AUTOGOL DI SALVINI: RITIRATA IN SEGRETO LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE CONTRO BELSITO
PERCHE’ NON SPIEGA LE RAGIONI CHE LO HANNO INDOTTO A NON CHIEDERE I DANNI ALL’EX TESORIERE? COSA HA DA NASCONDERE?… FORSE QUALCUNO HA SCHELETRI NELL’ARMADIO E NON ERA IL CASO DI “STUZZICARE” BELSITO?
Contrordine padagni: la Lega ha rinunciato a chiedere i danni all’ex tesoriere Francesco Belsito nei procedimenti penali con al centro il presunto scandalo sui fondi del Carroccio in corso nei tribunali di Milano e Genova e fra i cui indagati c’è anche Umberto Bossi.
E’ quanto è emerso nel corso dell’udienza preliminare a carico dell’imprenditore Stefano Bonet e del commercialista Paolo Scala, rinviati a giudizio per riciclaggio.
L’iniziativa non era stata pubblicizzata.
Il Carroccio, su indicazione del segretario Matteo Salvini, ha revocato la costituzione di parte civile in questo e negli altri procedimenti.
Il tutto avviene a pochi giorni dalla decisione di chiedere la cassa integrazione per i circa 70 dipendenti della Lega Nord.
La stessa Lega nei mesi scorsi si era costituita parte civile nei confronti dell’ex tesoriere Belsito e dei due presunti riciclatori.
Adesso, però, gli avvocati del partito hanno presentato al gup milanese Carlo Ottone De Marchi la revoca della costituzione nei confronti dei due imputati, Bonet e Scala.
E la revoca, da quanto si è saputo, verrà presentata anche negli altri due procedimenti, uno a Genova e l’altro a Milano, in cui è imputato, fra gli altri, anche Belsito.
Una decisione sconcertante presa dal legale rappresentante del partito, ovvero Salvini, e motivata da “tutta una serie di ragioni”, di natura “ancorchè politica”.
Il Carroccio non si era costituito neanche nei confronti di Umberto Bossi e dei suoi figli Renzo e Riccardo.
Il gup milanese ha mandato a processo (la prima udienza è fissata per il 12 gennaio davanti alla settima sezione penale di Milano) Bonet e Scala, difesi dagli avvocati Giuseppe Prencipe e Pierluigi Bonafin, e accusati di aver riciclato quegli ormai famosi 5,7 milioni di euro di fondi del Carroccio che Belsito avrebbe usato per investimenti a Cipro e in Tanzania.
Nella scorsa udienza, invece, il giudice ha deciso di mandare a giudizio con citazione diretta Umberto Bossi, i suoi figli e Belsito per l’accusa di appropriazione indebita per le presunte spese personali con i fondi della Lega Nord.
La parte del procedimento che riguarda la presunta truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato da circa 40 milioni di euro è stata trasmessa a Genova per competenza territoriale.
In questo filone sono imputati l’ex segretario Bossi, tre ex componenti del comitato di controllo di secondo livello della Lega.
Ma se Belsito ha sottratto soldi alle casse della Lega fino al punto di causare la messa in cassa integrazione di tutti gli impiegati di via Bellerio, perchè Salvini ha rinunciato a recuperare la refurtiva che avrebbe permesso di tutelare almeno i dipendenti?
Cosa si nasconde dietro il “patto della Riviera” (visto che Belsito è titolare di un noto bar di Genova e di una discoteca alla moda della riviera di levante mentre Salvini è noto frequentatore di Recco e Portofino)?
Perchè si è voluto fare un favore a Belsito e danneggiare la Lega?
Forse vi sono “indicibili” accordi nel timore che escano altri scheletri dall’armadio?
Ma come, il “mitico” fuoricorso che pretende etica dagli altri, dopo aver piazzato la moglie senza concorso in Regione Lombardia, adesso chiude gli occhi anche sui lingotti della Tanzania?
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