APPALTI: UNA FOLLE CORSA AI RIBASSI
LA CRISI SPINGE A RIDUZIONI FINO AL 50%, MA SI CORRE IL RISCHIO DI PROGETTAZIONI LACUNOSE….LE GARE AL MASSIMO RIBASSO STANNO INQUINANDO IL MERCATO: QUALITA’ SCADENTE, SICUREZZA A RISCHIO E AUMENTO DEI CONTENZIOSI…UN RIBASSO MEDIO E’ DEL 18%, IN ALTRI PAESI NON SUPERA MAI IL 5%
Il fenomeno in parte è da imputare alla crisi economica che spinge le imprese a praticare prezzi inverosimili, in parte alle amministrazioni pubbliche, alle prese con bilanci sempre più ridotti che le porta a risparmiare su tutto. Certamente le gare al massimo ribasso stanno inquinando il mercato, rendendo il settore edilizia ancora più pericoloso di quanto già non sia.
Ormai non è una novità quella di ditte che offrono ribassi anche del 50%, sconti con i quali non è certo possibile fare un lavoro in condizioni normali. Spesso così ci si trova di fronte a un’opera di qualità scadente, senza misure adeguate di sicurezza, con un aumento dei contenziosi notevole.
Le stesse progettazioni sono carenti e incomplete, vi sono casi di imprese che un lavoro lo iniziano e poi abbandonano persino il cantiere.
Vi sono amministrazioni che bandiscono opere di un determinato costo preventivabile, pur avendo solo l’80% dei fondi disponibili: se in corso d’opera non riescono a integrare la somma, i lavoro rischiano di bloccarsi definitivamente.
Le associazioni edilizie hanno proposto al governo di alzare la soglia massima delle gare sottoposte alla regola del massimo ribasso, nel rispetto della normative europea.
Al giorno d’oggi vi sono infatti due tipi di gare: sotto il milione di euro, vige la regola del ribasso medio, vince chi si avvicina di più alla media per difetto. Sopra il milione di euro vige invece il massimo ribasso che in tempi di crisi è pericoloso.
Alzare la soglia da uno a due milione di euro avrebbe effetti positivi, visto che la maggior parte delle imprese lavora sotto tale livello.
I ribassi medi delle opere più piccole ruotano intorno alla media del 18%, uno sconto che dovrebbe garantire qualità e sicurezza e pertanto praticabile.
Il massimo ribasso, in tempi come quelli attuali, vede invece praticare sconti inverosimili fino al 50%, attuati da imprese spregiudicate o in crisi.
Cose che accadono in Italia, perchè in Francia, Germania e Gran Bretagna raramente i ribassi superano il 5%.
E ci danno lezione persino i Paesi nordafricani: in Tunisia, i prezzi a base d’asta sono ragionevoli e i ribassi si fermano intorno al 20%.
E’ opportunoo che il governo intervenga per ristabilire delle regole uguali per tutti, evitando sia una lotta tra poveri che una diffusa illegalità che va poi a detrimento di qualità e sicurezza dell’opera.
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