500 PROFUGHI SU OPEN ARMS E OCEAN VIKING OSTAGGI DI GOVERNI CRIMINALI CHE RIFIUTANO I SOCCORSI
DOMANI PREVISTE ONDE ALTE DUE METRI: INFAME IL SILENZIO DEL’EUROPA
Non si vede alcuna soluzione immediata per i 500 migranti che attendono di sbarcare dalle navi umanitarie che li hanno soccorsi. E domani è in arrivo mare molto mosso. Questa mattina la Ocea Viking ha nuovamente ricevuto dalla Libia l’indicazione di recarsi a Tripoli ma già venerdi, dopo il primo dei quattro soccorsi, la nave di Sos Mediterranèe e Msf aveva rifiutato: “Non riportiamo la gente in un Paese in guerra”. E gli altri paesi del Mediterraneo negano il porto.
Al dodicesimo giorno di stand by nel Mediterraneo, la Open Arms con le sue 151 persone a bordo, da domani dovrà fare i conti con il maltempo in arrivo. “Dal pomeriggio sono previste onde di oltre due metri – dice il fondatore della Ong spagnola Oscar Camps – e sia Italia che Malta hanno negato alla Open Arms l’ingresso nelle loro acque territoriali per ripararsi”.
La situazione a bordo comincia a farsi estremamente delicata, anche dal punto di vista igienico-sanitario.
Nelle prossime ore è atteso l’arrivo dell’altra imbarcazione della Ong spagnola, il veliero Astral, che porterà sostegno e rifornimenti ma non basta. Ieri il comandante della nave Marc Reig ha sollecitato l’ambasciata di Spagna a Malta perchè dia l’asilo ai 31 minori presenti a bordo che hanno diritto ad essere subito sbarcati e non possono essere respinti.
Ma il governo spagnolo si è rifiutato. La Ong spagnola scrive: ” Dodicesimo giorno, l’abbandono. Centocinquantuno persone invisibili stanno resistendo in coperta sull’Open Arms. Ma ogni giorno che passa è sempre più difficile. E’ infame il silenzio dell’Europa”.
Con quelle a bordo della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranèe e Msf, sono 501 le persone soccorse da navi umanitarie che attendono un porto sicuro dove sbarcare mentre continuano senza sosta, dalla Sicilia alla Calabria e alla Puglia gli arrivi di decine di migranti che riescono tranquillamente ad arrivare a terra e vengono presi in carica dai centri di accoglienza.
L’Europa non si è ancora fatta carico di una trattativa ufficiale per provare a trovare una soluzione condivisa perchè nessuno degli Stati di bandiera della due navi, Spagna e Norvegia, lo ha ufficialmente chiesto.
Resta in piedi solo la lettera scritta dal presidente del parlamento europeo David Sassoli che la scorsa settimana ha sollecitato la Commissione a trovare una soluzione.
L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Uniteper i Rifugiati, chiede ai governi europei di consentire lo sbarco immediato. ” Molte di loro – si legge in una nota – sarebbero sopravvissute a terribili abusi in Libia, e provengono da Paesi che producono un alto numero di rifugiati. Hanno bisogno di assistenza umanitaria e alcune persone hanno già espresso la volontà di richiedere la protezione internazionale”.
“Si tratta di una corsa contro il tempo,” ha dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale Unhcr per il Mediterraneo centrale.
“Sono attesi temporali, e le condizioni non faranno che peggiorare. Lasciare in alto mare in questa situazione persone che sono fuggite dal conflitto e dalle violenze in Libia significherebbe infliggere sofferenza ulteriore. Deve essere consentito loro lo sbarco immediato, e devono poter ricevere l’assistenza umanitaria di cui hanno urgente bisogno”.
(da agenzie).
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