrebbe realizzato un falso profilo Facebook intestato al consigliere regionale del Pd Stefano Graziano, inserendo messaggi da cui emergeva la promessa di un posto di lavoro in cambio di voti fatta nei suoi confronti dal politico, che ha poi denunciato per voto di scambio.
È quanto accertato dal pm della Procura di Napoli Nord Patrizia Dongiacomo, che ha chiesto l’archiviazione per Stefano Graziano e altre due persone che erano state coinvolte nella denuncia presentata da Luigi Comparone, ovvero il consigliere del Comune di Aversa Pasquale Fiorenzano e Nicola Tirozzi.
Comparone rischia ora un’indagine per calunnia. La denuncia riguardava le elezioni comunali tenutesi ad Aversa nel 2019, e vinte dall’attuale sindaco Alfonso Golia. Comparone raccontò ai magistrati della Procura di Napoli Nord di aver avuto contatti, durante la campagna elettorale, con Graziano e Fiorenzano, e di aver ricevuto la promessa di superare il concorso per operatore socio-sanitario nel caso in cui avesse portato voti a Fiorenzano, candidato al consiglio comunale; Comparone tirò in ballo come “intermediario” un altro soggetto, Nicola Tirozzi, e consegnò agli inquirenti dei messaggi che erano nel profilo facebook di tal “stefano.graziano.940″; messaggi dal contenuto esplicito, in cui Comparone ribadiva lo scambio: “Buongiorno, io come ho promesso faccio il mio dovere, però si ricordi che domani mio cognato ha la prova”. Molto chiara anche la risposta: “Sta tranquillo, pensa a fare i voti, per il resto ci penso io, abbiamo chiesto anche per lui il 30″.
La Procura ha delegato la Polizia Postale alle indagini sui messaggi: Facebook ha così fornito l’Ip relativo alla connessione utilizzatrice del profilo, ovvero Windtre, mentre quest’ultima ha fornito i numeri telefonici collegati all’Ip, e tra questi è emerso quello Comparone.
Il cerchio di è così chiuso, e il pm ha chiesto al Gip di archiviare l’indagine. Per Graziano potrebbe trattarsi della seconda archiviazione in altrettanti indagini penali, dopo quella ottenuta per il procedimento per corruzione elettorale. Anche allora uscì indenne e pulito, ricevendo anche il plauso dell’allora premier Matteo Renzi.
“Oggi il mio legale, l’avvocato Vittorio Giaquinto, ha ritirato la richiesta di archiviazione, firmato dal Pubblico Ministero del Tribunale di Napoli Nord, per l’inchiesta su un presunto caso di voto di scambio in occasione delle ultime elezioni comunali ad Aversa”. Lo scrive su Facebook il consigliere regionale del Pd Stefano Graziano.
“Avevo scelto – racconta Graziano – di non divulgare la notizia in attesa che il giudice per le indagini preliminari firmasse il provvedimento rendendolo definitivo. Volevo che anche arrivasse la parola fine su questa brutta vicenda, ma di fronte alla solita macchina del fango che puntualmente si è messa in moto ho cambiato idea. Non c’è stata alcuna richiesta di rinvio a giudizio ma una richiesta di archiviazione. Chi è ossessionato da me se ne faccia una ragione. L’inchiesta di Aversa era basata su un grande falso costruito ad arte per danneggiare la mia figura politica. Un falso account Facebook con la mia fotografia e il mio nome e cognome nella cui chat di Messenger si parlava di impegni non mantenuti circa un concorso nella sanità ”.
“Un falso, fatto male come abbiamo dimostrato anche con l’ausilio di Facebook che ha riscontrato gli indirizzi ip dei soggetti coinvolti. Questi mesi – conclude – sono stato in silenzio perchè ho sempre avuto rispetto e fiducia nella magistratura, rispetto e fiducia che ribadisco anche oggi con l’auspicio che adesso si vada a fondo di questa vicenda attorno cui ci sono tante ombre che non riguardano me e le altre persone vicine a me che erano state coinvolte ingiustamente”.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
IL FATTO E’ SUCCESSO DUE ANNI FA IN FRANCIA AD OPERA DI DUE RAGAZZINI FRANCESI PER PURO VANDALISMO… ORA SI CERCA DI FARLA PASSARE PER ATTENTATO ISLAMICO, MA NESSUNO VA A CERCARE CHI ISTIGA ALL’ODIO E DIFFONDE INFAMITA’
L’undici giugno 2020 l’utente Andry.w (@AdryWebber) pubblica un tweet con la foto della statua di una Madonnina distrutta con il seguente commento: «Provincia di #Brescia Madonnina ridotta così a sassate i nostri simboli vengono distrutti e deturpati prova a farlo in una moschea».
La foto e il commento erano stati pubblicati in precedenza, il 9 giugno 2020, nella pagina Facebook di Andrea Carrino
“Orrendo gesto di inciviltà nel Bresciano dove una Madonnina di terracotta è stata distrutta a sassate. Scommetto che se fosse stata una moschea ad essere rovinata tutti sarebbero indignati. Invece no, i simboli della nostra cultura e della nostra religione possono essere deturpati. !!Adesso Basta!!”
La foto della stessa Madonnina la troviamo pubblicata in un tweet del primo giugno 2020 dell’utente Virginio (@Juventino1810) in lingua francese:Voilà le respect pour les chrètiens en France. La statue de la Vierge Marie dètruite à Kedange-sur-Canner en Moselle…
Non c’è alcun riferimento al bresciano. Non solo, in un tweet successivo, l’utente Virginio specifica: «En Mai 2018 à Saint-Gemmes-d’Andignè».
A questo punto non si tratterebbe soltanto di una foto scattata in Francia, ma persino del 2018. La conferma arriva grazie a un articolo del 2 giugno 2020 del sito Republicain-lorrain.fr dal titolo «Non, la grotte à la Vierge n’a pas ètè vandalisèe». Non fatevi ingannare dal titolo, l’articolo è di fatto un «fact-checking». La foto stava circolando nei giorni precedenti, come possiamo vedere dal tweet dell’utente Virginio, e il sindaco di Kèdange-sur-Canner si era recato sul posto per verificare la statua alla quale si faceva riferimento fosse stata realmente vandalizzata: di fatto no, anche perchè non è nemmeno la statua appartenente al proprio comune. Il sito francese, oltre a ricondurre il tutto al 2018, cita anche la cittadina di Sainte-Gemmes-d’Andignè dove era avvenuto il fatto:
Après vèrification, il s’avère que la photo de ce « post », diffusè sur facebook et partagè plusieurs fois avec èmotion voire indignation, est celle illustrant un article paru en mai 2018 par le quotidien règional Ouest-France. Ce fait divers faisait effectivement ètat de dègradations dans un sanctuaire marial de type grotte mais à … Sainte-Gemmes-d’Andignè, dans le Maine-et-Loire, en règion Pays de la Loire. Pas vraiment la porte d’à cà’tè. Une fausse information, infox ou vous si vous prèfèrez fake news, comme les rèseaux sociaux en gènèrent hèlas quotidiennement. Mèfiez-vous.
La stessa foto la troviamo sul sito Angers.maville.com (22 maggio 2018) e in un post Facebook del 25 maggio 2018 della pagina Gendarmerie dèpartementale de Maine et Loire — 49 dove leggiamo che gli autori del gesto erano due ragazzini di 17 anni:
Le prèjudice pour la Paroisse Saint-Renè est estimè à environ 1000 euros. Les constatations rèalisèes sur les lieux et les investigations menèes par les gendarmes de la communautè de brigades de Segrè-en-Anjou Bleu ont permis de mettre en cause deux mineurs qui ont reconnu les faits. Les deux mineurs, à¢gès de 17 ans, sont convoquès le 06 juillet 2018 devant la Justice.
La foto non era circolata erroneamente soltanto in Italia, era stata pubblicata il 3 giugno 2020 dalla pagina Facebook Kuya CFD (che si presenta come “organizzazione religiosa”) la quale sostiene che sia una statua situata nella Parrocchia Our Lady of Lourdes. I
Conclusioni
Come possiamo ben notare, la foto non ha nulla a che vedere con Brescia o la provincia di Brescia, inoltre non riguarda un fatto avvenuto nel 2020 ma due anni fa in Francia.
(da Open)
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Giugno 13th, 2020 Riccardo Fucile
“LA MELONI? PRENDE 15.000 EURO AL MESE PER RIPETERE QUELLO CHE SENTE NEL BAR SOTTO CASA”
“Salvini non è pericoloso per il Paese perchè è fascista, ma perchè è un totale incapace”. Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, durante la registrazione di ‘Accordi e Disaccordi’, il talk show politico in onda sul Nove tutti i venerdì alle 22:45. “Io penso – ha detto l’ex ministro dello Sviluppo economico – che bisogna spiegare agli italiani che devono applicare alla politica i valori che applicano alla loro vita. Uno come Matteo Salvini, che non ha mai fatto il suo lavoro in tutta la sua vita, che non ha nessuna competenza dimostrata in nulla, che è stato poco serio in tutte le cose che ha fatto, non lo voti a prescindere, che tu sia di destra, di sinistra, di estrema destra o centro”.
Calenda ha dedicato i suoi giudizi anche alla presidente di Fratelli d’Italia: “Quando Giorgia Meloni va in tv riporta le conversazioni da bar”, ha detto
“Il problema – ha aggiunto – non è di Giorgia Meloni, il problema è dei cittadini che la votano. Perchè tu Meloni prendi 15mila euro al mese e quindi, o mi spieghi come risolvere il problema, oppure che tu mi ripeta quello che senti nel bar sotto casa tua, non lo accetto”.
(da Globalist)
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