ALFANO STILA DOCUMENTI: IN AUTUNNO CI SARANNO LE PRIMARIE NEL PDL PER LA LEADERSHIP
BERLUSCONI: “NESSUN NUOVO PARTITO, SERVE SEGNALE DI COMPATTEZZA”
Un documento in sei punti «per andare avanti con forza e affermare il fatto che nel nostro paese ci sono due grandi aree storiche e della nostra il protagonista è Berlusconi».
È l’annuncio del segretario del Pdl Angelino Alfano durante l’ufficio di presidenza del partito. «Questa è una riunione importante – ha aggiunto Alfano – perchè segna una traccia su tante cose. Abbiamo tenuto una linea coerente da novembre ad oggi, adesso, a maggior ragione, abbiamo lo sguardo proiettato al futuro».
Nel documento che il Pdl sta limando nel corso dell’ufficio di presidenza del partito sono previste anche le primarie per la premiership.
L’indiscrezione è stata confermata da Claudio Scajola in mattinata. Fin da giovedì l’ipotesi era sul tavolo dei vertici del Pdl, ora arriva la conferma: le primarie per scegliere il candidato premier del partito in vista delle elezioni del 2013 si terranno in autunno.
Nel corso della riunione del Pdl, Alfano ha criticato i giornali di area, per cui si è detto amareggiato: «Guardate per esempio pagina 9 del Giornale e pagina 10 di Repubblica, i titoli sono simmetrici».
Il riferimento è all’ipotetico “blitz” dello stesso Alfano sulla scelte delle liste, scelta su cui si sarebbe imposto il veto di Berlusconi.
L’ex premier ha colto l’occasione dell’ufficio di presidenza per rinnovare la fiducia e l’affetto ad Alfano e per sottolineare i passi da fare nei prossimi giorni: occorre un segnale di compattezza e il Pdl è realmente compatto, ha sostenuto l’ex premier.
«Nessuna nuova formazione – ha poi tenuto a ribadire Berlusconi – conosciamo l’esperienza di chi è uscito dalla casa madre e si è perso nel nulla» ha aggiunto, con un riferimento all’ex alleato Gianfranco Fini.
Oltre alle primarie per l’individuazione del candidato premier e per il programma, Alfano ha annunciato anche forme di consultazioni on line con gli elettori, presentazione di una serie di proposte economiche per favorire la crescita, riforma presidenzialista e riforma del sistema elettorale.
Un punto, quest’ultimo, affrontato anche da Pierluigi Bersani che ha raccolto la sfida del segretario del Pdl per verificare, in tre settimane, se c’è l’accordo sulla legge elettorale.
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