Destra di Popolo.net

GLI AFFITTI BREVI VALGONO IL 42,6% DEL TURISMO

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

IN ITALIA ORMAI LE PRESENZE HANNO RAGGIUNTO 178 MILIONI ALL’ANNO, 100 MILIONI DELLE QUALI “NON OSSERVATE”: 800 MILIONI DI TASSE EVASE

C’era un convitato di pietra al tavolo del turismo nazionale che, quasi nel silenzio, lavorava per cambiare radicalmente la macchina dell’ospitalità. Si chiama “affitto breve” e oggi in Italia vale 180 milioni di presenze turistiche l’anno e un fatturato di 11 miliardi di euro. Due numeri che mettono fin da subito in chiaro il perché nessuno più voglia volgere lo sguardo dall’altra parte; anzi, il ministro del Turismo Daniela Santanché ha annunciato di star lavorando a un disegno di legge per normare il fenomeno. D’altronde, sono le abitudini stesse dei viaggiatori ad essere mutate. E se prima dell’avvento dei portali online per la prenotazione di alloggi il comparto alberghiero intercettava oltre l’80% dei turisti che venivano nel Belpaese, alla fine del 2022 gli affitti brevi si sarebbero accaparrati il 42,3% del mercato. Si parla di 178,2 milioni di presenze turistiche – dette “notti dormite” – su un totale di 421,1 milioni. Le stime sono state redatte da Sociometrica per Federalberghi, nel tentativo di provare a tracciare un perimetro di quale sia l’entità del settore. “Il tema degli affitti brevi è una vexata quaestio per noi – interviene Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – ci siamo spesi nell’analizzare il problema e nel sottolinearne l’aspetto di concorrenza sleale. Oggi abbiamo un ddl governativo che ufficialmente dà un nome alle cose. Dal nostro punto di vista è quasi una vittoria e siamo in sintonia con il ministro che ha dimostrato di voler prendere di petto la questione”.
Evasioni per 800 milioni
L’impressione, per molti, è che si sia comunque arrivati in ritardo. Il lancio di Airbnb è datato ottobre 2007 e negli anni la clientela ha imparato ad accogliere questa forma di ricettività, “che si è strutturata generando – ammette Marco Celani, presidente dell’Associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab) – alcune storture, tra cui un volume di nero pazzesco”. A inquadrare il quanto ci pensano sempre le stime di Federalberghi, da cui emerge come il numero di presenze turistiche “non osservate” che transita dagli affitti brevi sfiori i 100 milioni (ossia il 55,9%), con ricadute in termini di evasione pari a 800 milioni di euro solo per la cedolare secca. “Le cose potrebbero cambiare già a partire da quest’anno – spiega Celani – vista l’entrata in vigore della direttiva europea “Dac 7″, che obbliga le piattaforme a comunicare tutte le transazioni all’Agenzia delle entrate. Questo ci dimostra una cosa: un problema c’è, ma più di controlli che di sistema, ecco perché sono favorevole ad una regolamentazione di carattere nazionale”. L’origine di tutto sta evidentemente nella semplicità del mercato costruito dai portali. Semplicità che, unita alla non indifferente profittabilità, hanno costituto gli ingredienti per la preparazione di un ghiotto banchetto. A Milano, per fare un esempio, il provento medio lordo di un appartamento situato all’interno della circonvallazione interna è di 31.500 euro all’anno (dati Aigab). Un bilocale affittato a lungo termine si avvicina ai 16 mila euro, e non si può certo definirlo a buon mercato. A Roma, dove attualmente si registra il maggior numero di locazioni brevi presenti sulle piattaforme (19.336), ci sono immobili capaci di garantire cifre stellari. Uno si trova in piazza Barberini e in un anno produce ricavi lordi per 100 mila euro. Che dire poi di Firenze, dove un turista che sceglie l’affitto breve spende mediamente 190 euro a notte.
640 milioni di annunci in Italia
È mettendo in fila tutte queste cifre che si delineano i contorni di un fenomeno di massa multimiliardario, “composto – assicura Celani – da 640 mila annunci sparsi per tutto lo Stivale“, da cui sembra difficile poter tornare indietro. Nel frattempo, tuttavia, i prezzi delle locazioni nelle grandi città aumentano, gli studenti si chiudono in rivolta nelle tende per protestare contro il caro affitti e i centri storici si vanno spopolando, fino ad arrivare a situazioni che rasentano l’assurdo come quella di Venezia, dove si attende che a breve il numero dei posti letto (48.596 ad aprile) sorpassi quello della popolazione residente (49.365). Insomma, i nodi sono giunti al pettine. Gli amministratori locali sono tutti sul piede di guerra, da Giuseppe Sala a Milano che chiede una stretta sulla falsa riga di quella attuata in alcune capitali europee (ad Amsterdam c’è un tetto massimo di 30 giorni all’anno per gli affitti brevi, Londra ne ha previsti 90), a Dario Nardella che addirittura vorrebbe vietarli nel centro storico di Firenze. Mentre a Rimini il sindaco ha annunciato un progetto di riqualificazione del sistema ricettivo che vuole puntare di più alla qualità degli hotel a cinque stelle. “Sembra di assistere alla difesa del vhs contro l’arrivo di Netflix” scherza il presidente di Aigab. Non a caso chi potrebbe fare qualcosa, come Venezia, sta ancora ferma a guardare. Una norma approvata l’anno scorso dal Governo Draghi consentirebbe alla Serenissima di limitare gli affitti brevi a non più di 120 giorni l’anno, ma il Comune si sta interrogando sulla sua applicazione, per via delle conseguenze nel porre limiti alla proprietà privata.
Cosa chiedono gli imprenditori alberghieri
D’altro canto, gli imprenditori alberghieri si aspettano una risposta forte dalla ministra Santanché, ma nella bozza del ddl, per il momento, non si parla di “time cap”, quanto piuttosto dell’inserimento di un codice identificativo nazionale per ogni abitazione, con multe fino a 5 mila euro per chi sgarra, e di un limite minimo di soggiorno quantificato in due notti. Una bordata non da poco quest’ultima, se si considera che per una realtà come Italianway – fondata da Celani – solo a Milano la singola notte rappresenta il 30% delle prenotazioni e l’11% del fatturato locale. Per Bocca però non basta: “la permanenza minima – commenta – va alzata ad almeno tre notti, perché altrimenti stiamo parlando di un week end. In sostanza noi riteniamo che si tratti di un palliativo più che di una soluzione vera del problema. Considerando poi che le sanzioni nel nostro paese sono anche difficili da comminare”. Lo scontro a colpi di emendamenti sembra inevitabile.
(da La Repubblica)

argomento: Politica | Commenta »

CHIARA APPENDINO, LA LEADER GRILLINA DI DOMANI: “UN’INTESA TRA 5 STELLE E CENTROSINISTRA? SPERO CHE SU BATTAGLIE PROGRESSISTE COME IL SALARIO MINIMO O SUI DIRITTI SI RIESCA A FAR FRONTE COMUNE”

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

“VOTAVO A SINISTRA PRIMA DEL MOVIMENTO MA SIAMO ONESTE: IN UN PARTITO TRADIZIONALE UNA RAGAZZA GIOVANE CHE NON AVEVA MAI FATTO POLITICA TERRITORIALE NON AVREBBE MAI POTUTO FARE LA CARRIERA CHE HO FATTO”

«Ancora fino all’ultimo anno di università quando dovevo parlare davanti a 10 persone svenivo; s’immagini il mio livello di timidezza».
«Da piccola amavo il tennis e questo non è cambiato, anzi: questo sport mi ha seguita nelle varie fasi della vita. Giocando a tennis ho conosciuto la persona che poi è diventata mio marito; ho portato a Torino un grande evento di racchette e adesso sono vice presidente della Federazione Italiana tennis».
Cos’ha imparato da questo sport?
«Essendo molto competitiva con me stessa, l’”uno a uno” per me è sempre stato estremamente stimolante. Mi ha insegnato a “tenere il campo” anche da un punto di vista psicologico, tutt’altro che banale».
La definivano secchiona.
«Eh sì. Alla maturità ho sbagliato il tema e questo ha fatto sì che mi diplomassi con 98/100; ho pianto per mesi. Se ci penso adesso, mi fa tenerezza la bambina che sono stata».
Onorevole, ha citato suo marito Marco Lavatelli: che coppia siete?
«Solida direi, visto che ci siamo conosciuti quando avevo solo 17 anni e lui 20. Era un maestro al campo di tennis dove facevo estate ragazzi».
Si è innamorata del maestro?
«Sì, ma non è successo subito perché quell’estate sono partita per un semestre in Germania, dove peraltro mi sono presa una gran cotta per un ragazzo tedesco; continuavo però a sentirmi con Marco. E infatti…».
Cosa vi tiene uniti?
«Siamo molto diversi e la sua razionalità aiuta a spegnere i miei incendi emotivi. Alla base di un rapporto stabile però, credo ci sia sempre la condivisione di un progetto che va al di là del sentimento».
Si ricorda il suo primo bacio?
«Con Marco?»
E’ stato il primo?
«No, il primo è stato con un amico su una spiaggia dell’isola d’Elba. Si chiamava Marco anche lui, e ricordo molto bene quel bacio. Mi lasci dire, però, che ricordo ancora meglio il primo bacio tra me e mio marito. Era il 7 marzo del 2002, avevo 17 anni ed era tutto perfetto».
Tornando alla politica: c’è qualcosa che si rimprovera?
«Ogni sera mi chiedo come avrei potuto fare meglio, e lo facevo anche durante il mandato da sindaca. Quando abbiamo vinto nel 2016 il Movimento non era certo quello di oggi; non aveva una classe dirigente pronta e io e Virginia Raggi ci siamo ritrovate a essere la prima linea di “governo”».
È riuscita a fare pace con se stessa rispetto alla tragedia di piazza San Carlo?
«Me la porterò dentro per sempre. Non può che essere così. Confesso che durante il mandato ci sono stati momenti in cui mi sono sentita sola, ma non rimpiango quei 5 anni meravigliosi. Oggi con Giuseppe Conte stiamo facendo un percorso di nuova identità passando anche da momenti complessi come la scissione con Luigi Di Maio. Un tema mi è particolarmente caro: l’astensionismo. Che riguarda tutti, non solo i 5 Stelle».
C’è spazio per un’intesa tra 5 Stelle e centrosinistra?
«Spero che su battaglie progressiste come il salario minimo o sui diritti, con tutto quello che sta succedendo in Italia, si riesca a far fronte comune. Mi lasci dire però che non sono entrata in politica “contro qualcuno” e mi sono avvicinata al Movimento perché c’erano dei temi —l’ambiente, la questione dei giovani e delle donne — che secondo me i partiti tradizionali non rappresentavano. Io stessa votavo a sinistra prima del Movimento ma siamo oneste: in un partito tradizionale una ragazza giovane che non aveva mai fatto politica territoriale non avrebbe mai potuto fare la carriera che ho fatto io».
(da Il Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

“SE PUTIN PERDE LA GUERRA, PER LA GRANDEZZA RUSSA SARA’ FINITA PER SEMPRE”

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

L’ARTICOLO DEL WALL STREET JOURNAL… WALTE RUSSEL MEAD PARLA SULLE IMPLICAZIONI GEOPOLITCHE DI UNA DISFATTA DEL CREMLINO

Nessuno da questa parte del paradiso sa come finirà la guerra di Vladimir Putin, ma Zbigniew Brzezinski ha individuato la posta in gioco nel 1994: ‘Senza l’Ucraina’, ha scritto su Foreign Affairs, ‘la Russia cessa di essere un impero’”, spiega Walter Russell Mead. “Putin non potrebbe essere più d’accordo, e per lui e per i nazionalisti russi che si aggrappano alle sue falde, la Russia è un impero o non è niente. Una vittoria ucraina – che possiamo descrivere come la fine del conflitto che lascia l’Ucraina con tutto o la maggior parte del suo territorio originario, indipendente da Mosca e allineata con l’Occidente – sarebbe un terremoto geopolitico. La Russia che l’Europa ha conosciuto e temuto fin dal XIX secolo, una presenza immensa e incombente decisa inesorabilmente a espandersi verso ovest, non ci sarà più. Le conseguenze rimodellerebbero la politica dell’Europa e del Medio Oriente e definirebbero una nuova era nella competizione Usa-Cina. Molti in Occidente speravano che la caduta dell’Unione Sovietica avrebbe posto fine alla minaccia dell’imperialismo russo, ma il regime di Putin era deciso a sfidare le avversità. Dopotutto, la Russia zarista è crollata durante la Prima guerra mondiale e i comunisti hanno dovuto firmare il trattato punitivo di Brest-Litovsk con la Germania imperiale, rinunciando a zone di territorio e riconoscendo l’indipendenza degli ex territori imperiali, compresa l’Ucraina. Approfittando delle divisioni e della debolezza occidentali, Lenin riunì quasi l’intero impero di Nicola II e Stalin conquistò ancora più territorio per fare di Mosca una superpotenza globale. Putin vuole seguire queste orme, ma non brama solo il territorio ucraino. Vuole il Dna dell’Ucraina.
La Russia deve affrontare una delle più grandi sfide demografiche di qualsiasi paese del mondo. Dopo aver raggiunto il picco nel 1992, la popolazione della Federazione russa è diminuita di circa cinque milioni fino al 2021. Peggio ancora, dal punto di vista di Putin, nonostante la sostanziale immigrazione di russi etnici dalle repubbliche ex sovietiche recentemente indipendenti dell’Asia centrale, la popolazione etnicamente russa è in caduta libera, diminuendo di 5,4 milioni tra il 2010 e il 2021. In quegli anni la percentuale della popolazione della federazione di etnia russa è scesa al 72 dal 78 per cento. Nel frattempo, le minoranze islamiche russe continuano a crescere. Nell’attuale popolazione russa, il 10 per cento delle persone appartiene a gruppi etnici originariamente musulmani (molti cittadini russi di tutte le etnie non sono credenti religiosi). Si prevede che entro il 2034 questi gruppi rappresenteranno il 30 per cento della popolazione della federazione. Putin ha bisogno del popolo ucraino per rafforzare l’egemonia degli slavi ortodossi nella Federazione russa. Senza di loro, di fronte all’aumento della popolazione nei paesi dell’Asia centrale come l’Uzbekistan (in aumento del 63 per cento dalla caduta dell’Unione Sovietica a 35 milioni nel 2023), i nazionalisti russi prevedono solo rovina e declino. Queste considerazioni sottolineano quanto i nazionalisti russi irriducibili siano impegnati nella vittoria in Ucraina e quanto sarebbe globalmente consequenziale una sconfitta russa. Una vittoria ucraina lascerebbe un Cremlino indebolito e screditato schiacciato da una Cina potente e da un’Asia centrale in ascesa a est, un’alleanza di sicurezza rinvigorita a ovest e minoranze etniche irrequiete a casa. Una vittoria ucraina presenterebbe anche a Mosca una pericolosa sfida politica. Non è affatto certo che l’Ucraina emergerà dalla guerra come uno stato genuinamente democratico e moderno. Molte ex repubbliche sovietiche ed ex repubbliche jugoslave e persino alcune nazioni dell’ex Patto di Varsavia hanno avuto difficoltà a stabilire una democrazia stabile, ed è probabile che l’Ucraina abbia più difficoltà di governo. Anche così, se l’Ucraina sarà vista come la vincitrice della guerra di Putin, avrà dimostrato che il suo stile di governo non è l’unico modello che può funzionare tra gli slavi ortodossi, e molti russi vorranno imparare dai vincitori. Una sconfitta russa sostanzialmente rafforzerebbe la mano dell’America a livello globale, ma ci sarebbero complicazioni.
(da il Foglio)

argomento: Politica | Commenta »

ALLUVIONE IN ROMAGNA, DI CHI E’ LA COLPA

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

L’INCHIESTA DI MILENA GABBIANELLI PER IL “CORRIERE”

In Romagna dal 1 al 17 maggio sono caduti 5 miliardi di metri cubi d’acqua, con 32 mila sfollati, 15 morti, 8 miliardi i danni quantificati finora. I modelli climatici stabiliscono che un evento di questa portata si verifica ogni 200 anni. Ce ne sono stati due nel giro di 15 giorni.
Vuol dire che la difesa del territorio andrà interamente riprogettata perché non sappiamo cosa ci attende. Nel mentre i romagnoli spalano e cercano di tornare a una normalità, ma non sanno quando ripartirà la ricostruzione perché il Commissario, che la deve gestire, ancora non c’è. L’area colpita vale 10 miliardi di export, 130 mila imprese, 443 mila occupati e 38 miliardi di valore aggiunto. Ma il disastro è solo la conseguenza di un fenomeno estremo o ci sono altre responsabilità? Vediamole una per una.
Il confronto improprio
Mentre la popolazione veniva evacuata con i gommoni, sui giornali e nei talk politici e opinionisti hanno subito fatto il paragone con l’alluvione a Vaia (Veneto) del 2018: «lì sono piovuti 700 mm d’acqua, in Romagna fra i 300 e i 600 mm, ma il Veneto non si è allagato perché aveva costruito i bacini di laminazione, mentre in Romagna solo in parte».
Il primo a dire che i due eventi in comune hanno solo il fatto che non si era mai visto nulla di simile è stato proprio il presidente del Veneto Zaia. A Vaia il temporale, durato 3 giorni, si è abbattuto in quota (con un uragano che ha distrutto 42 milioni di alberi) dove nascono i grandi fiumi in grado di accogliere molta acqua: il Piave, il Tagliamento e l’Adige, con un canale scolmatore che riversa nel Garda. In Romagna i 500 mm sono caduti in poche ore, in due eventi ravvicinati, sulle colline e su decine di torrenti e piccoli fiumi con difficoltà di deflusso in pianura e le onde dell’Adriatico alte 3 metri a fare da diga. E su un terreno che era diventato cemento dopo due anni di siccità. «Se tutte le vasche di contenimento in progettazione fossero state tutte operative avrebbero potuto limitare un po’ i danni, ma non trattenere quelle quantità» sostengono tutti i geologi e ingegneri idraulici sentiti. Ma quante casse erano operative?
Le opere fatte e quelle da fare
Nella provincia di Forlì-Cesena: due casse sul Fiume Savio, otto sul Ronco; quattro vasche di laminazione nel punto di confluenza del Montone e del Rabbi; sul Montone quattro casse in progettazione e non ancora finanziate dallo Stato. In provincia di Ravenna: due casse sul Fiume Senio e su una il proprietario ha fatto ricorso. Delle 14 opere realizzate a 6 mancano i lavori che consentono la fuoruscita nei periodi di siccità, ma sono da considerare in questo caso tutte operative proprio perché in grado di accogliere acqua. Sempre in provincia di Ravenna, sul Lamone e Santerno, si sta cercando di capire dove farle perché sono aree completamente insediate e, sia le vasche che le casse, occupano spazi che vanno dai 10 ai 30 ettari. Vuol dire espropri di terreni, di attività e indennizzi. Considerando le incertezze dei profondi eventi climatici, chi decide cosa? La Regione programma, il ministero dell’Ambiente dà i soldi in base a criteri di priorità, poi l’attuazione passa in capo all’Agenzia Sicurezza Territoriale e Protezione Civile regionale che delega il suo ufficio provinciale che, a sua volta, deve avere l’ok dal Comune interessato. E qui dipende dagli interessi che ci sono in ballo e dal gradimento dei comitati.
Sviluppo, abusi e condoni
La Romagna una volta era una palude, poi è stata bonificata e sulla ex palude si è costruito lo sviluppo. Dagli anni ‘40 in poi ogni metro quadrato si è trasformato in attività agricola, allevamenti, capannoni e abitazioni. Attorno un reticolo di canali e 26 torrenti che si riempiono quando piove e poi vanno in secca. L’ultima grande alluvione risale al 1939, quando esondò il fiume Senio. Nessuno se la ricorda più, e si è costruito anche dove non si doveva. Un esempio per tutti: proprio sul Senio, a Faenza, 20 anni fa al posto di un capannone che lavorava le pelli è sorto uno bel condominio con 45 garage interrati. A maggio a Faenza si sono rotti anche gli argini in muratura e nella «casa sul fiume» l’acqua è arrivata fino al primo piano. Il cemento è da sempre il motore dell’economia, sostenuto dai condoni sugli abusi. Il governo Berlusconi ne ha fatti ben due, nel 1994 e nel 2003. Nel 2018 il governo Conte 1 (M5S – Lega) vara un altro condono in una zona fragilissima, Ischia, che nel novembre 2022 subisce una frana devastante che provoca 12 vittime. Funziona così su tutto il territorio italiano e, quando si verifica un evento drammatico, la corsa è a scaricare le colpe su qualcun altro. «I disastri arrivano ormai a ritmo accelerato e tutti dovremmo aver capito che ben poco hanno di “naturale”, poiché la loro causa prima sta nell’incuria, nell’ignavia, nel disprezzo che i governi da decenni dimostrano per la stessa sopravvivenza fisica del fu giardino d’Europa e per l’incolumità dei suoi abitanti»: questo scriveva sul Corriere della Sera Antonio Cederna il 3 gennaio del 1973.
La visione unitaria
Nel 1989, dopo tante alluvioni, finalmente una legge nazionale (la 183): il territorio viene diviso in 13 grandi bacini idrografici, ognuno con il proprio Piano, in modo da avere una visione unitaria dei corsi d’acqua e loro affluenti dalla sorgente alla foce. Controllo e interventi sono affidati alle Autorità di bacino, ministeri dei Lavori pubblici e Ambiente. Il principio è questo: la difesa del suolo è compito dello Stato ed è l’Autorità di bacino a stabilire quanta acqua si può prelevare per uso agricolo, quanto e dove cavare sabbia e ghiaia e dove non si può costruire. Alle Regioni resta la competenza per i loro fiumi interni. Contro la parte urbanistica hanno fatto ricorso tutte le Regioni. La Corte Costituzionale li ha respinti, ma la sentenza è stata totalmente ignorata. Come sappiamo nell’elezione di un presidente di Regione, Provincia e sindaco di un Comune non c’è arma più potente del piano urbanistico.
Sui fiumi il federalismo non funziona
Negli anni ‘90 arriva la spinta federalista e nel 2001 — con la modifica del titolo V e successivo decreto del 2006 — Regioni, Province e Comuni si prendono la gestione del territorio e la dividono lungo i confini amministrativi. La legge del 1989 viene svuotata di poteri, insieme alla visione unitaria. Il risultato è che se una Regione, per evitare allagamenti, deve rompere un argine che sta su un confine, l’altra Regione si oppone perché ritiene che i suoi campi siano più utili di quelli della Regione adiacente. All’interno di una stessa Regione le competenze vengono poi a loro volta spezzettate. Quindi nel caso della Romagna, per esempio, l’ufficio della Provincia di Ravenna si occupa del tratto ravennate, quello di Forlì del tratto di Forlì, di quello che va verso Bologna l’ufficio di Bologna. Tutti questi uffici però sono inquadrati dentro l’Agenzia Sicurezza Territoriale e Protezione civile regionale che, essendosi sempre occupata di emergenza, fa fatica a fare anche prevenzione: non ha abbastanza geologi e ingegneri idraulici, e la figura del sorvegliante ambientale è stata abolita.
Lo spezzatino
Quindi c’è un ente che si occupa del luogo dove scorre l’acqua, poi c’è l’Arpa che si occupa della qualità dell’acqua, ma a cui è stata affidata anche la competenza sulle concessioni di estrazione. In pratica se devo innaffiare i miei campi prendo l’acqua dal fiume nella quantità e nei tempi decisi da Arpa e non dall’Autorità di bacino, che ogni anno deve fare appelli (che nessuno ascolta) perché c’è troppo prelievo. Certo in Romagna gli uffici preposti hanno operato al massimo delle loro possibilità: la portata dell’evento è stata tale che di più non si poteva. La sostanza del problema è che ogni Regione si preoccupa del suo territorio, fregandosene dei danni che può provocare alla Regione confinante. In questo quadro di disonestà politica e culturale avvengono le tragedie evitabili e si amplificano quelle provocate dagli eventi estremi.
Frane: cause e concause
La Pianura Padana è la zona d’Italia che più ha sofferto i due anni di siccità: il terreno troppo secco non ha assorbito e i temporali si sono scatenati sulle colline già naturalmente fragili perché argillose. Aperte 936 frane e ad oggi 31 frazioni sono isolate con 331 abitanti raggiungibili solo con mezzi pesanti. Non ci sono più i contadini a curare e manutenere il territorio; le terre le coltivano i terzisti e i fossi non li scava più nessuno. Un destino comune a tutte le aree montane e collinari italiane, dove i piccoli paesi si sono via via spopolati anche perché ha cominciato a chiudere la scuola, poi l’ufficio postale, l’ambulatorio e non arriva più il trasporto pubblico. In aggiunta la manutenzione alla rete di strade è diventata scarsa o inesistente da quando per legge (2014) le Province state svuotate di risorse.
La legge sul consumo di suolo
Dopo Lombardia e Veneto Ispra mette l’Emilia-Romagna al terzo posto per consumo di suolo. Una legge nazionale sulla sua riduzione ancora non c’è. L’Emilia-Romagna si è fatta la sua (legge n° 24) e approvata a maggioranza nel 2017 ed è la prima a darsi un limite massimo del 3% della superfice urbanizzata. Se si va a leggere bene riguarda sostanzialmente gli insediamenti residenziali e prevede un periodo transitorio di 5 anni che diventano 6 grazie a un emendamento del consigliere leghista Pompignoli, sostenuto dai colleghi più cementiferi del Pd. Alla Camera il 30 maggio quattordici deputati della Lega presentano un emendamento dal titolo: «Disposizioni urgenti per la mitigazione del rischio alluvioni». La sostanza è questa: i presidenti delle Regioni e i sindaci possono autorizzare in via d’urgenza soggetti pubblici e privati a estrarre sedimenti, sabbia e ghiaia dal letto dei fiumi e torrenti fino al ripristino del livello storico (quale?) dell’alveo. Il nulla osta degli enti interessati deve pervenire entro 30 giorni, decorso il termine vale l’assenso. L’emendamento viene dichiarato inammissibile, ma probabilmente verrà ripresentato. Il professor Roberto Passino, fondatore dell’Istituto Ricerca sulle Acque del Cnr nonché segretario generale dell’Autorità di bacino del Po dal 1991 al 2002 e che ha lottato per anni contro i tentativi di corruzione da parte dei cavatori, dichiara: «Questa è un’attività rigidamente normata perché l’alveo dei fiumi, privi di ghiaia e sabbia a causa dei continui prelevamenti, aumenta la velocità dell’acqua e il pericolo. Ne emerge che lo scopo non sia quello di pensare alla sicurezza, ma quello di aumentare il potere delle Regioni».
Il Commissario che non c’è
E ora c’è da ricostruire la Romagna. È evidente che non si potrà fare tutto negli stessi luoghi: la natura ha dimostrato che non può essere piegata alla volontà dell’uomo. Per fare queste operazioni ci vuole un Commissario e quello naturale sarebbe il Presidente della Regione Bonaccini, proprio perché il suo territorio lo conosce bene. Salvini è contrario, ma non spiega il perché. Alla luce di quanto ricostruito è complicato attribuirgli colpe che potevano evitare i danni. Sta di fatto che la Presidente del Consiglio ha messo la questione in stand by. Chiunque arrivi si farà la sua struttura, ad operare saranno i funzionari di Comuni, Province e Regione, che contemporaneamente rispondono ai loro sindaci e presidenti. Quindi si va alla duplicazione dei centri di responsabilità rallentando il processo. Suona come una cinica rivalsa politica mentre un’intera regione sta offrendo.
(da il Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MINORILE: IN ITALIA SONO MORTI 74 GIOVANI IN 5 ANNI

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

IL RAPPORTO DELL’UNICEF: LA REGIONE CON IL MAGGIOR NUMERO DI MORTI E’ IL VENETO

Sono 74 i minorenni morti sul lavoro in Italia nell’arco di cinque anni, tra il 2017 e il 2021. È quanto emerge dal report Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro realizzato da Unicef, sulla base dei dati dell’INAIL e dell’INPS elaborati dal Laboratorio di Sanità Pubblica per l’analisi dei bisogni di Salute della Comunità presso il Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’Università degli Studi di Salerno, e pubblicato in occasione della Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Le denunce di infortunio presentate all’Inail da parte di lavoratori minorenni, di età inferiore ai 19 anni, a livello nazionale si attestano a 352.140 di cui 223.262 per i minorenni fino a 14 anni (contro le 31.857 nel 2021 e le 18.534 nel 2020) e 128.878 nella fascia di età 15-19 anni (contro le 18.923 nel 2021 e 11.707 nel 2020).
Le denunce all’Inail e i numeri dei giovani morti sul lavoro
Secondo il report, le regioni con le percentuali più elevate di denunce totali di infortunio nel quinquennio 2017-2021 da parte di lavoratori di età inferiore ai 19 anni sono Lombardia (76.942), Emilia Romagna (40.000), Veneto (39.810) e Piemonte (31.997). Le quattro regioni, da sole, coprono oltre il 50% delle denunce presentate su scala nazionale. Quanto invece ai numeri di giovani morti sul lavoro, dal report emerge che sono stati 7 gli infortuni con esito mortale per i giovani lavoratori di età inferiore ai 14 anni, mentre 67 sono i lavoratori morti nella fascia d’età tra i 15 e i 19 anni. Il Veneto è la regione in cui si è registrato il numero più alto di morti sul lavoro nella fascia under 19, mentre in Abruzzo, Basilicata, Sardegna, la Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta non registrano nessun infortunio con esito mortale tra il 2017 e il 2021.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

MILANO, PROBLEMA CARO-ALLOGGI: GLI UNIVERSITARI OCCUPANO LA CASA DELLO STUDENTE

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

“UNA VITA SENZA CASA DIMMI TU CHE VITA E'”

Da piazza Leonardo da Vinci la protesta contro il caro-affitti si sposta negli studentati. A Milano, riporta l’agenzia di stampa Agi, gli attivisti che hanno dato il via alla protesta delle tende di fronte al Politecnico hanno occupato questa mattina lo studentato in disuso di viale Romagna. Si tratta di un edificio a poche decine di metri dalla piazza dove è iniziata la manifestazione degli universitari ed è proprio lì, alla Casa dello Studente, che «un anno fa 336 ragazzi sono stati cacciati per lavori di ristrutturazione annunciati e mai cominciati», raccontano i manifestanti. «Gli era stata promessa una casa – aggiungono -, la possibilità di vivere e studiare, che non hanno mai ricevuto. Ci era stato detto che sarebbe stato aperto entro settembre, ma dentro abbiamo trovato solo polvere e nessuna traccia di lavori in corso».
Sulla facciata dell’edificio ora campeggia uno striscione: «Una vita senza casa dimmi tu che vita è».
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

SONDAGGIO DEMOS: CRESCE IL CONSENSO PER LE ARMI ALL’UCRAINA, IL 64% E’ FAVOREVOLE

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

GLI ELETTORI DI FDI SONO FREDDI, LE BASI DI PD E FORZA ITALIA SONO D’ACCORDO

Un sondaggio di Demos & Pi sulla guerra in Ucraina dice che tra gli elettori italiani aumenta il consenso per l’invio di armi a Kiev.
Ma chi vota Fratelli d’Italia è meno entusiasta degli altri. La rilevazione di Ilvo Diamanti per Repubblica dice che gli italiani sono anche in maggioranza favorevoli alle sanzioni nei confronti della Russia. Ma a febbraio 2022 il consenso arrivava al 70%, ora è sceso a poco più del 60%.
Il sostegno senza riserve a Kiev è espresso dal 41% degli italiani. Il 31% invece si dice contrario sia alle sanzioni che alle armi.
Oltre tre persone su quattro tra chi esprime un elevato senso di fiducia nei confronti dell’Unione Europea si dice d’accordo sul mantenimento delle sanzioni. Il 64% ritiene utile inviare armi all’Ucraina.
Ma, come detto, nel partito di Giorgia Meloni gli elettori non sono entusiasti né delle armi né delle sanzioni. La base del Partito Democratico invece la pensa diversamente su entrambi gli argomenti. Ma sono gli elettori di Forza Italia a mostrare il massimo grado di consenso. Gli elettori del M5s sono invece i più scettici. La base della Lega, infine, è perfettamente nella media.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

LORENZO SOSPIRI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO, INDAGATO IN UN’INCHIESTA SU DROGA, TANGENTI E CORRUZIONE

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

INSIEME ALL’ESPONENTE DI FORZA ITALIA, ARRESTATI FUNZIONARI DEL COMUNE, IMPRENDITORI E SPACCIATORI

Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo Lorenzo Sospiri ha ricevuto un avviso di garanzia. Il reato contestato è finanziamento illecito politico elettorale. L’azzurro Sospiri era stato candidato alle elezioni politiche nel 2022.
Altri quattro tra funzionari del comune, imprenditori e spacciatori sono stati arrestati nell’operazione. Che contesta a vario titolo lo spaccio di droga, tangenti e corruzione per appalti truccati.
Nell’inchiesta delle Fiamme Gialle il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara Fabrizio Cingolani, ha deciso le manette per Fabrizio Trisi, dirigente del Settore “Lavori Pubblici” del Comune di Pescara, l’imprenditore edile Vincenzo De Leonibus e due pusher.
L’indagine
Sono tutti destinatari di contestazioni di numerosi reati, tra cui corruzione, turbata libertà degli incanti, peculato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. L’inchiesta riguarda le procedure di affidamento per opere pubbliche e appalti di lavori. Ci sono anche cantieri per la manutenzione delle strade della città finanziati dai fondi Pnrr per un valore di 5 milioni di euro. La Gdf scrive in una nota che uno dei dirigenti si è interessato a una gara d’appalto di Pescara.
L’oggetto era l’affidamento dei lavori per la realizzazione del collegamento dell’Asse Attrezzato di Pescara e l’adeguamento dello svincolo della S.S. 714.
«Nella gara è risultata prima classificata l’A.T.I. costituita dalla suddetta società e da un’altra società, che venivano successivamente escluse dalla gara per ragioni esclusivamente formali attinenti la documentazione amministrativa presentata», scrivono infine le fiamme gialle.
La tana delle tigri
Gli incontri si svolgevano in ristoranti e locali. Oppure nella “tana delle tigri”, ovvero l’immobile che in poco tempo diventa luogo di ritrovo del gruppo. Secondo l’accusa in cambio degli affidamenti diretti l’imprenditore riforniva il dirigente pubblico di soldi e droga. A fornire la droga sono due spacciatori con precedenti. L’imprenditore la compra e la condivide con il dirigente e i due funzionari pubblici. Che la consumano insieme ad alcool, in ufficio o alla guida delle auto personali o comunali. Anche in orario d’ufficio. Nell’inchiesta è documentato un episodio di finanziamento illecito erogato da parte del legale rappresentante della società su richiesta del dirigente del settore “Lavori Pubblici” del Comune di Pescara, a Sospiri. L’esponente di Forza Italia è stato candidato alle ultime elezioni del 2022 per il rinnovo del Parlamento.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

I FAN DI TRUMP MINACCIANO UNA NUOVA GUERRA CIVILE : “MOLTI DI NOI SONO ARMATI”

Giugno 12th, 2023 Riccardo Fucile

IL DELIRIO CRIMINALE DI QUESTA FECCIA: “MOLTI DI NOI SONO MEMBRI DELLA NRA (LA LOBBY DELLE ARMI) QUESTA NON È UNA MINACCIA, È UN AVVISO”

Sale lo stato d’allerta in vista della seconda incriminazione di Donald Trump, martedì prossimo a Miami, nell’inchiesta sul ritrovamento di documenti top secret nella sua casa a Mar-a-Lago, in Florida. L’ex presidente, già imputato a New York per i pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels, nonché nuovamente in corsa per la Casa Bianca, ha dato appuntamento ai suoi sostenitori per manifestare in suo favore. “Ci vediamo a Miami martedì!”, ha scritto Trump sui social.
L’obiettivo dichiarato e già collaudato con successo è utilizzare le sventure giudiziarie per consolidare il sostegno della sua base in vista delle elezioni. L’appello alla base “Maga” rievoca l’incitamento che l’ex presidente pubblicò in vista del 6 gennaio 2021, quando migliaia di suoi sostenitori fecero irruzione a Capitol Hill per tentare di bloccare la conferma da parte del Congresso della vittoria di Joe Biden
Per quegli eventi, i leader delle milizie di estrema destra Oath Keepers e Proud Boys e altri membri sono stati dichiarati colpevoli di “cospirazione sediziosa”, reato di complottare per rovesciare il governo raramente perseguito negli Stati Uniti. Enrique Tarrio, l’ex capo dei Proud Boys, è stato dichiarato colpevole un mese fa insieme ad altri tre membri. Il leader degli Oath Keepers, Stewart Rhodes, è stato condannato a 18 anni di prigione. In totale sono più di mille gli indagati per l’attacco al Congresso.
Secondo la Cnn, membri dei Proud Boys potrebbero essere presenti martedì quando Trump sarà formalmente incriminato per aver portato con sé dalla Casa Bianca centinaia di documenti top secret destinati agli archivi nazionali. Il procuratore speciale Jack Smith, che passerà alla storia per la prima incriminazione federale di un ex presidente, ha allegato al suo atto foto di scatoli di documenti tenuti persino in un bagno della lussuosa residenza di Trump a Mar-a-Lago in Florida.
A inizio aprile, a New York, l’ex presidente entrò nel tribunale per essere arrestato e imputato nel caso dei pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels. Ne uscì rafforzato nei sondaggi e con milioni di dollari di donazioni per la sua campagna elettorale. La base si è già mobilitata. L’ex candidata governatrice repubblicana dell’Arizona, Kary Lake, ha detto a una convention che sarà a Miami martedì: “Se volete prendere il presidente Trump, dovrete passare su di me e su 75 milioni di americani come me”. Poi la provocazione: “Molti di noi sono membri della Nra (la lobby delle armi, ndr) questa non è una minaccia, è un avviso di servizio pubblico”
Ci si aspetta che Trump sarà messo in stato di arresto e gli saranno prese le impronte digitali elettroniche prima di andare in aula. […] Ma potrebbe non essere l’ultima incriminazione per Trump: la procuratrice distrettuale Fani Willis ha già allertato le forze dell’ordine per quando ad agosto emetterà la sua decisione sull’inchiesta sulle presunte interferenze elettorali in Georgia.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.794)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (34.967)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Ottobre 2025 (263)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Giugno 2023
    L M M G V S D
     1234
    567891011
    12131415161718
    19202122232425
    2627282930  
    « Mag   Lug »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • REGIONALI TOSCANA, VINCE CON DISTACCO IL CAMPO LARGO: GIANI RIELETTO CON UN DISTACCO AUMENTATO DALL’8% AL 13% RISPETTO AL PASSATO
    • DALLA PASSIONE PER LA STORIA DELL’ARTE AL TUFFO SOCIAL NEL FIUME ARNO
    • INTERVISTA A FRANCESCA ALBANESE: “MI ATTACCANO PERCHE’ I GIOVANI MI SEGUONO, MA NON MI INTERESSANO LE CANDIDATURE”
    • “RICONOSCI LA PALESTINA!”: CHI SONO I DUE DEPUTATI ISRAELIANI CHE HANNO INTERROTTO IL DISCORSO DI TRUMP ALLA KNESSET
    • SCONTRI ALLA MANIFESTAZIONE DELLA “FALANGE ESPANOLA”, PARTITO FASCISTA ANCORA LEGALE IN SPAGNA, A VITORIA, NEI PAESI BASCHI
    • “NELLA MANOVRA MANCA LA PAROLA CRESCITA”: IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMANUELE ORSINI SGANCIA SILURI CONTRO GIORGIA MELONI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA