ALLUVIONE, ALTRO FLOP DI FIGLIUOLO
FONDI DONATI E BLOCCATI PER RICOSTRUIRE UN PONTE
Sono il frutto della raccolta di fondi privati per aiutare la Romagna alluvionata. Oltre 1,2 milioni donati al Comune di Modigliana, sull’Appennino forlivese, per la ricostruzione del ponte di Cà Stronchino, strategico per completare il collegamento del paese con la strada provinciale 20, che porta a Faenza. Il sindaco Jader Dardi ha trasferito la donazione alla struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo la scorsa primavera.
Peccato che non ci sia ancora nemmeno una traccia di cantiere per cominciare i lavori di ricostruzione del ponte, crollato con la prima alluvione del maggio 2023. Sogesid – la società in house dello Stato alla quale il commissario ha affidato il ripristino delle infrastrutture viarie romagnole devastate dall’acqua e dal fango – il 4 aprile scorso, in occasione della firma in pompa magna dell’accordo con Figliuolo e con Dardi, lo aveva definito un intervento prioritario. “Metteremo a disposizione tutte le risorse e le competenze tecniche necessarie, insieme a tutte le procedure consentite dalla legge, per accelerare i tempi per la pubblicazione della gara e quindi per portare a termine con successo un intervento fondamentale per il territorio”, aveva detto Enrico Stravato, direttore generale della società.
Invece niente. Mentre aumenta il malumore dei circa 4.300 abitanti del comune montano: si chiedono perché il Comune non abbia proceduto autonomamente. La donazione è arrivata da La7, Corriere della Sera, Fondazione Conad, Fondazioni delle Casse di Risparmio dell’Emilia-Romagna, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Anci. “Ma erano tutti d’accordo sul trasferimento dei soldi alla struttura di Figliuolo”, dice Dardi. “Il punto vero – prosegue –, è che stiamo affrontando l’emergenza con le procedure del codice degli appalti e non con procedimenti d’urgenza: i tempi diventano enormemente lunghi. E il Comune dispone di due soli tecnici, non può gestire opere da tre milioni di euro come quella di Cà Stronchino”. Per ora Sogesid ha completato la gara per l’affidamento dei lavori, che non si sa quando inizieranno (alla donazione si sono aggiunte risorse pubbliche). “Dopo la prima alluvione abbiamo fatto 40 interventi di somma urgenza, altri 17 dopo la seconda, quella del 18 settembre di quest’anno – spiega Dardi –. La verità è che la macchina operativa messa in moto per la ricostruzione non può garantire velocità ed efficacia”.
(da ilfattoquotidiano.it)
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