ATTACCO TERRORISTICO ALLA MOSCHEA DI BAYONNE, MARINE LE PEN PRIMA CANDIDA L’ATTENTATORE POI NE PRENDE LE DISTANZE
“ATTO LONTANO DAI NOSTRI VALORI”, MA L’ATTENTATORE ERA STATO CANDIDATO DEL FRONT NATIONAL ALLE REGIONALI 4 ANNI FA
L’attacco contro la moschea è avvenuto dopo l’annuncio fatto da Emmanuel Macron, che si era rivolto ai musulmani francesi esortandoli a intensificare la lotta contro il «separatismo” che aveva portato ad attacchi come quello del 3 ottobre nella Questura di Parigi.
Dopo poche ore Claude Sinke, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, si è recato presso la moschea di Bayonne con tre armi di tipo sub-militare.
Fortunatamente sono state ferite solamente due persone, contro le quali Claude Sinke ha sparato dopo essere stato sorpreso mentre tentava di dare fuoco al portone della moschea di Bayonne, nel sud ovest della Francia.
Sinke aveva già incendiato una automobile parcheggiata nei pressi della moschea. Le due vittime sono state portate nell’ospedale più vicino per ricevere le cure, mentre l’attentatore è stato arrestato vicino la propria dimora.
Un attacco condannato fermamente dal governo francese. «La Repubblica non tollererà mai l’odio» ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, chiarendo che verrà fatto di tutto «per proteggere i compatrioti di fede musulmana» e «punire gli autori» dell’attacco.
Parole di condanna sono arrivate anche dalla leader del Front National, partito con il quale Sinke si era presentato alle elezioni regionali del 2015. Marine Le Pen ha definito «indicibili» gli atti commessi, scrivendo su twitter che le azioni commesse da Sinke sono «assolutamente contrarie ai valori del nostro movimento».
(da agenzie)
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