ALL’AQUILA ORA TREMA IL PDL: TRA DUE MESI SI VOTA PER LA PROVINCIA E SE NON DOVESSE VINCERE…
DOPO AVERNE FATTO UN EMBLEMA VINCENTE SUI MEDIA, PER BERLUSCONI SAREBBE UNA SCONFITTA DALLE GRAVI CONSEGUENZE…LE PERSONE SISTEMATE NELLE CASE SONO APPENA 12.000, NE RESTANO FUORI ANCORA 13.000, PIU’ QUELLI IN ALBERGO…MENTRE LA RICOSTRUZIONE NELLA ZONA ROSSA E’ FERMA
Il Pdl all’Aquila è a rischio sismico: per fortuna la causa non sono da ricercare in nuove scosse di terremoto, ma nelle prossime elezioni per il rinnovo della presidenza della Provincia, che vedono per la sinistra ripresentarsi Stefania Pezzopane, la minuta e combattiva presidente uscente, vista spesso in tv nei mesi scorsi.
Berlusconi, ogni volta che vicende nazionali o personali lo hanno visto in difficoltà , ci ha abituato a vederlo improvvisamente comparire all’Aquila a inaugurare qualche casa antisismica o una scuola, al fianco del fido Bertolaso, facendo della gestione della “emergenza terremoto” uno dei suoi successi da “spendere” a livello nazionale.
Tutti i media hanno decantato il “progetto impossibile”, il fatto che “nessuno al mondo è riuscito a fare quello che ho fatto io”: viene naturale immaginare che gli aquilani a questo punto vorranno ringraziarlo, portando in trionfo il Pdl alle prossime elezioni provinciali, con una percentuale bulgara.
Ma se invece non dovesse stravincere o addirittura perdere, immaginate che ripercussioni vi sarebbero a livello non solo nazionale?
Molti direbbero: “ma allora non era tutto oro quello che ci hanno fatto vedere luccicare” e per il premier sarebbe uno schiaffo peggiore che perdere in Puglia.
Perchè in fondo se vince Vendola, puoi pur sempre trovare una giustificazione politica, ma se perdi all’Aquila crolla il castello di carte abilmente e mediaticamente costruito per mesi.
Chi come noi ha seguito le vicende aquilane senza paraocchi, sa che la situazione è a rischio e anche nel Pdl lo sanno molto bene.
Perchè all’Aquila è stato fatto certo un buon lavoro, ma nessun miracolo, perchè all’Aquila sono stati commessi errori iniziali di valutazione e non sono state mantenute le promesse nei tempi di realizzazione delle casette antisismiche, tanto è vero che a tutt’oggi vi hanno trovato rifugio solo 12.000 terremotati, mentre ne restano fuori ben 13.000.
Senza considerare chi sta ancora negli alberghi sulla costa.
Le promesse erano che entro dicembre tutte sarebbero state a disposizione, se va bene lo saranno in primavera, e molte sono state quelle di legno, acquistate di tutta fretta per integrare calcoli sbagliati.
Per non parlare della ricostruzione della zona rossa, la parte centrale, mai iniziata.
Qualcuno se la cava ponendo a paragone il lontano Belice, ma se guardiamo all’Umbria i tempi sono gli stessi, nessun miracolo.
Anche perchè sempre lo stesso Bertolaso aveva gestito anche il sisma in Umbria.
Ora vendersi il successo tra i telespettatori italiani di Milano e di Venezia è facile, se hai servizi tv compiacenti, ma chi vive sul luogo conosce la situazione.
E’ grato al governo per aver fatto bene, ma non si sente certo di dover portare la candela votiva al santuario di Arcore per grazia ricevuta.
E a questo punto non rischia solo il Pdl, rischia il premier in prima persona, in casi di sconfessione: dopo aver fatto vedere il frigo pieno, rischia di trovarsi con le urna vuote.
Il Pdl ha candidato un commercialista, Antonio del Corvo, sponsorizzato dal senatore Picone (ex Forza Italia), coordinatore regionale del partito.
Gia nel Pdl lamentano che, essendo marsicano, c’è il rischio che all’Aquila la Pezzopane stravinca e, anche se in provincia il Pdl dovesse recuperare, una sconfitta in città e zone vicine finirebbe su tutti i giornali stranieri.
Sul Tg1 di Minzolin magari ne dubitiamo.
Vedremo se scossa sarà e di che entità …
Forse la modestia e l’umiltà avrebbero pagato di più.
Ma ormai è merce rara nel Pdl.
Leave a Reply