ADDIO FRANCO CALIFANO, POETA RIBELLE CHE CANTAVA DI DONNE E DI BORGATE
SI E’ SPENTO A 74 ANNI UN ALTRO GRANDE DELLA MUSICA ITALIANA
Dopo Enzo Jannacci, se ne va un altro grande interprete della musica italiana: Franco Califano è morto infatti all’età di 75 anni.
Lo riferisce l’Ansa.
L’artista, malato da tempo, si è spento nella sua villa di Acilia. Solo pochi giorni fa si era esibito al Teatro Sistina di Roma.
Califano, conosciuto dai suoi fan anche come Il Califfo, ha firmato alcuni grandi successi della musica popolare italiana.
A partire da Tutto il resto è noia, che uscì nel 1976.
Da sempre autore di testi e poesie, è famoso per canzoni spesso cantate in proprio, ma molto più frequentemente scritte per altri artisti: Mia Martini (Minuetto, scritta in coppia con Dario Baldan Bembo e La nevicata del ’56 scritta nel testo con Carla Vistarini); Ornella Vanoni (La musica è finita, su musica di Umberto Bindi, scritta con Nisa, Una ragione di più, scritta con Mino Reitano); Peppino di Capri (Un grande amore e niente più, che vince il Festival di Sanremo 1973); Bruno Martino (E la chiamano estate, scritta in coppia con lo stesso Martino); Edoardo Vianello e Wilma Goich (Semo gente de borgata).
Suo è anche il testo di Un’estate fa, versione italiana di Une belle histoire, del cantante francese Michel Fugain. Le notti d’agosto fu portata al successo da Loretta Goggi.
Per Mina ha scritto l’intero album Amanti di valore (1974). Poco gettonato dal pubblico, il disco, con le musiche di Carlo Pes è considerato dalla critica un autentico capolavoro.
Come cantautore sono da annoverare tra i suoi grandi successi Tutto il resto è noia (su musica di Frank Del Giudice), Fijo mio (su musica di Amedeo Minghi) e brani come Tac, La mia libertà e Io nun piango (dedicata all’amico Piero Ciampi) canzoni di cui è autore anche della parte musicale, Ti perdo, Io per le strade di quartiere con la quale partecipa a Sanremo 88, Un tempo piccolo, brano reinciso dai Tiromancino.
Franco Califano è anche autore di molte composizioni poetiche, spesso in forma di sonetto.
Da ricordare Secondo me l’amore, che dà il titolo a uno dei suoi album, Il gigante de casa, Beata te, te dormi, Nun me portà a casa.
Gettonatissime dal pubblico alcune poesie umoristiche e lievemente licenziose come Pasquale l’infermiere (che affronta il tema di una gravidanza inaspettata), Cesira (che ha per tema la chirurgia plastica), Avventura con un travestito (che narra di un incontro amoroso con un travestito), La seconda (sull’ingordigia sessuale di una moglie).
Questi brani, graditissimi dai fan, sono puntualmente declamati dell’artista nei suoi recital e concerti.
Come musicista, Califano firma alcune colonne sonore, da ricordare Due strani papà , film di cui è anche protagonista con Pippo Franco.
Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, un po’ cinico, un po’ romantico, vantando migliaia di conquiste femminili.
« Dipinsi l’anima su tela anonima
E mescolai la vodka con acqua tonica
E pranzai tardi all’ora della cena
E mi rivolsi al libro come a una persona
Guardai le tele con aria ironica
E mi giocai i ricordi provando il rischio
Poi di rinascere sotto le stelle
Dimenticai di colpo un passato folle
In un tempo piccolo. »
(Franco Califano, Tempo piccolo, 1988)
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