ARTEM USS, LA MANAGER SPAGNOLA, IL VIOLENTATORE AMERICANO: CHI SONO I SETTE STRANIERI FUGGITI DALL’ITALIA DURANTE I DOMICILIARI
DAGLI USA UN APPELLO AL GOVERNO ITALIANO: “VOI ITALIANI IN 5 ANNI VI SIETE GIA’ FATTI SCAPPARE DAI DOMICILIARI SETTE ESTRADABILI”
La condizioni detentive di Cecilia Sala, giornalista di Chora Media e del Foglio e “dell’uomo dei droni” Mohammad Abedini Najafabani, arrestato a metà dicembre su richiesta degli Stati Uniti, sono legate a doppio filo. Non è più un mistero. E se da una parte l’Iran chiede la liberazione del proprio cittadino, dall’altra il dipartimento di giustizia americano si rivolge ai giudici della Corte d’Appello di Milano. Che sono chiamati a pronunciarsi il prossimo 15 gennaio sulla richiesta degli arresti domiciliari presentata dalla difesa dell’ingegnere.
Dagli Usa è arrivato ieri un appello ai magistrati italiani, che suona un po’ come una (mezza) minaccia: «Non azzardatevi a mettere Abedini ai domiciliari, voi italiani che in 5 anni vi siete già fatti scappare dai domiciliari 7 estradabili».
E a cominciare da Artem Uss, l’imprenditore russo figlio di un oligarca vicinissimo a Vladimir Putin su cui pendeva una richiesta di estradizione avanzata sempre dagli Stati Uniti ed evaso dai domiciliari a Milano a marzo del 2023.
Chi sono gli altri sei?
Dopo il russo, compaiono altri nomi: il nigeriano Efeturi Simeon, accusato dagli Stati Uniti di aver frodato tra il 2019 e il 2021 enti pubblici e privati, inclusi numerosi distretti scolastici, università e ospedali, ed evaso da Milano prima di essere trasferito in Oregon; Laura Virginia Fernadez Ibarra, manager spagnola fuggita dai domiciliari a Firenze. Lo statunitense Christopher Charles Garner, ricercato dagli investigatori statunitensi per reati sessuali, è invece fuggito da Genova, mentre il greco Christos Panagiotakopoulous da Venezia. La svizzera Daisy Teresa Rafoi Bleuler, accusata dai procuratori del Texas di corruzione, reati finanziari e di aver intascato tangenti, è scappata da Milano. E, infine, il tedesco Uwe Bangert mandato ai domiciliari dai giudici di Trento nel 2019 e poi fuggito prima dell’estradizione.
I due fuochi
L’ingegnere iraniano, con permesso di soggiorno svizzero, si trova ora nel carcere di Opera dove ha fatto sapere tramite il suo legale che «pregherà» anche per Sala, e dove per la giustizia Usa dovrà rimanere poiché ritenuto un «soggetto pericoloso». Di parere contrario l’ambasciatore dell’Iran a Roma che spinge invece per i domiciliari: «Vi garantiremo che non scapperà, ci teniamo a mantenere ottimi rapporti con l’Italia», il messaggio del diplomatico. Sulle sorti di Abedini si pronuncerà la Corte d’Appello di Milano. Ieri, la procura generale ha dato parere negativo alla richiesta della misura cautelare presentata dalla difesa dell’ingegnere. L’ufficio ritiene, infatti, che «le circostanze espresse nella domanda e in particolare la messa a disposizione di un appartamento e il sostegno economico da parte del Consolato dell’Iran, unitamente a eventuali divieti di espatrio e obbligo di firma, non costituiscano un’idonea garanzia per contrastare il pericolo di fuga».
(da Open)
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