ANCHE DARIO FO CRITICA GRILLO: “CAMBI ROTTA O VA A SBATTERE”
LE SIMPATIE DEI VIP VACILLANO: DELUSI ALTRI ARTISTI ITALIANI CHE SI ERANO ENTUSIASMATI PER I GRILLINI
Certo, il coro è in alcuni registri affettuoso, ma ormai è un controcanto, mentre fino a pochi mesi fa era una verdiana sintonia con i destini magnifici del salvatore, Giuseppe Grillo.
Sarà una notizia se Dario Fo, il miglior sponsor su scala planetaria della lunga marcia del leader dei Cinque Stelle, giusto ieri parlando con i giornalisti ha ammesso «che il Movimento Cinque Stelle deve andare verso una trasformazione, o non vedo vie d’uscita»?
Dario è una sorta di padre spirituale di questa esperienza movimentista, diversamente da altri artisti e intellettuali si è impegnato personalmente, anima e corpo, nell’ascesa del M5S.
Anzi, ha portato il suo corpo sul palco milanese della chiusura del fortunatissimo Tsunami Tour, dove ha benedetto e ha ricevuto benedizioni.
In gioviale polemica con il figlio Jacopo che pur avendo seguito con rispetto e attenzione l’emersione del fenomeno, ha preso prudenti distanze da una dinamica di potere interna che anche allora prometteva poco di buono.
Infatti, a distanza di una manciata di settimane, ecco che quel tessuto mostra falle e natura in un tormento di episodi che sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalla compagine degli eletti Cinque Stelle in Parlamento.
1) Una defatigante querelle sull’uso dei soldi delle diarie
2) l’ossessivo violento paternalismo di Grillo nei loro confronti
3) la drammatica battuta d’arresto di un’onda che si poteva ritenere sconfinata alle amministrative
4) la mancanza di un libero confronto interno nelle sedi appropriate
5) l’assenza di Grillo da un momento collegiale di riflessione sul nuovo stato delle cose
6) una raffica di suicidi attacchi alle assemblee di Camera e Senato
7) le espulsioni, la ghigliottina sempre in funzione
8) la messa in stato di arresto domiciliare ai danni di una senatrice coraggiosa «colpevole» di aver addebitato al capo una quota di responsabilità nei più recenti rovesci elettorali
Ecco il sintetico e approssimativo rosario di situazioni che hanno tolto al Movimento lo charme di cui aveva goduto e a Grillo l’insindacabilità politica che pure anche in queste ore cerca di difendere con ogni mezzo.
Fo ha precisato che secondo lui è necessaria la creazione di una struttura portante che formi i giovani dando loro spazio.
Quindi, Dario pone una questione di potere nella forza politica che pure sostiene con determinazione.
Altri artisti italiani che pure avevano seguito con entusiasmo il decollo dell’astronave restano ora a mezz’aria oppure macinano delusione per quel che, fondamentalmente, non è accaduto: M5S, una volta entrato in Parlamento, è stato tenuto da Grillo a bagnomaria dopo aver chiuso porte e finestre, un inutile riccio, mentre il capo menava ceffoni a destra e a manca.
Che ne è stato dei favori di Mina, di Fiorella Mannoia, di Celentano, di Venditti?
È il momento dei dubbi e della fiducia ritirata
E non è colpa loro.
Toni Jop
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