ARRESTATO MEDICO DI CROCETTA: “TRUFFA AI DANNI DELLA SANITA'”
SOLDI DAI PAZIENTI PER CHIRURGIA ESTETICA IN OSPEDALE: ACCUSATO DI TRUFFA, PECULATO E ABUSO
Matteo Tutino, 53 anni, esuberante primario di chirurgia maxillo-facciale all’ospedale Villa Sofia di Palermo, aveva un rimedio per tutto: piccoli e grandi difetti, occhiaie, borse, adipe localizzato.
Solo che gli interventi miracolosi proposti ai pazienti li effettuava in ospedale, struttura pubblica in cui non potevano essere eseguiti, e a carico del Servizio Sanitario.
I carabinieri del Nas di Palermo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palermo Giovanni Francolini, lo hanno posto agli arresti domiciliari.
La misura restrittiva giunge a conclusione di una lunga attività d’indagine – coordinata dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci e diretta dal pm Luca Battinieri – che gli investigatori hanno avviato all’inizio del 2013 e che ha permesso di far luce su numerose attività illecite che sarebbero state compiute dal medico, indagato per truffa, peculato e abuso.
In particolare gli investigatori hanno svolto accertamenti su numerosi interventi chirurgici eseguiti da Tutino che dissimulava l’attività libero professionale di natura estetica, non consentita presso le strutture ospedaliere pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale perchè del tutto esclusa dai Livelli Essenziali di Assistenza.
Per gli interventi di chirurgia estetica effettuati nell’ospedale pubblico il medico si faceva pagare compensi «non dovuti» dai pazienti, come corrispettivo per prestazioni post operatorie (medicazioni), oltre a richiederne il rimborso al Servizio Sanitario Regionale sulla base di documentazioni sanitarie e cartelle cliniche falsificate.
Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Matteo Tutino sono coinvolti anche Damiano Mazzarese dirigente del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera l’ex commissario dell’azienda sanitaria Giacomo Sampieri e il direttore sanitario Maria Concetta Martorana.
L’inchiesta riguarda proprio la gestione del reparto.
Mentre per Tutino l’attività svolta anche al Policlinico e al reparto di Caltanissetta. Secondo l’indagine Tutino ancora prima di diventare primario avrebbe visitato nel suo studio alcuni pazienti e poi li avrebbe operati in ospedale: interventi di chirurgia estetica, fatti passare per funzionali e quindi rimborsabili dal sistema sanitario regionale.
Una truffa secondo i militari che non è finita con gli arresti.
Tanto che il procuratore aggiunto Leonardo Agueci parla di attività ancora in corso che porterà a nuovi sviluppi.
A inchiodare Tutino, oltre ai dati emersi dalle analisi documentali fatte dai carabinieri del Nas guidati da Giovanni Trifirò, anche le testimonianze di alcuni colleghi del medico che, per essersi opposti alla sua gestione disinvolta del reparto, hanno subito vessazioni di ogni tipo. Due per tutti Francesco Mazzola e Dario Sajeva.
Perquisizioni e sequestri
I carabinieri del Nas, contestualmente all’esecuzione della misura cautelare, hanno eseguito diverse perquisizioni in collaborazione con il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo.
I militari hanno lasciato l’ospedale con alcuni faldoni sugli interventi eseguiti dallo specialista in interventi di chirurgia estetica.
Lo stesso è successo anche in via Petunie a Carini dove abita il medico e dove è stato notificato il provvedimento di arresti domiciliari.
Amico e medico del governatore
L’inchiesta, oltre a mettere in luce i lauti guadagni incassati da Tutino che, per ogni intervento eseguito indebitamente nella struttura pubblica prendeva tra i 2000 e i 3500 euro, traccia un ritratto inquietante del protagonista della vicenda: un uomo, dice il gip, in grado di piegare ai propri fini anche personaggi gerarchicamente a lui sovraordinati, come Martorana e Sampieri.
Quest’ultimo, ad esempio, avrebbe impedito che avesse corso un procedimento disciplinare a carico del chirurgo. «Tutino, scrive il giudice, si è avvalso del suo strettissimo rapporto coi vertici aziendali persino per ottenere con celerità documenti da altri dipendenti».
Il gip parla di «valutazione decisamente negativa della personalità dell’indagato» che ha mostrato una «spiccatissima capacità di delinquere», ha «ripetutamente violato i propri doveri danneggiando il servizio pubblico anche per lucro personale» e « ha fatto leva sulle entrature politiche ai più alti livelli per accreditare la propria posizione».
Il riferimento è al governatore Rosario Crocetta, del quale Tutino sarebbe stato medico e amico.
Il presidente della Regione ha commentato così: «Mi dispiace per Matteo Tutino, l’ho conosciuto come un uomo buono, religioso, ma i suoi problemi con la giustizia non tocca a me giudicarli. Ci sono dei magistrati che indagano. So che da oggi non ho il medico curante e mi dispiace».
Tutino aveva anche partecipato ad una conferenza stampa in Regione per annunciare il buon esito di un’intervento illustrato come pioneristico. Il M5S ha polemizzato sul caso chiedendo che Crocetta e l’assessore alla Salute Lucia Borsellino, riferiscano in aula sul caso.
L’ospedale: aspettiamo sviluppi vicenda
Intanto la Direzione strategica dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con una nota fa sapere che attende, «con il dovuto rispetto che si deve nei confronti di un’indagine così delicata e complessa, gli ulteriori sviluppi della vicenda».
La Direzione «adotterà gli opportuni provvedimenti che il caso richiede, per assicurare la continuità dell’attività assistenziale e tutelare l’immagine dell’Azienda e dei tanti professionisti che ogni giorno con coscienza e impegno lavorano per offrire all’utenza i migliori servizi sanitari».
Chiara Marasca
(da “il Corriere del Mezzogiorno“)
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