ABOLIRE LE PROVINCE? INTANTO C’E’ CHI NE VUOLE 25 DI PIU’
NEL PROGRAMMA DEL PDL C’ERA L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE PER RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA…ORA FANNO FINTA DI NULLA PERCHE’ BOSSI DEVE MANTENERE LA SUA CORTE DI NOTABILI AL NORD… E IN PARLAMENTO CI SONO 47 PROGETTI DI LEGGE PER LA CREAZIONE DI BEN 25 NUOVE PROVINCE
Da qualche giorno il quotidiano Libero, diretto da Vittorio Feltri, ha lanciato una raccolta di firme a sostegno dell’attuazione di una parte del programma del Popolo della Libertà , quello relativo alla riduzione dei costi della Casta e in particolare all’abolizione delle Province.
L’iniziativa che sta avendo un enorme successo e che ci trova tra i suoi sostenitori, sta mettendo in evidente imbarazzo il Governo, in quanto nessuno può negare che era stato questo un impegno elettorale del PdL, ma è altrettanto vero che l’alleato leghista non vuole ridurre i costi della politica, laddove ha interesse a mantenere un piccolo esercito di sfaccendati che nulla avrebbero di meglio da fare se non occupare posti di assessori e consiglieri ben retribuiti, con portaborse al seguito.
Se si tratta di tagliare al Sud va tutto bene, basta mantenere la Corte dei miracolati a casa proprio, è il motto della Lega.
E dato che Berlusconi, consentendo alla Lega di essere l’unico partito coalizzato con il PdL, si è messo il cappio al collo da solo, non può ora permettersi di contrariare il suo unico alleato.
Silvio paga il grosso errore politico di aver tagliato fuori Udc e la Destra che avrebbero ridimensionato la Lega elettoralmente, riportandola nel suo giusto alveo di partito del 7%.
Invece è riuscito a far diventare arrogante chi già era presuntuoso e che da solo e senza badante politica non andrebbe neanche ai bagni Miramare di Jesolo.
Per non parlare delle pretese della Lega di avere le presidenze delle Regioni del Nord con le cui richieste Silvio dovrà presto avere a che fare.
In un’alleanza tutti sono utili e nessuno deve essere indispensabile, contano i voti e il PdL è 5 volte la Lega, ma sembra l’opposto, dal timore di affrontarli e di confrontarsi.
Non si devono dimenticare le differenze e le identità di origine, uno può essere alleato se sa stare al suo posto, se vuole comandare prima prenda il 50,1% in tutta Italia e poi se ne parla. Dato che la Lega tale percentuale non la prende neanche a casa sua, stia al suo posto e voti per l’abolizione delle Province se vuole dimostrare di essere per i tagli alla politica, altrimenti continui a prendersi i contributi dei palazzinari romani e non rompa i coglioni.
Peccato invece che la classe dirigente del Pdl sembra farsela sotto alle richieste leghiste: hanno paura di rimetterci si vede un posto da Ministro o sottosegretario se la Lega li dovesse abbandonare.
Il discorso provate a farlo all’opposto: se fossero quelli del PdL a minacciare di andarsene, vedreste come si ammoscerebbero le cravatte e i fazzolettini verdi del baraccone leghista e come diventerebbero meno arroganti.
Come poi se la gestione del potere non fosse entrato da tempo nel portone di via Bellerio, condizionando le scelte di una classe dirigente attaccata alla poltrona e attenta alle clientele del grana padano o dell’ippica, degli aiuti al quotidiano di partito o alla nomina negli enti.
Altro che alternativi, sono funzionali al sistema politico e coprono gli egoismi localistici lombardo-veneti.
E mentre c’e’ chi vuole ridurre i costi della politica eccoli schierati con chi vuole aumentarli, chiedendo persino la creazione di nuove Province come quella di Monza-Brianza, della Valcamonica, di Busto Arsizio, di Bassano del Grappa, di Venezia orientale, di Seprio, di Pinerolo, del Canavese. Certo, sono in buona compagnia con altri parlamentari del centro sud, in totale sono ben 25 le province nuove che qualcuno vorrebbe istituire, come se già non bastassero le 104 esistenti che costano allo Stato la bellezza di 16 miliardi di euro l’anno.
Con questa cifra si sarebbe potuto dare ai ceti medi e deboli un contributo 4 volte superiore alle misure governative di “aiuti a imprese e famiglie” e non una tantum, ma tutti gli anni.
E dobbiamo invece trovare a guardia della casta le camicie verdi pisello-stinto e nascosti dietro l’angolo quelli del PdL in versione cacasotto. Non si sa mai si arrabbiassero quelli della Lega.
Se si incazzano tornano a casa e a farsi gli effluvi alla fonte del Monviso, sperando che la finiscano di inquinare pure il Po.
E per passare il tempo mettano su qualche sala Bingo di cui sono esperti ( nel farla fallire) cosi si fanno una bella tombola in famiglia: non torneranno “serenissimi”, ma almeno si daranno una calmata.
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