AUTOSTRADE INCHIODA CONTE: “LA NOSTRA PROPOSTA HA RECEPITO LE ISTANZE DEL GOVERNO”, IN BALLO 7.000 DIPENDENTI E 17.000 RISPARMIATORI
“CI AUGURIAMO CHE LE DECISIONI SIANO ASSUNTE SOLO SU ASPETTI GIURIDICI, TECNICI ED ECONOMICI” (SOTTO INTESO “NON PER ODIO PRECONCETTO”)… E SI SCOPRE CHE CONTE HA AVUTO LA FACCIA DI CHIEDERE LA MANLEVA DA RESPONSABILITA’ DEL MINISTERO DEI TRASPORTI (QUELLO CHE NON SI E’ ACCORTO CHE IL PONTE POTEVA CROLLARE)
La proposta formulata da Autostrade per l’Italia ”è l’esito di un confronto di un anno e recepisce le richieste dei rappresentanti dell’esecutivo”. È la replica della concessionaria autostradale del Gruppo Atlantia alle dichiarazioni di Giuseppe Conte che sembrano avvicinare la revoca delle concessioni.
L’azienda “auspica che le decisioni che verranno assunte siano basate esclusivamente su aspetti di tipo giuridico, tecnico, sociale ed economico” si legge in una nota, che lascia così intendere che ci possano essere altre motivazioni alla base della decisione che il Governo dovrebbe adottare nel corso del Cdm convocato per martedì alle 11.
Autostrade per l’Italia pubblica sul proprio sito la proposta inviata sabato al Governo, nella quale aumenta da 2,9 a 3,4 miliardi l’importo a proprio carico per le riduzioni tariffarie, gli interventi di manutenzione e la ricostruzione del viadotto sul Polcevera. La società non ha accettato la proposta di manleva a fronte di danni civili che potrebbero essere richiesti da terzi al Governo per le responsabilità sul crollo del Ponte Morandi.
Autostrade per l’Italia, “per garantire la massima trasparenza verso il mercato, investitori e finanziatori e l’opinione pubblica rende nota la lettera dell′11 luglio 2020 indirizzata ai ministeri competenti, di cui la stampa ha riportato ampi stralci”.
La proposta formulata da Aspi l′11 luglio ”è l’esito di un confronto negoziale iniziato circa un anno fa e che ha visto la società formulare diverse proposte, sempre migliorative, con oltre 10 lettere inviate all’Esecutivo. La missiva dello scorso sabato aderisce alle ultime richieste del governo, a riprova dell’impegno complessivo profuso dalla società verso l’interesse pubblico”.
La lettera fa seguito all’incontro tenutosi il 9 luglio presso il Mit – volto alla definizione della procedura del presunto grave inadempimento in corso – e recepisce le indicazioni ricevute in tale sede dai rappresentanti istituzionali. Nello specifico, in caso di accettazione della proposta, Aspi ha aumentato da 2,9 miliardi a 3,4 miliardi l’importo totalmente a proprio carico da destinare a riduzioni tariffarie, a interventi aggiuntivi di manutenzione e a interventi per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera. Verrebbe inoltre recepito il regime tariffario regolato dalle delibere dell’Art, sulla base delle risultanze concordate al tavolo tecnico svoltosi al Mef, con l’impegno ad aggiornare il Piano Economico Finanziario entro 7 giorni dall’accettazione della nuova proposta. È stata formulata anche una proposta di ridefinizione dell’art. 9 della Concessione relativa alla regolamentazione dei casi di inadempimento e decadenza – previa verifica con esperti indipendenti con comprovata esperienza delle condizioni di bancabilità del piano degli investimenti previsti – ed è stata comunicata la volontà di rinunciare a tutti i ricorsi presentati nei confronti della parte pubblica.
La società ha inoltre dato disponibilità a valutare l’apertura del proprio capitale a investitori terzi pubblici e privati, a supporto del rilevantissimo piano degli investimenti previsto dal Piano di Trasformazione.
La società non ha aderito invece alla richiesta di manleva formulata al tavolo a favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Mit e del Mef, a fronte di danni civili che potrebbero essere richiesti da terzi a tali istituzioni per loro eventuali responsabilità come conseguenza del tragico crollo del Viadotto sul Polcevera. Con ciò nella prospettiva che ciascuno risponda per le proprie responsabilità , ove fossero accertate, nell’ambito della distinzione dei ruoli tra Concedente e Concessionario.
Autostrade per l’Italia auspica dunque che le decisioni che verranno assunte siano basate solo ed esclusivamente su aspetti di tipo giuridico, tecnico, sociale ed economico e tengano conto del patrimonio industriale unico rappresentato dalla società e degli interessi dei suoi 7.000 lavoratori, dei 17.000 piccoli risparmiatori – che detengono una quota del debito – e delle migliaia di creditori commerciali e fornitori, che rappresentano una quota assolutamente rilevante del comparto produttivo del Paese.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply