ARRESTO DI TOTI A GENOVA, L’OMBRA DI COSA NOSTRA SULLE REGIONALI DEL 2020: PROMESSI POSTI DI LAVORO E ALLOGGI POPOLARI
CONTESTATI ACCORDI CON CLAN DI RIESI AL COORDINATORE DELLA LISTA “CAMBIAMO PER TOTI PRESIDENTE” E A DUE COORDINATORI DI FORZA ITALIA
A Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, coordinatori di Forza Italia in Lombardia, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020.
«Costoro – scrivono gli investigatori – sono accusati di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della predetta lista, questi ultimi sottoposti ad indagini». «A Italo Cozzani, Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, e non anche al presidente della Regione, non essendo emersi elementi a suo carico, è contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p., per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova».
Analogo reato di corruzione elettorale viene contestato a Italo Maurizio Testa, Arturo Angelo Testa, in concorso con Stefano Anzalone, quale candidato al Consiglio regionale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente” (nei confronti del quale non è stata formulata alcuna richiesta di misura cautelare con riferimento al reato di cui all’art. 86 DPR 570/1960)”.
«In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 – viene spiegato – questi promettevano posti di lavoro a più persone per far convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso il candidato Anzalone Stefano. Anzalone, secondo l’accusa, offriva ai fratelli Testa il sostenimento delle spese di vitto e soggiorno in Genova dei predetti fratelli nel periodo compreso tra il 10 ed il 19 settembre 2020. Il reato è aggravato, per quanto concerne i fratelli Testa, non anche per Anzalone, per essere stato commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova».
(da agenzie)
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