AL TRIVULZIO 64 DIPENDENTI POSITIVI, SETTE I PAZIENTI CONTAGIATI
L’ECCELLENZA DELLA SANITA’ LOMBARDA
Sessantaquattro dipendenti positivi al Covid su un totale di 551 e venti “in attesa di referto”. E’ quanto riportato nell’ultimo bollettino del Pio Albergo Trivulzio di Milano dove si spiega, però, anche che “in considerazione dei falsi positivi risultati tra i pazienti l’azienda sta provvedendo” a sottoporre a “nuovo tampone anche il personale asintomatico risultato positivo”. Il tutto entro domani.
I contagiati sono operatori sociosanitari in servizio sia nella parte della “Baggina” riservata ai pazienti in riabilitazione e cure intermedie (dove quindi i ricoveri sono brevi), sia in Rsa, la casa di riposo dove gli anziani non autosufficienti sono residenti di lungo termine.
Il Trivulzio è finito al centro di una inchiesta giudiziaria, tuttora in corso, durante la prima ondata di coronavirus per l’alta percentuale di contagi.
In totale al Pio albergo oggi sono ricoverati 727 anziani. Di questi sono 156 i pazienti in riabilitazione e sei di loro sono risultati positivi.
L’istituto sottolinea che ormai dal 25 ottobre sono chiuse le accettazioni e che i ricoveri nelle cure intermedie sono in esaurimento perchè sono in corso le dimissioni. I sei ospiti risultati sono già stati inviati in ospedale, dove possono ricevere le cure adeguate.
In isolamento invece i lavoratori positivi, tutti asintomatici, che secondo fonti interne al Pat si sarebbero contagiati all’esterno del luogo di lavoro, dato che ogni giorno entrano ed escono dall’istituto.
I rischi di portare il virus dentro alla Baggina dall’esterno – come avvenuto in passato – potrebbero ridursi per via delle rigide misure di contenimento che entrano in vigore da domani in tutta la Lombardia.
I tamponi vengono fatti ai lavoratori ogni 15 giorni, mentre il triage all’ingresso è quotidiano. Chi ha la febbre ovviamente non entra sul posto di lavoro, ma i positivi sono spesso asintomatici quindi il rischio oggi di far entrare la malattia dentro alle mura del Trivulzio esiste concretamente, fino a quando non saranno introdotti i tamponi rapidi quotidiani. Vietate invece le visite dei parenti, motivo per cui le associazioni dei familiari sono in agitazione. Sui pazienti della Rsa risultati positivi ci sono stati almeno 45 casi di falsi positivi, poi risultati negativi.
(da agenzie)
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