A GENOVA LA LEGA FA PASSARE IL BILANCIO CHE PREVEDE MOSCHEE E AIUTI AI ROM
E’ ACCADUTO AL IV MUNICIPIO VALBISAGNO, DOVE I DUE CONSIGLIERI LEGHISTI SI SONO ASTENUTI VOLUTAMENTE PER FAR PASSARE IL BILANCIO DEL COMUNE DI SINISTRA… I DUE VOTI SAREBBERO STATI DETERMINANTI PER FAR CADERE LA GIUNTA DEL MUNICIPIO… LA LEGA STAMPELLA DELLA SINISTRA CON L’AVALLO DEL SEGRETARIO REGIONALE
Che la classe dirigente leghista ligure spiccasse più per il carrello del bollito era un dato acquisito, che fosse più esperta in aperture di sale Bingo senza i relativi permessi era una certezza certificata, che ultimamente vivesse su qualche ronda padana anti moschea, anti zingari e anti immigrati con scorta della Digos era una scelta politica nota, che la polemica e le coltellate tra le componenti interne siano prossime al regolamento di conti è cosa risaputa, ma che si arrivasse a un’evidente esposizione del carrello dei “bolliti” leghisti coglie forse qualche disattento osservatore di sorpresa. Eppure quanto avvenuto nel corso della discussione e relativo voto sul bilancio di previsione del Comune ( maggioranza centrosinistra) di Genova, nella sede del IV Municipio della Valbisagno (zona popolare, maggioranza sempre di sinistra) ha del singolare.
Premettiamo che la Valbisagno è una delle zone più di sinistra di Genova, ma grazie a una “destra sociale” che negli ultimi anni aveva aperto anche una sede e svolto attività , alle ultime elezioni i margini si erano un poco ridotti.
Non solo: i vari consiglieri di centrosinistra si sono messi a litigare tra loro ( non per i programmi, ma per le poltrone) e alla fine la maggioranza si è volatilizzata.
Il rapporto è ora di 11 consiglieri di centrosinistra e 11 di opposizione ( centrodestra e transfughi). Ebbene, si doveva votare il bilancio di previsione 2009-2011 del Comune, con relativi stanziamenti per nomadi, extracomunitari e moschea: che ti fanno i due rappresentanti della Lega?
Dopo aver assicurato il loro voto contrario fino a 5 minuti prima, quando si tratta di votare escono dall’aula e così permettono alla sinistra di approvare il bilancio.
In caso di parità infatti ( 11 a 11) sarebbe stato respinto e il Municipio della Valbisagno sarebbe stato per la prima volta “espugnato” dal Centrodestra.
Arrivano i primi commenti durissimi dagli esponenti di centrodestra: “Sono andati contro i programmi della Lega a livello nazionale, avallando finanziamenti ai rom e la costruzione della moschea, proprio loro che ogni giorno dicono il contrario” ( Morabito, Pdl) e ancora “Sono dei voltafaccia, hanno preso i voti perchè si sono schierati da una parte e adesso fanno da stampella alla sinistra, non cederemo al loro ricatto” ( Bazzurro, Lista Biasotti).
Mentre la polemica infuria ecco la dichiarazione “chiarificatrice” del capogruppo leghista alla Municipalità , Censi: “Ho avuto carta bianca dal nostro coordinatore regionale. Abbiamo abbandonato l’aula perchè non avevamo le idee chiare… Se qualcuno avrà bisogno di noi si farà vivo….noi andremo avanti per la nostra strada”.
A parte che viene da scompisciarsi dal ridere che un consigliere non abbia le idee chiare sul bilancio del Comune ( basta saper leggere in italiano, di norma…), in subordine se lo fa spiegare dal partito e chiede suggerimenti.
Il richiamo “se qualcuno avrà bisogno di noi si farà vivo” più che della padania, sembra una frase dei tanto odiati “venditori di voti” del Sud che si “prostituiscono al miglior offerente”.
Il tutto condito, secondo la affermazione del capogruppo Censi, con un avallo del segretario regionale della Lega, Bruzzone.
Se fosse vero, in attesa di smentita, che il maggiore responsabile leghista ligure ha permesso un’operazione del genere, in un partito normale gli sarebbe arrivata già la richiesta di dimissioni immediate.
Al massimo gli si concederebbe una salva di spari di carabine dei cacciatori amici suoi, quelli che gli hanno permesso di passare dallo stipendio di bidello a quello di consigliere regionale.
Nel frattempo salutateci Roma ladrona, eh?
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